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PD: Brandolin, in legge energia la Giunta abdica le scelte a Roma

04.10.2012
16:38
(ACON) Trieste, 4 ott - COM/AB - Il Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico non ha votato a favore della legge su energia e carburanti, recentemente approvato in Consiglio regionale, al quale è peraltro approdata dopo tre anni di ritardo a causa dei continui rimpasti di Giunta e al valzer di competenze tra gli assessori dell'Esecutivo Tondo.

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Giorgio Brandolin che aggiunge.

Si tratta di una legge/regolamento, già definita di tipo procedurale dallo stesso relatore di maggioranza, che non affronta le questioni strategiche in materia di energia, rinviando tutte le scelte importanti al futuribile Piano regionale dell'energia che non è dato sapere quando vedrà la luce.

La volontà della maggioranza di non scegliere si è resa palese anche sulla questione degli impianti di rigassificazione, avendo essa consapevolmente abrogato dal testo inizialmente presentato la previsione che fosse la Regione a dare l'autorizzazione alla realizzazione di questi impianti, e quindi lasciando al Governo nazionale la decisione e rinunciando così a svolgere le proprie competenze.

Proprio nel bel mezzo di un attacco agli sprechi perpetrati dalle Regioni e ai presunti privilegi di quelle speciali, la maggioranza cosa fa? Si comporta come Ponzio Pilato, dando fiato a tutti quelli che sostengono che sia meglio che le decisioni importanti spettino al potere centrale e come non vi sia ormai più motivo plausibile di tenere in piedi tale specialità.

Il Gruppo regionale del PD ha manifestato con forza la propria contrarietà anche sulla frammentazione delle competenze tra Comuni, Province e Regione e sugli eccessivi strumenti, piani e programmi che dovrebbero regolare la materia. Non si è voluto far tesoro delle non lusinghiere esperienze di questa legislatura per tentare una maggiore semplificazione dei centri decisionali, richiesta a gran voce da cittadini e imprese.

C'è da registrare almeno un risultato positivo raggiunto dal Gruppo del PD. Infatti, grazie a una nostra proposta, l'Aula ha votato quasi all'unanimità, esclusa la Lega Nord, un emendamento che elimina la possibilità del commissario ad acta per le Amministrazioni comunali resesi inadempienti per il rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti energetici, e che al contempo prevede un meccanismo di coinvolgimento attivo per il Consiglio regionale e il Consiglio delle autonomie locali per gli impianti ritenuti di pubblica utilità e quindi strategici dalla Giunta regionale.

Si tratta dunque di una procedura che prevede l'espressione di un parere vincolante da parte della Commissione consiliare competente e di un altro parere vincolante espresso dal CAL. In questo modo si è evitato che la Giunta regionale decida sulla testa dei Comuni e delle loro comunità senza che questi possano opporsi, e al tempo stesso si è superato il problema dell'empasse che si crea molto spesso appunto quando bisogna decidere di questioni importanti che hanno rilievo strategico. Questa piccola, ma importante vittoria dimostra che è fattibile trovare una strada democratica e partecipativa per fare bene le cose, basta poi aver voglia di farle.