VI Comm: De Anna su gestione pratiche contributi cultura
(ACON) Trieste, 9 ott - MPB - La situazione della gestione
delle pratiche contributive relative alla cultura al centro
dell'audizione dell'assessore Elio De Anna, richiesta dai
consiglieri della VI Commissione consiliare regionale presieduta
da Piero Camber (Pdl) anche per chiarire alcune situazioni di
disagio che toccano le associazioni, tra le quali la presenza,
sempre più frequente e rilevante ai fini contributivi, di avanzi
di bilancio da parte degli organismi culturali beneficiari di
contributi per la propria attività.
L'approfondimento di questo e di altri aspetti, fra i quali i
controlli della Guardia di Finanza effettuati con estesi
accertamenti documentali su rendiconti e interventi mirati, e la
programmazione dell'attività e delle risorse finanziarie, sono
stati l'occasione per fornire alcuni dati circa il Servizio Beni
e Attività culturali. Così De Anna ha ricordato che il budget per
le spese correnti nel 2010 era di 35.723.000 euro; 34.711.000 nel
2011 e 37.453.000 quest'anno; negli stessi periodi per le spese
di investimento, rispettivamente: 28.610.000 euro, 24.623.000 e
22.211.000 euro. Le pratiche istruite (per la sola parte
corrente) 1.124 nel 2010; 1.026 nel 2011 e 1.135 nel 2012: si
tratta di domande pervenute in ciascun anno, che comportano
apertura di un nuovo procedimento - è stato spiegato - e a esse
vanno aggiunte le pratiche sia di parte corrente che di
investimento aperte negli anni precedenti e da chiudere. Quanto
alle pratiche in materia di investimenti - interventi di
conservazione e valorizzazione di beni immobili e mobili,
architettura fortificata, archeologia industriale, Prima Guerra
mondiale, archivi storici - hanno carattere pluriennale; aperte
sono 285 tra beni immobili e archivi, qualche centinaio per le
altre tipologie. Le pratiche, poi, sottostanno tutte alle
medesime regole sul procedimento amministrativo a prescindere
dalla loro dimensione finanziaria o rilevanza culturale.
Quanto al personale non dirigente di ruolo, le 14 unità del 2010
sono oggi 10, di cui 2 part time.
De Anna ha anche tracciato un quadro degli interventi
contributivi del 2012, di parte corrente, ricordando che la
chiusura delle pratiche dell'anno è subordinata alla approvazione
del rendiconto dell'anno precedente. Ma anche sottolineando la
grande eterogeneità nelle domande presentate spesso senza seguire
criteri omogenei, assolutamente necessari.
La preoccupazione espressa dai consiglieri, in particolare Piero
Colussi (Cittadini-Libertà Civica) e Paolo Menis (PD), si è
concentrata proprio sull'avanzo di bilancio, sulle anticipazioni
dei fondi e i ritardi delle erogazioni, sulla quantità di lavoro
che ricade sugli uffici per istruire le pratiche e aiutare le
associazioni a svolgere le loro attività con tranquillità sul
piano delle responsabilità.
Quanto alla presenza di avanzi di bilancio non giustificati, essa
rivelerebbe l'assenza dello stato di necessità, facendo venir
meno il presupposto oggettivo per accedere il contributo
regionale destinato al funzionamento dell'attività istituzionale,
contributo che se già erogato va recuperato. La questione investe
alcuni rilevanti soggetti del settore culturale, dal CTA al Verdi
di Pordenone al Mittelfest e altri minori, e il problema ha fatto
evidenziare l'opportunità di chiarire, anche con una norma, se in
determinati casi non possa esserci accantonamento per progetti di
anni successivi, già approvati, perchè - ha osservato Menis -
chiudere un bilancio con un attivo è in fin di conti segno di
virtuosità.
De Anna ha anche spiegato che le modalità di individuazione dei
beneficiari e di quantificazione dei contributi sono nettamente
diverse rispetto al passato e trovano espressione in una
graduatoria a punteggio che abbina valutazioni tecniche
quantitative e di qualità, effettuate da un Comitato di
valutazione, soggetto terzo.
Il sempre più complesso scenario normativo e organizzativo, una
dotazione organica sottodimensionata e il fatto che solo una
piccola parte delle pratiche contributive giunge agli uffici nei
termini di tempo e complete, mentre per le altre servono
interventi integrativi di chiarimento e documentazione
supplementare, che non consentono di rispettare una tabella di
marcia in linea con le aspettative dell'utenza.
(immagini tv)