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PD: Lupieri, molte critiche sulla riforma della sanità

09.10.2012
18:19
(ACON) Trieste, 9 ott - COM/AB - La prima gornata di audizioni in III Commissione sulla riforma sanitaria presentata dalla Giunta Tondo ha fatto emergere, da Federsanità ANCI ai rappresentanti degli ambiti distrettuali, un coro di contrarietà specie per quanto riguarda la riduzione del numero dei distretti, che rischia di disallineare l'integrazione socio-sanitaria creando un corto circuito sulle risposte ai bisogni dei più deboli.

Lo mette in evidenza Sergio Lupieri, consigliere regionale del PD, che rileva come assessori alle politiche sociali, sindaci, rappresentanti dei servizi socio-sanitari dei Comuni, abbiano dichiarato che appare profondamente sbagliato fissare le dimensioni dei distretti a 100.000 abitanti, facendo mancare la coincidenza distretto/ambito e rischiando di non poter costruire e gestire quella rete di servizi sul territorio considerata finora un grande patrimonio del nostro Servizio sanitario regionale.

L'audizione con i direttori generali delle Aziende ospedaliere, Aziende sanitarie e Irccs (Burlo Garofolo, CRO di Aviano, Nostra Famiglia di Medea) - aggiunge Lupieri - ha evidenziato tre posizioni diverse: Pordenone si è espressa a favore dell'Azienda unica, alcuni direttori per le tre Aziende, altrettanti non si sono espressi, affermando che non esiste un modello ideale di riordino del sistema, che non si può prescindere da una revisione della rete ospedaliera, chiarendo chi fa che cosa, e come sia necessario privilegiare la programmazione.

Vengono così confermate tutte le preoccupazioni e le contrarietà a un disegno di legge che vuole essere sempre più uno spot elettorale del presidente Tondo, senza esplicitare i motivi e gli obiettivi di miglioramento del Servizio sanitario regionale. Infatti - così ancora Lupieri - non vi è alcuna valutazione dei costi che la manovra comporterebbe, alcuna analisi sui risparmi che consentano di comprendere i pro e i contro della revisione dell'assetto istituzionale. Ma soprattutto è emerso come non si comprenda perché il disegno di legge aggredisca soltanto le Aziende sanitarie, i Distretti e i Dipartimenti, mentre si rinuncia a qualsiasi concreta razionalizzazione della Rete ospedaliera.

Mancano completamente proposte sui veri nodi della sanità pubblica, che oltre al riordino della rete ospedaliera deve prevedere un rapporto ospedale/territorio in termini di competenze e sinergie, un sistema di acquisti, approvvigionamento e logistica che consenta economie di scala, e lo sviluppo di un sistema dei servizi sociali di comunità. Ho chiesto - conclude Lupieri - all'assessore Luca Ciriani lo studio Bocconi a cui fa riferimento il disegno di legge, in modo che tutti possano vedere come lo studio diceva che il vero intervento non era quello istituzionale, bensì quello strutturale sull'offerta ospedaliera.