PD: Lupieri, molte critiche sulla riforma della sanità
(ACON) Trieste, 9 ott - COM/AB - La prima gornata di audizioni
in III Commissione sulla riforma sanitaria presentata dalla
Giunta Tondo ha fatto emergere, da Federsanità ANCI ai
rappresentanti degli ambiti distrettuali, un coro di contrarietà
specie per quanto riguarda la riduzione del numero dei distretti,
che rischia di disallineare l'integrazione socio-sanitaria
creando un corto circuito sulle risposte ai bisogni dei più
deboli.
Lo mette in evidenza Sergio Lupieri, consigliere regionale del
PD, che rileva come assessori alle politiche sociali, sindaci,
rappresentanti dei servizi socio-sanitari dei Comuni, abbiano
dichiarato che appare profondamente sbagliato fissare le
dimensioni dei distretti a 100.000 abitanti, facendo mancare la
coincidenza distretto/ambito e rischiando di non poter costruire
e gestire quella rete di servizi sul territorio considerata
finora un grande patrimonio del nostro Servizio sanitario
regionale.
L'audizione con i direttori generali delle Aziende ospedaliere,
Aziende sanitarie e Irccs (Burlo Garofolo, CRO di Aviano, Nostra
Famiglia di Medea) - aggiunge Lupieri - ha evidenziato tre
posizioni diverse: Pordenone si è espressa a favore dell'Azienda
unica, alcuni direttori per le tre Aziende, altrettanti non si
sono espressi, affermando che non esiste un modello ideale di
riordino del sistema, che non si può prescindere da una revisione
della rete ospedaliera, chiarendo chi fa che cosa, e come sia
necessario privilegiare la programmazione.
Vengono così confermate tutte le preoccupazioni e le contrarietà
a un disegno di legge che vuole essere sempre più uno spot
elettorale del presidente Tondo, senza esplicitare i motivi e gli
obiettivi di miglioramento del Servizio sanitario regionale.
Infatti - così ancora Lupieri - non vi è alcuna valutazione dei
costi che la manovra comporterebbe, alcuna analisi sui risparmi
che consentano di comprendere i pro e i contro della revisione
dell'assetto istituzionale. Ma soprattutto è emerso come non si
comprenda perché il disegno di legge aggredisca soltanto le
Aziende sanitarie, i Distretti e i Dipartimenti, mentre si
rinuncia a qualsiasi concreta razionalizzazione della Rete
ospedaliera.
Mancano completamente proposte sui veri nodi della sanità
pubblica, che oltre al riordino della rete ospedaliera deve
prevedere un rapporto ospedale/territorio in termini di
competenze e sinergie, un sistema di acquisti, approvvigionamento
e logistica che consenta economie di scala, e lo sviluppo di un
sistema dei servizi sociali di comunità. Ho chiesto - conclude
Lupieri - all'assessore Luca Ciriani lo studio Bocconi a cui fa
riferimento il disegno di legge, in modo che tutti possano vedere
come lo studio diceva che il vero intervento non era quello
istituzionale, bensì quello strutturale sull'offerta ospedaliera.