PD: Pupulin, mobilità volontaria personale ospedale Maniago
(ACON) Trieste, 16 ott - COM/AB - Il consigliere regionale del
PD Paolo Pupulin ha presentato un'interrogazione per verificare
se la decisione di avviare una procedura per la mobilità
volontaria del personale della Medicina dell'ospedale di Maniago
sia una scelta autonoma del direttore generale dell'Azienda
sanitaria di Pordenone o assunta con la condivisione
dell'assessore alla salute Luca Ciriani.
Pupulin sottolinea di aver preso visione dell'avviso di mobilità
interna, inviato dalla direzione generale della ASS6 il 28
settembre scorso e messo all'albo dell'ospedale di Maniago il 3
ottobre, con il quale si afferma ufficialmente di voler
"completare il progetto complessivo di rimodulazione dell'offerta
sanitaria nell'Area vasta pordenonese per la trasformazione di
posti letto di Medicina interna e di degenza post-acuta di
Maniago in posti letto di RSA e Ospedale di comunità, nonché per
istruire l'offerta di terapia semi-intensiva presso il presidio
ospedaliero di Spilimbergo".
Nello stesso avviso si precisa trattarsi di un taglio di 13 tra
personale sanitario e tecnico in servizio a tempo indeterminato
presso l'ASS6 (distretto Nord), che viene invitato a dichiarare
entro il 20 ottobre la disponibilità a "transitare in Azienda
ospedaliera". Aggiungendo che "qualora le domande di mobilità
volontaria fossero insufficienti a soddisfare il fabbisogno
richiesto, verrà valutata la possibilità di ricorrere alla
mobilità d'ufficio".
In sostanza - evidenzia Pupulin - una procedura che nasconde la
minaccia di un trasferimento coatto. È evidente anche ai non
addetti ai lavori che dietro questo linguaggio burocratico si
avvia la procedura per la chiusura del reparto di Medicina e si
procede al trasferimento di 13 dipendenti verso altri reparti e
altri ospedali dei cosiddetti "ospedali riuniti".
Una decisione grave. Se infatti l'avviso risultasse un atto
autorizzato dall'assessorato, si tratterebbe di una macroscopica
mancanza di rispetto nei confronti dei sindaci del distretto
Nord, visto che l'assessore aveva concordato la sospensione di
qualsiasi azione, in attesa dell'evoluzione del confronto sul
progetto di riorganizzazione presentato dai direttori delle due
aziende sanitarie della provincia.
Un progetto sul quale le critiche e riserve degli amministratori
locali erano state forti e sul quale, alla fine, si era deciso di
proseguire il confronto, a bocce ferme, per cercare una soluzione
possibilmente condivisa.
Si scopre adesso che, senza ulteriori preavvisi, si cerca di far
passare sotto silenzio e senza riflettori un trasferimento dei
dipendenti che vorranno dichiararsi disponibili. Con ciò
predeterminando una situazione di chiusura del reparto di
Medicina interna senza attendere l'esito del tavolo di confronto,
come accettato e riaffermato dallo stesso assessore Ciriani.
Confido che da parte dell'assessore si faccia chiarezza sulle
reali intenzioni. Il primo immediato atto che ci aspettiamo è un
richiamo ufficiale alla direzione dell'Azienda per una decisione
che rompe un accordo istituzionale, e un invito formale al ritiro
dell'avviso di mobilità interna. Il secondo è procedere
speditamente a un confronto vero su un progetto realmente
spendibile e accettabile da parte degli amministratori locali del
distretto.
Deve essere chiaro a tutte le parti istituzionale e aziendali che
nessun colpo di mano può essere accettato. Che l'unica
riorganizzazione che potrà essere condivisa non può essere basata
sul semplice taglio del reparto Medicina e sul ridimensionamento
della funzione del Pronto soccorso. Un progetto serio, su cui la
comunità del territorio può discutere, deve partire dalle
funzioni nuove e più adeguate alle nuove domande di salute dei
cittadini della pedemontana maniaghese, oltre che del
rafforzamento dei servizi sul territorio, per far sì che i
cittadini di questa area non vengano considerati a minore tutela
di quelli degli altri territori della provincia e della regione.
Tra l'altro non si comprende a cosa servirebbero gli annunciati
investimenti sulla struttura ospedaliera di Maniago per
migliorare l'erogazione delle prestazioni e dei servizi, se
l'idea effettiva è quella di una progressiva opera di dismissioni
di servizi e tagli degli organici.