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PD: Brandolin, i motivi del no al Piano di governo del territorio

18.10.2012
09:44
(ACON) Trieste, 18 ott - COM/AB - Perchè abbiamo detto no al Piano di governo del territorio? Perchè la Giunta regionale pretendeva una sorta di firma in bianco su una cambiale che non si sa chi riempirà di contenuti chiari, concreti e coerenti. Il progetto attuale, frutto del lavoro svolto dagli uffici con il supporto delle Università di Udine e Trieste, rappresenta solo una base di partenza analitica e di proposizione di argomenti. Con il parere negativo espresso alla fine in IV commissione si è inteso evidenziare le molte incongruenze sulle modalità, sui tempi e sui contenuti del progetto. Ad affermarlo è il consigliere regionale del PD Giorgio Brandolin, che aggiunge.

Tutti i soggetti auditi finora hanno criticato il modo semplicistico di coinvolgimento (assemblee al posto delle conferenze di pianificazione). La Regione, poi, non considera né lo scenario di riferimento (sviluppo euroregionale), né gli obiettivi e i tempi in cui raggiungerli. Anzi, nel documento si legge che la Regione non intende operare con la copianificazione per realizzare il passaggio delle decisioni assunte a livello statale ed europeo: parla di Sistemi territoriali locali senza precisare quali siano i criteri di riconoscimento, se la loro costituzione sia obbligatoria, né entro quali limiti temporali dovranno essere operativi e con che funzioni. Non si specifica neppure chi approva l'accordo di pianificazione (i sindaci? la Giunta o i Consigli comunali dei Comuni facenti parte dei sistemi?). Infine, nel progetto di PGT si afferma che "nell'area vasta si studiano le compensazioni", ma non si chiarisce con quali fondi e con quali meccanismi. E sono solo alcuni dei punti critici. In sintesi - conclude Brandolin - il progetto di PGT risulta del tutto in contrasto con le linee guida tuttora vigenti e approvate nel 2010, con tali e tanti punti di domanda e nodi irrisolti da aver portato anche la maggioranza del CAL a esprimere pare negativo.