PD: Brandolin, i motivi del no al Piano di governo del territorio
(ACON) Trieste, 18 ott - COM/AB - Perchè abbiamo detto no al
Piano di governo del territorio? Perchè la Giunta regionale
pretendeva una sorta di firma in bianco su una cambiale che non
si sa chi riempirà di contenuti chiari, concreti e coerenti. Il
progetto attuale, frutto del lavoro svolto dagli uffici con il
supporto delle Università di Udine e Trieste, rappresenta solo
una base di partenza analitica e di proposizione di argomenti.
Con il parere negativo espresso alla fine in IV commissione si è
inteso evidenziare le molte incongruenze sulle modalità, sui
tempi e sui contenuti del progetto.
Ad affermarlo è il consigliere regionale del PD Giorgio
Brandolin, che aggiunge.
Tutti i soggetti auditi finora hanno criticato il modo
semplicistico di coinvolgimento (assemblee al posto delle
conferenze di pianificazione). La Regione, poi, non considera né
lo scenario di riferimento (sviluppo euroregionale), né gli
obiettivi e i tempi in cui raggiungerli. Anzi, nel documento si
legge che la Regione non intende operare con la copianificazione
per realizzare il passaggio delle decisioni assunte a livello
statale ed europeo: parla di Sistemi territoriali locali senza
precisare quali siano i criteri di riconoscimento, se la loro
costituzione sia obbligatoria, né entro quali limiti temporali
dovranno essere operativi e con che funzioni. Non si specifica
neppure chi approva l'accordo di pianificazione (i sindaci? la
Giunta o i Consigli comunali dei Comuni facenti parte dei
sistemi?). Infine, nel progetto di PGT si afferma che "nell'area
vasta si studiano le compensazioni", ma non si chiarisce con
quali fondi e con quali meccanismi. E sono solo alcuni dei punti
critici.
In sintesi - conclude Brandolin - il progetto di PGT risulta del
tutto in contrasto con le linee guida tuttora vigenti e approvate
nel 2010, con tali e tanti punti di domanda e nodi irrisolti da
aver portato anche la maggioranza del CAL a esprimere pare
negativo.