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CR: accolta mozione per difesa dignità lingua friulana (4)

24.10.2012
17:20
(ACON) Trieste, 24 ott - MPB - Per effetto del decreto legge 95, spending review, la lingua friulana ha subito un declassamento attraverso l'introduzione di una discriminazione tra le diverse minoranze linguistich: così friulano, sardo, ladino e occitano e altre lingue sono stati ridotti a semplici dialetti.

Tutti i tentativi di modificare questa norma non hanno dato esito. Così con la mozione "Azioni a difesa della dignità della lingua friulana" sottoscritta dai consiglieri del PD Paolo Menis, Gianfranco Moretton, Franco Brussa, Sandro Della Mea e Mauro Travanut, e accolta con 31 voti favorevoli e 2 astensioni (Antonio Pedicini e Paolo Santin, Pdl), il Consiglio impegna la Giunta a porre in essere, presso le sedi competenti, tutte le iniziative necessarie a restituire dignità alla lingua friulana e al suo popolo a partire dall'impugnazione presso la Corte costituzionale delle norme contenute nel decreto legge.

In questo modo - ha spiegato Menis parlando in mari lenghe e illustrando il provvedimento - si dà una chiara e unitaria espressione del Consiglio regionale a supporto dell'intenzione espressa dall'assessore all'istruzione appunto di impugnare queste norme, tanto che il ricorso è stato autorizzato dalla Giunta il 27 settembre scorso. Perchè - ha avvertito - con la spending review si cancellano anni di storia determinando sul piano scolastico una ricaduta negativa sulle autonomie locali. E una volta aperta la strada alla censura culturale - ha concluso esprimendo una preoccupazione - si può passare ad altri settori.

Il riconoscimento ufficiale della lingua friulana, in applicazione dell'articolo 6 della Costituzione, risale al 1999 con la legge 482. Un recente monitoraggio effettuato dall'Ufficio scolastico regionale ha registrato un incremento del 29% nelle richieste di insegnamento del friulano (74% delle famiglie lo ha scelto per complessivi 39.000 studenti), a riprova del forte radicamento territoriale di questa cultura. Da qui, come si ricorda nella mozione, l'urgenza e l'attualità di un maggior impegno nella tutela e valorizzazione di essa.

Il riconoscimento della minoranza linguistica friulana costituisce elemento imprescindibile per la difesa del'identità di popolo e rappresenta una delle principali ragioni alla base del riconoscimento della specialità regionale.

Nel dibattito lo si è più volte ribadito, con molte più ampie riflessioni, evidenziando che la lingua friulana è minuscola ma non meno importante di altre lingue (Mauro Travanut,PD), ma anche le contraddizioni a livello nazionale ed europeo in materia di minoranze (Igor Kocjiancic,SA-PRC), e che la 482 non ha mai avuto applicazione compiuta (Ugo De Mattia, Lega Nord), e che se la lingua viene inserita nel contesto della conoscenza di un territorio e di una cultura diviene un elemento di integrazione (Enio Agnola, Idv). E se per Enore Picco (LN) senza autonomia di fatto non si può andare da nessuna parte e si sta diventando tutti tipicamente mediterranei, Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica) citando Pasolini ha ricordato le varianti che caratterizzano la lingua friulana per dire anche che non si possono far cadere con furbizie dei diritti acquisiti; mentre per Franco Dal Mas (Pdl) nel provvedimento non viene esplicitato dettagliatamente il declassamento prodotto dal decreto, Luigi Ferone (Partito Pensionati) ha espresso il suo sì convinto all'iniziativa e Paolo Ciani (Fli) ha colto l'occasione per evidenziare alcune esagerazioni seguite alla legge di salvaguardia, per esempio nella cartellonistica. Per Roberto Novelli (Pdl) serve a mantenere e cementare i sentimenti identitatari, ma ci stanno spogliando della nostra autonomia fondata sul plurilinguismo, e per Alessandro Colautti (Pdl) il riconoscimento della la diversità linguistica è collante dell'unità regionale, non elemento di divisione ma di unità anche dell'Europa che dà valore centrale alla valorizzazione delle lingue minoritarie; l'attacco alla specialità è generalizzato - ha affermato il consigliere prima dell'intervento conclusivo dell'assessore Elio De Anna che, ricordando l'impugnativa dell'assessore Molinaro e il fatto che in Italia vi siano 12 lingue minoritarie tutelate dal Parlamento, ha ribadito basarsi la nostra specialità sul multilinguismo; perdere la lingua friulana nel mondo della globalizzazione è perdere un po' di identità; introdurlo nella scuola è un'opportunità, il futuro è la crescita bilingue dove poi si inserisce la lingua della globalizzazione: quindi piena adesione alla mozione, perchè più che dare dignità al friulano si tratta di riposizionare questa lingua riconosciuta da una legge del Parlamento.

(segue)