CR: accolta mozione per difesa dignità lingua friulana (4)
(ACON) Trieste, 24 ott - MPB - Per effetto del decreto legge
95, spending review, la lingua friulana ha subito un
declassamento attraverso l'introduzione di una discriminazione
tra le diverse minoranze linguistich: così friulano, sardo,
ladino e occitano e altre lingue sono stati ridotti a semplici
dialetti.
Tutti i tentativi di modificare questa norma non hanno dato
esito. Così con la mozione "Azioni a difesa della dignità della
lingua friulana" sottoscritta dai consiglieri del PD Paolo Menis,
Gianfranco Moretton, Franco Brussa, Sandro Della Mea e Mauro
Travanut, e accolta con 31 voti favorevoli e 2 astensioni
(Antonio Pedicini e Paolo Santin, Pdl), il Consiglio impegna la
Giunta a porre in essere, presso le sedi competenti, tutte le
iniziative necessarie a restituire dignità alla lingua friulana e
al suo popolo a partire dall'impugnazione presso la Corte
costituzionale delle norme contenute nel decreto legge.
In questo modo - ha spiegato Menis parlando in mari lenghe e
illustrando il provvedimento - si dà una chiara e unitaria
espressione del Consiglio regionale a supporto dell'intenzione
espressa dall'assessore all'istruzione appunto di impugnare
queste norme, tanto che il ricorso è stato autorizzato dalla
Giunta il 27 settembre scorso. Perchè - ha avvertito - con la
spending review si cancellano anni di storia determinando sul
piano scolastico una ricaduta negativa sulle autonomie locali. E
una volta aperta la strada alla censura culturale - ha concluso
esprimendo una preoccupazione - si può passare ad altri settori.
Il riconoscimento ufficiale della lingua friulana, in
applicazione dell'articolo 6 della Costituzione, risale al 1999
con la legge 482. Un recente monitoraggio effettuato
dall'Ufficio scolastico regionale ha registrato un incremento del
29% nelle richieste di insegnamento del friulano (74% delle
famiglie lo ha scelto per complessivi 39.000 studenti), a riprova
del forte radicamento territoriale di questa cultura. Da qui,
come si ricorda nella mozione, l'urgenza e l'attualità di un
maggior impegno nella tutela e valorizzazione di essa.
Il riconoscimento della minoranza linguistica friulana
costituisce elemento imprescindibile per la difesa del'identità
di popolo e rappresenta una delle principali ragioni alla base
del riconoscimento della specialità regionale.
Nel dibattito lo si è più volte ribadito, con molte più ampie
riflessioni, evidenziando che la lingua friulana è minuscola ma
non meno importante di altre lingue (Mauro Travanut,PD), ma anche
le contraddizioni a livello nazionale ed europeo in materia di
minoranze (Igor Kocjiancic,SA-PRC), e che la 482 non ha mai avuto
applicazione compiuta (Ugo De Mattia, Lega Nord), e che se la
lingua viene inserita nel contesto della conoscenza di un
territorio e di una cultura diviene un elemento di integrazione
(Enio Agnola, Idv). E se per Enore Picco (LN) senza autonomia di
fatto non si può andare da nessuna parte e si sta diventando
tutti tipicamente mediterranei, Piero Colussi (Cittadini-Libertà
Civica) citando Pasolini ha ricordato le varianti che
caratterizzano la lingua friulana per dire anche che non si
possono far cadere con furbizie dei diritti acquisiti; mentre per
Franco Dal Mas (Pdl) nel provvedimento non viene esplicitato
dettagliatamente il declassamento prodotto dal decreto, Luigi
Ferone (Partito Pensionati) ha espresso il suo sì convinto
all'iniziativa e Paolo Ciani (Fli) ha colto l'occasione per
evidenziare alcune esagerazioni seguite alla legge di
salvaguardia, per esempio nella cartellonistica. Per Roberto
Novelli (Pdl) serve a mantenere e cementare i sentimenti
identitatari, ma ci stanno spogliando della nostra autonomia
fondata sul plurilinguismo, e per Alessandro Colautti (Pdl) il
riconoscimento della la diversità linguistica è collante
dell'unità regionale, non elemento di divisione ma di unità anche
dell'Europa che dà valore centrale alla valorizzazione delle
lingue minoritarie; l'attacco alla specialità è generalizzato -
ha affermato il consigliere prima dell'intervento conclusivo
dell'assessore Elio De Anna che, ricordando l'impugnativa
dell'assessore Molinaro e il fatto che in Italia vi siano 12
lingue minoritarie tutelate dal Parlamento, ha ribadito basarsi
la nostra specialità sul multilinguismo; perdere la lingua
friulana nel mondo della globalizzazione è perdere un po' di
identità; introdurlo nella scuola è un'opportunità, il futuro è
la crescita bilingue dove poi si inserisce la lingua della
globalizzazione: quindi piena adesione alla mozione, perchè più
che dare dignità al friulano si tratta di riposizionare questa
lingua riconosciuta da una legge del Parlamento.
(segue)