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CR: accolta mozione su nuovo patto fiscale con Roma (2)

25.10.2012
13:58
(ACON) Trieste, 25 ott - MPB - Un nuovo patto fiscale con Roma, concernente Irpef, azzeramento del patto Tremonti ed esclusione di balzelli sulla sanità, è l'oggetto della mozione presentata dai consiglieri del Gruppo consiliare della Lega Nord, primo firmatario Ugo De Mattia - che l'ha illustrata - e che il Consiglio regionale, al termine del dibattito durante il quale sono stati introdotti degli emendamenti, ha accolto a maggioranza, con la sola astensione dei tre consiglieri della sinistra Arcobaleno (PRC e SEL). Essa, innanzitutto, impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo per trattenere l'Irpef dei 42.000 dipendenti statali che lavorano in Friuli Venezia Giulia, congiuntamente alla quota versata dai dipendenti di aziende private che hanno sede legale fuori Regione. Quanto all'azzeramento del Patto Tremonti, l'accordo da raggiungere nasce anche dalla constatazione - sottolineano i proponenti - che il federalismo è stato smantellato da questo Governo. Infine, la sollecitazione ad attivarsi per evitare che al Friuli Venezia Giulia sia chiesto un ulteriore balzello per il fondo nazionale della Sanità, dal quale la nostra regione non attinge un solo euro, utile soltanto a ripianare i conti in rosso di altre Regioni.

A sostegno della mozione, i proponenti rilevano che quelli del Governo sono a tutti gli effetti tagli lineari che colpiscono indiscriminatamente tutti i territori a prescindere dai risultati conseguiti, dagli standard qualitativi dei servizi erogati e dalle condizioni di salute delle casse pubbliche. Il Friuli Venezia Giulia, in forza della sua specialità, ha il diritto/dovere di negoziare un proprio patto fiscale con Roma, tanto più che può rivendicare il merito di aver esercitato la propria autonomia con responsabilità e lungimiranza politica rivelandosi antesignana nell'applicare un vero federalismo nel comparto sanità, gestito e pagato interamente con risorse proprie già dal 1996.

L'eliminazione dei riferimenti espliciti ai conti delle Regioni del Sud, chiesti da Moretton (PD) e Sasco (UDC), non sono bastati a far cambiare posizione, rispetto ai molti auspici di adesione unanime, a Igor Kocijancic (SA-PRC) e a Stefano Pustetto (SA-SEL) che avevano annunciato il loro voto contrario sostenendo che la mozione andava respinta perchè pur dicendo cose condivisibili era fondata sull'ipocrisia dei comportamenti politici tenuti dalle forze proponenti.

Fermamente convinti invece si sono dichiarati, con approfondimenti ulteriori sul perchè e come si è giunti alla situazione attuale, Enio Agnola (Idv), Alessandro Colautti (Pdl), Giorgio Venier Romano (UDC), Mara Piccin (LN), Roberto Asquini (Misto), Danilo Narduzzi (LN), Gianfranco Moretton (PD) (contrario però al riferimento puntualizzato sulle Regioni del Sud), Federico Razzini (LN), Edoardo Sasco (UDC), concordi nel sottolineare che si tratta di difendere la specialità regionale poichè queste manovre erodono le compartecipazioni.

E maggiore è la forza politica derivante da una posizione unanime per una mozione che anche l'assessore Sandra Savino ha dichiarato pienamente accoglibile. Anche se - ha aggiunto - è necessario ricordare tutti i passaggi fatti dall'Amministrazione rispetto all'aggressione costante da parte dello Stato: questo Governo non tiene conto delle richieste delle Regioni di aprire un tavolo di confronto per ristabilire equilibrio, non considera le specifiche situazioni delle singole regioni, non rispetta la Costituzione e centralizza le competenze, ma centralizzare senza capacità di esercitare funzioni è dannoso.

(foto, immagini tv)

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