CR: accolta mozione su nuovo patto fiscale con Roma (2)
(ACON) Trieste, 25 ott - MPB - Un nuovo patto fiscale con Roma,
concernente Irpef, azzeramento del patto Tremonti ed esclusione
di balzelli sulla sanità, è l'oggetto della mozione presentata
dai consiglieri del Gruppo consiliare della Lega Nord, primo
firmatario Ugo De Mattia - che l'ha illustrata - e che il
Consiglio regionale, al termine del dibattito durante il quale
sono stati introdotti degli emendamenti, ha accolto a
maggioranza, con la sola astensione dei tre consiglieri della
sinistra Arcobaleno (PRC e SEL).
Essa, innanzitutto, impegna la Giunta regionale ad attivarsi
presso il Governo per trattenere l'Irpef dei 42.000 dipendenti
statali che lavorano in Friuli Venezia Giulia, congiuntamente
alla quota versata dai dipendenti di aziende private che hanno
sede legale fuori Regione. Quanto all'azzeramento del Patto
Tremonti, l'accordo da raggiungere nasce anche dalla
constatazione - sottolineano i proponenti - che il federalismo è
stato smantellato da questo Governo. Infine, la sollecitazione
ad attivarsi per evitare che al Friuli Venezia Giulia sia chiesto
un ulteriore balzello per il fondo nazionale della Sanità, dal
quale la nostra regione non attinge un solo euro, utile soltanto
a ripianare i conti in rosso di altre Regioni.
A sostegno della mozione, i proponenti rilevano che quelli del
Governo sono a tutti gli effetti tagli lineari che colpiscono
indiscriminatamente tutti i territori a prescindere dai risultati
conseguiti, dagli standard qualitativi dei servizi erogati e
dalle condizioni di salute delle casse pubbliche. Il Friuli
Venezia Giulia, in forza della sua specialità, ha il
diritto/dovere di negoziare un proprio patto fiscale con Roma,
tanto più che può rivendicare il merito di aver esercitato la
propria autonomia con responsabilità e lungimiranza politica
rivelandosi antesignana nell'applicare un vero federalismo nel
comparto sanità, gestito e pagato interamente con risorse
proprie già dal 1996.
L'eliminazione dei riferimenti espliciti ai conti delle Regioni
del Sud, chiesti da Moretton (PD) e Sasco (UDC), non sono bastati
a far cambiare posizione, rispetto ai molti auspici di adesione
unanime, a Igor Kocijancic (SA-PRC) e a Stefano Pustetto (SA-SEL)
che avevano annunciato il loro voto contrario sostenendo che la
mozione andava respinta perchè pur dicendo cose condivisibili era
fondata sull'ipocrisia dei comportamenti politici tenuti dalle
forze proponenti.
Fermamente convinti invece si sono dichiarati, con
approfondimenti ulteriori sul perchè e come si è giunti alla
situazione attuale, Enio Agnola (Idv), Alessandro Colautti (Pdl),
Giorgio Venier Romano (UDC), Mara Piccin (LN), Roberto Asquini
(Misto), Danilo Narduzzi (LN), Gianfranco Moretton (PD)
(contrario però al riferimento puntualizzato sulle Regioni del
Sud), Federico Razzini (LN), Edoardo Sasco (UDC), concordi nel
sottolineare che si tratta di difendere la specialità regionale
poichè queste manovre erodono le compartecipazioni.
E maggiore è la forza politica derivante da una posizione unanime
per una mozione che anche l'assessore Sandra Savino ha dichiarato
pienamente accoglibile. Anche se - ha aggiunto - è necessario
ricordare tutti i passaggi fatti dall'Amministrazione rispetto
all'aggressione costante da parte dello Stato: questo Governo non
tiene conto delle richieste delle Regioni di aprire un tavolo di
confronto per ristabilire equilibrio, non considera le specifiche
situazioni delle singole regioni, non rispetta la Costituzione e
centralizza le competenze, ma centralizzare senza capacità di
esercitare funzioni è dannoso.
(foto, immagini tv)
(segue)