Pdl: creare zone franche urbane nelle zone di confine
(ACON) Trieste, 25 ott - COM/AB - "La Regione ritiene che le
realtà di confine del Friuli Venezia Giulia possano ancora essere
inserite nelle Zone franche urbane (ZFU)".
Ad annunciarlo, i consiglieri regionali del Pdl Franco
Baritussio, Roberto Marin e Roberto Novelli a seguito della
risposta dell'assessore alle Finanze Sandra Savino a
un'interrogazione nella quale si chiedeva quali azioni urgenti
intenda intraprendere l'Amministrazione regionale per non vedere
escluse da progetti di ZFU le aree di confine del FVG.
Nell'interrogazione si evidenziava che nel decreto sviluppo
appena varato dal Governo Monti ritornano a essere previste le
ZFU, all'interno delle quali le piccole imprese delle aree a
rischio potranno usufruire di esenzioni dal pagamento delle
imposte su redditi, Irap, imposta sugli immobili e contributi
sulle retribuzioni da lavoro dipendente, con sgravi che
dovrebbero ammontare a un massimo di 200.000 euro, secondo la
disciplina del de minimis. Fra le aree considerate a rischio
risultano esservi 22 città, fra le quali le più a nord sono le
sole Massa-Carrara (Toscana) e Ventimiglia (Liguria).
"Nella sua risposta - rilevano Baritussio, Marin e Novelli -
l'assessore Savino ha precisato che la normativa che dispone le
agevolazioni per le imprese presenti nelle ZFU prevede che il
CIPE, su proposta del ministero dello Sviluppo economico, di
concerto con ministro del Lavoro, debba provvedere alla
definizione dei criteri per l'allocazione delle risorse e per
l'individuazione e selezione delle ZFU sulla base di parametri
socio-economici rappresentativi dei fenomeni di degrado urbano e
sociale. Criteri che, in base all'articolo 3 della legge Sviluppo
(n.99/2009), devono essere aggiornati allo scopo di incrementare
progressivamente la distribuzione territoriale delle ZFU".
"Alla luce di tutto ciò, quindi, la Regione ritiene che lo
strumento delle ZFU possa essere esteso anche ad alcune realtà
economiche del FVG e, a tale scopo, nel luglio scorso ha avviato
un tavolo tecnico con i Comuni di confine nell'ambito del quale è
stato chiesto loro di individuare il disagio sociale ed economico
e cercare parametri rilevabili che lo rappresentino. Le proposte
saranno vagliate nella seconda riunione del tavolo che si
svolgerà entro la fine di ottobre".
"Ora - proseguono gli esponenti del Pdl - è necessario proseguire
su questa strada in modo rapido ed efficace, creando una
convergenza con i Comuni per individuare al più presto le aree
con il maggior disagio economico e inviare i dati al CIPE".
"L'auspicio che è stato fatto anche all'assessore Savino -
concludono Baritussio, Marin e Novelli - è che si faccia
promotrice, anche con altre iniziative, degli interessi delle
aree confine del FVG. Aree che, come tutte quelle del Nord-Est,
in questi ultimi anni sono state pesantemente penalizzate dalla
crisi, soprattutto adesso che il Governo Monti ha ucciso il
federalismo fiscale e le conseguenti attività di sviluppo".