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PD: Brussa, punti nascita in provincia di Gorizia

25.10.2012
16:24
(ACON) Trieste, 25 ott - COM/AB - Ennesima brutta figura della Giunta regionale sulla vicenda della chiusura dei punti nascita in provincia di Gorizia. Il vicepresidente e assessore alla sanità Luca Ciriani, rispondendo a un'interrogazione del consigliere del PD Franco Brussa relativa alla sua iscrizione al gruppo di un social network denominato "voglio nascere a Gorizia-noi mamme di Gorizia e dell'Isontino", che fa riferimento all'omonimo comitato Goriziano, iscrizione questa che sarebbe seguita alle perplessità manifestate dallo stesso Ciriani rispetto all'atto di indirizzo approvato nei giorni scorsi dalla Giunta in sua assenza, e che pare orientarsi verso il mantenimento del punto nascita di Monfalcone, non ha saputo che fornire risposte poco convincenti, se non addirittura fuorvianti.

Il giudizio è dello stesso Brussa, che aggiunge.

Rispetto al problema del social network, Ciriani ha affermato di essere stato iscritto a sua insaputa e di non aver quindi mai utilizzato quel mezzo per esprime un giudizio di merito sulla vicenda punto nascita. Ha anche respinto le affermazioni riportate dalla stampa locale qualche giorno fa, secondo le quali egli è favorevole al mantenimento del punto nascita di Gorizia, al di là dei numeri. È del tutto evidente come queste risposte contraddicono quanto invece affermato sulla stampa da un assessore comunale di Gorizia.

Ciriani ha negato anche di essere in contrasto con l'indirizzo della Giunta sul tema e che la decisione che verrà assunta sarà da lui condivisa.

Sull'altro elemento sollevato da Brussa, che poi è la questione centrale dell'interrogazione, ossia se si riteneva istituzionalmente corretto il comportamento dell'assessore alla sanità, non c'è stata ovviamente risposta, considerando che a intervenire in Aula è stato lo stesso Ciriani e non già, come di dovere, il presidente Tondo.

Continua dunque - conclude Brussa - il gioco della parti su questa vicenda delicata e spinosa che rischia di compromettere la credibilità della stessa Amministrazione regionale. L'auspicio allora è che la decisione sui punti nascita isontini avvenga quanto prima per evitare il consolidarsi di contrapposizioni territoriali, e che la scelta finale sia dettata da logiche che guardino all'interesse vero della salute del nascituro e della puerpera e non da ragioni campanilistiche o, peggio ancora, partitiche.