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PD: Della Mea, legge strutture alpine complica la situazione

30.10.2012
12:11
(ACON) Trieste, 30 ott - COM/AB - La legge per la valorizzazione delle strutture alpine, nonostante le modifiche che abbiamo contribuito ad approvare - dichiara il consigliere regionale del PD Sandro Della Mea - non risolverà nulla, anzi, complicherà la gestione della sentieristica e dei rifugi.

Infatti, il carico che graverà sul Club Alpino Italiano sarà rilevante, e considerato che è una struttura che fa del volontariato la sua maggior forza, con circa 200 persone in regione che operano con passione dedicando il loro tempo libero alla cura dei sentieri e che spesso, oltre a non ricevere nulla per la loro opera, non chiedono neppure il rimborso delle spese, rischia di non riuscire a svolgere la propria preziosa attività come ha sempre fatto.

Sarebbe stato molto meglio predisporre una convenzione per il riconoscimento e la massima semplificazione delle attività svolte dal CAI e, sulla scorta delle esperienze trascorse, si doveva semplicemente migliorare la collaborazione in corso in modo da sostenere l'attività e l'opera dei volontari.

L'Amministrazione regionale avrebbe dovuto garantire un supporto tecnico e formativo, fornire il materiale antinfortunistico per operare in condizioni di massima sicurezza, offrire l'opportunità di elitrasportare in quota materiali e attrezzature e, in caso di necessità, mettere a disposizione anche il personale del Servizio di gestione del territorio rurale e irrigazione.

In buona sostanza bastava attivare forme di collaborazione molto pratiche affinché il prezioso lavoro dei soci volontari del CAI non subisse rallentamenti e anzi, apprezzato com'è, venisse debitamente sostenuto e valorizzato. Invece, in termini contraddittori la norma approvata finisce per occuparsi di tutto e di più senza riconoscere la pubblica utilità di strutture vitali per la frequentazione della montagna, come peraltro hanno già fatto molte altre Regioni montane.

Ancora una volta l'attuale maggioranza non perde occasione per dimostrare la propria confusione e incapacità e finisce per complicare quanto voleva semplificare. Infatti questa legge, invece di valorizzare rischia di compromettere la collaborazione con il CAI, che storicamente ha sempre svolto con competenza il suo ruolo, rappresentando il vero e proprio valore aggiunto per la gestione del territorio montano.