PD: Della Mea, legge strutture alpine complica la situazione
(ACON) Trieste, 30 ott - COM/AB - La legge per la
valorizzazione delle strutture alpine, nonostante le modifiche
che abbiamo contribuito ad approvare - dichiara il consigliere
regionale del PD Sandro Della Mea - non risolverà nulla, anzi,
complicherà la gestione della sentieristica e dei rifugi.
Infatti, il carico che graverà sul Club Alpino Italiano sarà
rilevante, e considerato che è una struttura che fa del
volontariato la sua maggior forza, con circa 200 persone in
regione che operano con passione dedicando il loro tempo libero
alla cura dei sentieri e che spesso, oltre a non ricevere nulla
per la loro opera, non chiedono neppure il rimborso delle spese,
rischia di non riuscire a svolgere la propria preziosa attività
come ha sempre fatto.
Sarebbe stato molto meglio predisporre una convenzione per il
riconoscimento e la massima semplificazione delle attività svolte
dal CAI e, sulla scorta delle esperienze trascorse, si doveva
semplicemente migliorare la collaborazione in corso in modo da
sostenere l'attività e l'opera dei volontari.
L'Amministrazione regionale avrebbe dovuto garantire un supporto
tecnico e formativo, fornire il materiale antinfortunistico per
operare in condizioni di massima sicurezza, offrire l'opportunità
di elitrasportare in quota materiali e attrezzature e, in caso di
necessità, mettere a disposizione anche il personale del Servizio
di gestione del territorio rurale e irrigazione.
In buona sostanza bastava attivare forme di collaborazione molto
pratiche affinché il prezioso lavoro dei soci volontari del CAI
non subisse rallentamenti e anzi, apprezzato com'è, venisse
debitamente sostenuto e valorizzato. Invece, in termini
contraddittori la norma approvata finisce per occuparsi di tutto
e di più senza riconoscere la pubblica utilità di strutture
vitali per la frequentazione della montagna, come peraltro hanno
già fatto molte altre Regioni montane.
Ancora una volta l'attuale maggioranza non perde occasione per
dimostrare la propria confusione e incapacità e finisce per
complicare quanto voleva semplificare. Infatti questa legge,
invece di valorizzare rischia di compromettere la collaborazione
con il CAI, che storicamente ha sempre svolto con competenza il
suo ruolo, rappresentando il vero e proprio valore aggiunto per
la gestione del territorio montano.