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UAR: Rosolen su situazione Ferriera e Sertubi di Trieste

31.10.2012
13:24
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/AB - "Su che cosa - si chiede Alessia Rosolen, consigliere di Un'Altra Regione - il Governo nazionale dovrebbe investire per quanto riguarda il futuro delle aree di Ferriera e Sertubi e per il futuro produttivo e occupazionale, se le autorità locali non hanno saputo mai immaginare un percorso? Su cosa dovrebbero arrivare soldi da parte del Governo nazionale se non esiste un solo straccio di bozza di progetto di riconversione che non contenga i soliti propositi, ma qualche numero di analisi e qualche idea di come andare avanti? D'altra parte - ricorda Rosolen - è da quando ho abbandonato l'assessorato al Lavoro e quindi il coordinamento del Tavolo sul futuro della Ferriera di Servola (e del suo indotto) - che questa Regione non ha fatto una sola riunione. Certo, nessuna riunione fino a quando non sono scoppiate le bombe del debito della Lucchini e dei propositi di Jindal".

"Il sostegno al reddito dei lavoratori della Sertubi - aggiunge - stremati dalla cassa integrazione ordinaria e in procinto di entrare in straordinaria, deve essere una priorità assoluta di intervento per l'Amministrazione regionale. È necessario da subito affrontare con norma un problema sociale che può solo peggiorare se la politica non individua risposte di prospettiva. Lavori socialmente utili per il risanamento ambientale, Borse lavoro, corsi di formazione, intervento con il Fondo sociale europeo: ci sono tante strade cui si può lavorare per immaginare il modo di aiutare chi vive con 700 euro al mese".

"Rispetto alla situazione di Servola - così ancora Rosolen - c'è un'unica soluzione se questa Regione intende essere ancora credibile con lavoratori e imprese: scrivere subito una legge in cui siano previsti benefici diretti a lavoratori e imprese, un accordo con lo Stato sulle bonifiche, un intervento nazionale sugli ammortizzatori sociali e soprattutto tempi certi, percorso e soggetti che devono immaginare e guidare la riconversione. È necessario costituire un'Agenzia specifica per arrivare all'Accordo di programma e alle soluzioni che, se rimangono in equilibrio tra superporto, piattaforma logistica e rigassificatore, non solo sfioriranno finita la campagna elettorale, ma chiuderanno per sempre il capitolo industriale di questa città"

"La chiarezza nel percorso, senza idee incredibili e inattuabili (siamo ancora al cubilotto del 2008), è quanto Un'Altra Regione chiede con fermezza - conclude Alessia Rosolen. Per anni nessuno ha risposto alle mie interrogazioni, ora siamo arrivati al bandolo della matassa e non vorremmo renderci conto una volta ancora dell'inadeguatezza della Giunta che regge la Regione".