UAR: Rosolen su situazione Ferriera e Sertubi di Trieste
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/AB - "Su che cosa - si chiede
Alessia Rosolen, consigliere di Un'Altra Regione - il Governo
nazionale dovrebbe investire per quanto riguarda il futuro delle
aree di Ferriera e Sertubi e per il futuro produttivo e
occupazionale, se le autorità locali non hanno saputo mai
immaginare un percorso? Su cosa dovrebbero arrivare soldi da
parte del Governo nazionale se non esiste un solo straccio di
bozza di progetto di riconversione che non contenga i soliti
propositi, ma qualche numero di analisi e qualche idea di come
andare avanti? D'altra parte - ricorda Rosolen - è da quando ho
abbandonato l'assessorato al Lavoro e quindi il coordinamento del
Tavolo sul futuro della Ferriera di Servola (e del suo indotto) -
che questa Regione non ha fatto una sola riunione. Certo, nessuna
riunione fino a quando non sono scoppiate le bombe del debito
della Lucchini e dei propositi di Jindal".
"Il sostegno al reddito dei lavoratori della Sertubi - aggiunge -
stremati dalla cassa integrazione ordinaria e in procinto di
entrare in straordinaria, deve essere una priorità assoluta di
intervento per l'Amministrazione regionale. È necessario da
subito affrontare con norma un problema sociale che può solo
peggiorare se la politica non individua risposte di prospettiva.
Lavori socialmente utili per il risanamento ambientale, Borse
lavoro, corsi di formazione, intervento con il Fondo sociale
europeo: ci sono tante strade cui si può lavorare per immaginare
il modo di aiutare chi vive con 700 euro al mese".
"Rispetto alla situazione di Servola - così ancora Rosolen - c'è
un'unica soluzione se questa Regione intende essere ancora
credibile con lavoratori e imprese: scrivere subito una legge in
cui siano previsti benefici diretti a lavoratori e imprese, un
accordo con lo Stato sulle bonifiche, un intervento nazionale
sugli ammortizzatori sociali e soprattutto tempi certi, percorso
e soggetti che devono immaginare e guidare la riconversione. È
necessario costituire un'Agenzia specifica per arrivare
all'Accordo di programma e alle soluzioni che, se rimangono in
equilibrio tra superporto, piattaforma logistica e
rigassificatore, non solo sfioriranno finita la campagna
elettorale, ma chiuderanno per sempre il capitolo industriale di
questa città"
"La chiarezza nel percorso, senza idee incredibili e inattuabili
(siamo ancora al cubilotto del 2008), è quanto Un'Altra Regione
chiede con fermezza - conclude Alessia Rosolen. Per anni nessuno
ha risposto alle mie interrogazioni, ora siamo arrivati al
bandolo della matassa e non vorremmo renderci conto una volta
ancora dell'inadeguatezza della Giunta che regge la Regione".