LN: De Mattia, trattenere in regione tasse di chi le versa a Roma
(ACON) Trieste, 2 nov - COM/AB - "Lavorano in Friuli Venezia
Giulia, usufruiscono del Servizio sanitario e assistenziale della
nostra regione, ma versano le tasse a Roma. Quanti dipendenti
pubblici e privati sono in questa situazione? E quanto perde la
Regione non trattenendo l'Irpef di questi lavoratori?".
Lo chiede Ugo De Mattia, vicecapogruppo della Lega Nord in
Consiglio regionale, alla Giunta con un'interrogazione.
De Mattia ricorda che "di mese in mese, le richieste che lo Stato
avanza alla nostra Regione si fanno più esose. Numeri alla mano,
dovremo trasferire alle capaci (nel senso di grandi) casse romane
737 milioni nel 2012 e oltre un miliardo nel 2013. In un momento
delicato come questo, è doveroso che la Regione si dimostri
responsabile e matura e contribuisca al risanamento dei conti
pubblici. Ma è altrettanto corretto che Roma ci riconosca quanto
ci spetta sull'Irpef".
Spiega ancora De Mattia: "Alla Regione spettano i sei decimi del
gettito d'imposta del reddito delle persone fisiche riscossi nel
territorio regionale. Ma l'Irpef dei dipendenti di aziende
private con sede legale fuori Regione non viene versata nelle
casse regionali. Non solo: sono moltissimi i dipendenti statali
che lavorano nel territorio regionale, ma che versano l'imposta
direttamente nelle casse dello Stato. Tutti questi cittadini sono
comunque a carico del bilancio regionale per quanto riguarda il
settore del welfare e del Servizio sanitario regionale".
Ancora De Mattia: "Chiedo alla Regione il numero esatto
complessivo dei dipendenti che non versano l'Irpef nella nostra
regione. Siamo pronti ai sacrifici, ma non a farci vessare in
modo iniquo".
De Mattia ricorda che "questa interrogazione è legata a doppio
filo alla mozione, presentata dal sottoscritto e dal gruppo della
Lega e approvata a larga maggioranza dal Consiglio, che chiede
alla Regione di rinegoziare il patto fiscale con Roma, azzerando
il patto Tremonti, ormai carta straccia, trattenendo l'Irpef dei
dipendenti pubblici e privati che lavorano qui, ma pagano le
tasse a Roma. E rifiutando balzelli inaccettabili sulla sanità,
comparto che il Friuli Venezia Giulia gestisce e si paga in
totale autonomia. Con standard di eccellenza assoluta".