Pdl: Marin, procedimento amministrativo in legge di manutenzione
(ACON) Trieste, 6 nov - COM/MPB - "La proposta di legge sulle
nuove procedure del procedimento amministrativo è stata inserita
integralmente in un maxi-emendamento alla legge di manutenzione
dell'ordinamento regionale, approvato dalla I Commissione
consiliare, che sarà discusso a fine mese dal Consiglio
regionale. La discussione arriva dopo oltre sei mesi dal deposito
della legge stessa".
Ad annunciarlo è il consigliere regionale del Pdl Roberto Marin,
che è anche primo firmatario della proposta di legge sulle norme
urgenti per l'accelerazione dei procedimenti amministrativi, con
la modifica della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo
unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di
diritto di accesso).
"Una volta depositata - rileva Marin - la proposta di legge era
stata assegnata alla I Commissione assieme un testo simile
presentato dalla Lega Nord. Come previsto dal regolamento, due
settimane fa è stato istituito un Comitato ristretto in seno alla
Commissione stessa per un'analisi congiunta dei due
provvedimenti, con la successiva scelta di un testo di base.
Testo base che è stato identificato nella proposta di legge
203/2012, di cui sono primo firmatario. La Lega Nord, non
condividendo tale scelta, ha abbandonato i lavori del Comitato,
mettendo, quindi, in discussione l'iter complessivo".
"Consapevole delle difficoltà che doveva ancora affrontare la
proposta di legge, ho scelto di inserire il provvedimento
all'interno della legge di manutenzione. In questi mesi, infatti,
sono stati già numerosi i tentativi da parte di forze politiche
dell'opposizione e di dirigenti della nostra Regione di bloccarlo
per motivi che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei
cittadini e delle imprese. Tentativi che non hanno fatto altro
che aumentare il mio convincimento sulla bontà del provvedimento
che voglio portare all'approvazione con forza e determinazione.
"Si tratta - prosegue l'esponente del Pdl - di una norma di
civiltà che rivoluziona completamente i principi della legge
7/2000. Legge che, oltretutto, comporta innumerevoli contenziosi
con l'Amministrazione regionale. Entrando nel dettaglio, il testo
in vigore attualmente (7/2000), in riferimento ai termini del
procedimento amministrativo, all'articolo 5 prevede che siano i
dirigenti a individuare il procedimento stesso ed i tempi per la
evasione. Alla luce di questo, chiesi a tutte le Direzioni
regionali i decreti dei dirigenti con i quali venivano, così come
previsto dalla norma, individuati sia i procedimenti che le loro
tempistiche. Con mia grossa sorpresa, circa metà delle Direzioni
non ha risposto. Dalle risposte delle altre si evince che in
molti casi le norme non sono nemmeno conformi al dettato della
legge 69/2009: ad esempio la Direzione agricoltura utilizza un
decreto del 1991 che individua tempi di istruttoria tra i 500 ed
i 700 giorni, ai quali bisogna aggiungere le sospensione del
procedimento che riavvia da zero i tempi e il successivo
controllo interno di Ragioneria. L'unica che ha risposto
puntualmente è stata la Direzione ambiente, a firma del dott.
Petris, con un preciso e dettagliato resoconto dei provvedimenti
e dei tempi stabiliti.
"La nuova proposta di legge così come approvata dalla I
Commissione - afferma ancora Marin - prevede che con uno o più
decreti del presidente della Regione, previa deliberazione della
Giunta, siano individuati i termini non superiori a 90 giorni
entro i quali devono concludersi i procedimenti di competenza
dell'Amministrazione regionale. Termine che comprende anche i
tempi per i controlli di Ragioneria. Per determinati procedimenti
di particolare complessità in cui intervengono anche altre
amministrazioni dello Stato, qualora siano indispensabili termini
superiori ai 90 giorni, i termini possono essere allungati,
previa deliberazione della Giunta, non superando comunque i 120
giorni. Per tutti i procedimenti meno complessi, e quindi non
individuati con decreto del presidente della Regione, i termini
del procedimento sono di 30 giorni.
"In base al testo, i procedimenti possono essere sospesi in via
eccezionale per una sola volta e per un periodo non superiore a
30 giorni, per acquisire informazioni o certificazioni non in
possesso dell'Amministrazione o non direttamente acquisibili
presso altre pubbliche amministrazioni.
"Ulteriore elemento di novità - dichiara il consigliere regionale
del Pdl - è che la mancata o tardiva emanazione del provvedimento
costituisce elemento di valutazione della performance
individuale, nonché di responsabilità disciplinare e
amministrativa del responsabile del procedimento. In caso di
inerzia, è stato previsto il potere sostitutivo da parte della
Giunta. Decorso inutilmente il termine per la conclusione del
procedimento, il privato può rivolgersi direttamente al
responsabile affinché, entro un termine pari alla metà di quello
originariamente previsto, concluda il procedimento. A questo
viene aggiunto anche un indennizzo per il ritardo nella
conclusione del procedimento di carattere economico, fermo
restando impregiudicato il diritto al risarcimento del danno
ingiusto cagionato in conseguenza dell'inosservanza dolosa o
colposa del termine di conclusione del procedimento stesso.
"Il provvedimento prevede anche l'istituzione di una banca dati
di tutti i procedimenti amministrativi regionali - continua Marin
- che consentirà a ogni cittadino e a ogni impresa di controllare
e visionare lo stato dell'arte dell'istruttoria e ogni atto
prodromico all'emanazione del provvedimenti di loro interesse,
previo rilascio di un apposita password tramite il sito della
Regione. Non esisteranno più nemmeno le scuse di mancanza di
organico di alcune Direzioni, in quanto la nuova norma prevede
una procedura di mobilità temporanea all'interno delle Direzione
e degli Enti regionali, finalizzata a evadere carichi di lavoro
eccezionale in ordine alla conclusione di procedimenti.
"Infine, la norma prevede che tutti gli enti locali del FVG
adeguino la propria disciplina sui procedimenti amministrativi ai
termini previsti dalla nuova legge, potendo altresì prevedere
(cosa che già avviene) termini ulteriormente inferiori. Per tutti
i procedimenti che non troveranno conclusione dell'istruttoria
varrà la norma del silenzio-assenso di cui alla legge 241/1990.
"Ringrazio la Lega Nord, e in particolare la collega Mara Piccin,
per aver sottoscritto e votato questo maxi-emendamento, ritenendo
prioritario il raggiungimento dell'obiettivo senza disquisire
sulla paternità o meno dell'idea complessiva. Ritengo - conclude
Marin - che questo comportamento di responsabilità, assieme ai
colleghi firmatari dell'emendamento - Baritussio, Salvador e
Cargnelutti - abbia reso un ottimo servizio alla collettività
regionale".