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Pdl: Marin, procedimento amministrativo in legge di manutenzione

06.11.2012
16:49
(ACON) Trieste, 6 nov - COM/MPB - "La proposta di legge sulle nuove procedure del procedimento amministrativo è stata inserita integralmente in un maxi-emendamento alla legge di manutenzione dell'ordinamento regionale, approvato dalla I Commissione consiliare, che sarà discusso a fine mese dal Consiglio regionale. La discussione arriva dopo oltre sei mesi dal deposito della legge stessa".

Ad annunciarlo è il consigliere regionale del Pdl Roberto Marin, che è anche primo firmatario della proposta di legge sulle norme urgenti per l'accelerazione dei procedimenti amministrativi, con la modifica della legge regionale 20 marzo 2000, n. 7 (Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso).

"Una volta depositata - rileva Marin - la proposta di legge era stata assegnata alla I Commissione assieme un testo simile presentato dalla Lega Nord. Come previsto dal regolamento, due settimane fa è stato istituito un Comitato ristretto in seno alla Commissione stessa per un'analisi congiunta dei due provvedimenti, con la successiva scelta di un testo di base. Testo base che è stato identificato nella proposta di legge 203/2012, di cui sono primo firmatario. La Lega Nord, non condividendo tale scelta, ha abbandonato i lavori del Comitato, mettendo, quindi, in discussione l'iter complessivo".

"Consapevole delle difficoltà che doveva ancora affrontare la proposta di legge, ho scelto di inserire il provvedimento all'interno della legge di manutenzione. In questi mesi, infatti, sono stati già numerosi i tentativi da parte di forze politiche dell'opposizione e di dirigenti della nostra Regione di bloccarlo per motivi che nulla hanno a che vedere con l'interesse dei cittadini e delle imprese. Tentativi che non hanno fatto altro che aumentare il mio convincimento sulla bontà del provvedimento che voglio portare all'approvazione con forza e determinazione.

"Si tratta - prosegue l'esponente del Pdl - di una norma di civiltà che rivoluziona completamente i principi della legge 7/2000. Legge che, oltretutto, comporta innumerevoli contenziosi con l'Amministrazione regionale. Entrando nel dettaglio, il testo in vigore attualmente (7/2000), in riferimento ai termini del procedimento amministrativo, all'articolo 5 prevede che siano i dirigenti a individuare il procedimento stesso ed i tempi per la evasione. Alla luce di questo, chiesi a tutte le Direzioni regionali i decreti dei dirigenti con i quali venivano, così come previsto dalla norma, individuati sia i procedimenti che le loro tempistiche. Con mia grossa sorpresa, circa metà delle Direzioni non ha risposto. Dalle risposte delle altre si evince che in molti casi le norme non sono nemmeno conformi al dettato della legge 69/2009: ad esempio la Direzione agricoltura utilizza un decreto del 1991 che individua tempi di istruttoria tra i 500 ed i 700 giorni, ai quali bisogna aggiungere le sospensione del procedimento che riavvia da zero i tempi e il successivo controllo interno di Ragioneria. L'unica che ha risposto puntualmente è stata la Direzione ambiente, a firma del dott. Petris, con un preciso e dettagliato resoconto dei provvedimenti e dei tempi stabiliti.

"La nuova proposta di legge così come approvata dalla I Commissione - afferma ancora Marin - prevede che con uno o più decreti del presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta, siano individuati i termini non superiori a 90 giorni entro i quali devono concludersi i procedimenti di competenza dell'Amministrazione regionale. Termine che comprende anche i tempi per i controlli di Ragioneria. Per determinati procedimenti di particolare complessità in cui intervengono anche altre amministrazioni dello Stato, qualora siano indispensabili termini superiori ai 90 giorni, i termini possono essere allungati, previa deliberazione della Giunta, non superando comunque i 120 giorni. Per tutti i procedimenti meno complessi, e quindi non individuati con decreto del presidente della Regione, i termini del procedimento sono di 30 giorni.

"In base al testo, i procedimenti possono essere sospesi in via eccezionale per una sola volta e per un periodo non superiore a 30 giorni, per acquisire informazioni o certificazioni non in possesso dell'Amministrazione o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni.

"Ulteriore elemento di novità - dichiara il consigliere regionale del Pdl - è che la mancata o tardiva emanazione del provvedimento costituisce elemento di valutazione della performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativa del responsabile del procedimento. In caso di inerzia, è stato previsto il potere sostitutivo da parte della Giunta. Decorso inutilmente il termine per la conclusione del procedimento, il privato può rivolgersi direttamente al responsabile affinché, entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto, concluda il procedimento. A questo viene aggiunto anche un indennizzo per il ritardo nella conclusione del procedimento di carattere economico, fermo restando impregiudicato il diritto al risarcimento del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell'inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento stesso.

"Il provvedimento prevede anche l'istituzione di una banca dati di tutti i procedimenti amministrativi regionali - continua Marin - che consentirà a ogni cittadino e a ogni impresa di controllare e visionare lo stato dell'arte dell'istruttoria e ogni atto prodromico all'emanazione del provvedimenti di loro interesse, previo rilascio di un apposita password tramite il sito della Regione. Non esisteranno più nemmeno le scuse di mancanza di organico di alcune Direzioni, in quanto la nuova norma prevede una procedura di mobilità temporanea all'interno delle Direzione e degli Enti regionali, finalizzata a evadere carichi di lavoro eccezionale in ordine alla conclusione di procedimenti.

"Infine, la norma prevede che tutti gli enti locali del FVG adeguino la propria disciplina sui procedimenti amministrativi ai termini previsti dalla nuova legge, potendo altresì prevedere (cosa che già avviene) termini ulteriormente inferiori. Per tutti i procedimenti che non troveranno conclusione dell'istruttoria varrà la norma del silenzio-assenso di cui alla legge 241/1990.

"Ringrazio la Lega Nord, e in particolare la collega Mara Piccin, per aver sottoscritto e votato questo maxi-emendamento, ritenendo prioritario il raggiungimento dell'obiettivo senza disquisire sulla paternità o meno dell'idea complessiva. Ritengo - conclude Marin - che questo comportamento di responsabilità, assieme ai colleghi firmatari dell'emendamento - Baritussio, Salvador e Cargnelutti - abbia reso un ottimo servizio alla collettività regionale".