UAR: Rosolen, proposta di legge contro incandidabilità sindaci
(ACON) Trieste, 7 nov - COM/RC - La consigliera regionale di
UAR (Un'Altra Regione), Alessia Rosolen, ha presentato una
proposta di legge per rimuovere l'incandidabilità dei sindaci dei
Comuni con più di 3.000 abitanti. La normativa regionale vigente
- spiega la stessa Rosolen - prevede le dimissioni dalla loro
carica 90 giorni prima dello scioglimento del Consiglio
regionale, cosa che, nella pratica, significa non dare loro la
possibilità di candidarsi alle prossime elezioni. In base
all'attuale normativa, assessori comunali e provinciali non hanno
paletti per candidarsi in Consiglio regionale; allora i sindaci
devono poter avere le stesse possibilità e lo stesso trattamento.
Alla luce del dibattito politico sulle Province e soprattutto su
una complessiva riforma degli enti locali, questa proposta di
legge - afferma sempre la consigliera - rilancia e avalla il
fondamentale apporto in termini di capacità, conoscenza e
rappresentatività dei sindaci. L'aspetto politico è la rimozione
del paletto dell'ineleggibilità, mantenendo gli attuali requisiti
sull'incompatibilità elettiva. Inoltre, la vecchia normativa
resterebbe in via residuale solo per i primi cittadini dei Comuni
capoluogo di Provincia.
In un periodo di cambiamento e rinnovamento della politica, anche
alla luce del neonato Partito del Friuli Venezia Giulia per Tondo
Presidente, questo progetto - sostiene la Rosolen - può garantire
la vera autonomia e specialità della Regione, dando la
possibilità ai sindaci di essere protagonisti del futuro
Consiglio regionale e della riforma di riordino degli enti
locali.
La mia proposta di legge - è la conclusione dell'esponente di UAR
- segue un percorso già intrapreso in termini di maggiore
rappresentatività da Un'Altra Regione, che permette già a chi ha
compiuto 21 anni (e non più 25) di essere eletto in Consiglio
regionale a cominciare dalle prossime elezioni del 2013. Essere
portatori del consenso popolare è il vero valore aggiunto per
rappresentare le istanze del territorio; essere eletti come
assessori esterni senza aver preso neanche un voto significa
esattamente l'opposto.