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PD: arranca la riforma del governo dei territori montani

07.11.2012
16:30
(ACON) Trieste, 7 nov - COM/MPB - Perdura la situazione di stallo del progetto di riforma dei territori montani per cui i consiglieri regionali del PD Sandro Della Mea, Enzo Marsilio e Franco Iacop hanno incontrato gli amministratori locali di queste aree per condividere le loro preoccupazioni in merito alla necessità di risolvere le difficoltà relative alla legge regionale 14/2011 che rallentano l'istituzione delle Unioni montane ma, soprattutto, per concordare il modo di rimediare a una situazione che, di giorno in giorno, si fa sempre più drammatica tanto che malessere e malumore stanno ormai sfociando nella protesta.

I vari interventi hanno evidenziato l'impossibilità di tollerare ulteriormente le responsabilità di chi, di fatto, ha paralizzato per l'intera durata del suo mandato l'attività amministrativa dei comprensori montani, bloccandone i progetti di sviluppo e continua a giustificare l'attuale paralisi chiamando in causa il passaggio di consegne delle deleghe in Regione.

Alla fine del 2012 si brancola nel buio a causa della troppa confusione che regna in materia di competenze e funzioni, che impedisce di approvare gli statuti dei nuovi enti, e delle tante inadempienze dell'Amministrazione regionale che, tra le altre cose, non ha provveduto, come previsto dalla normativa, al riordino della legislazione della montagna, né alla predisposizione dei piani dei Comuni di vallata, né all'istituzione della Conferenza permanente della montagna. Tutti impegni contenuti nella L.R. 14/2011 e mai rispettati dalla Giunta Tondo e dalla maggioranza.

Si tratta di un vero pasticcio, come da tempo sostenuto dal Gruppo consiliare del PD e purtroppo più passa il tempo e più aumenta la confusione, tanto che nessuno è in grado di capire se il progetto di riforma voluto sia una brutta copia delle vecchie Comunità montane o preveda l'istituzione di un grande Comune.

Le difficoltà legate alla gestione della mancata riforma del governo dei territori montani, con il grande pasticcio della L.R. 14/2011 sulle Unioni montane, non potrà che creare ulteriori disagi e rendere ancora più marginali diversi Comuni montani e quelli delle Valli del Torre.

In particolare - concludono i consiglieri regionali del PD - rimane poco tempo da qui alla fine della legislatura per rimediare a una grave situazione creata da una pessima produzione legislativa voluta dal centrodestra, ammessa anche da alcuni esponenti della maggioranza. Ci daremo da fare, in occasione della prossima legge finanziaria, per cercare quantomeno di reperire le risorse necessarie a soddisfare le domande di quei Comuni montani esclusi dal processo d'integrazione dei territori e dai progetti strategici di sviluppo inseriti nei Piani di azione locale (PAL), ovvero dai fondi per finanziare iniziative concrete volte a migliorare le condizioni complessive del territorio e la qualità della vita dei cittadini nei territori rurali e marginali rispetto alle aree economicamente più sviluppate.