UDC: Sasco, l'Ufficio scolastico non diventi interregionale
(ACON) Trieste, 8 nov - COM/RC - Siamo fermamente contrari
all'accorpamento dell'Ufficio scolastico del Friuli Venezia
Giulia, Regione autonoma e speciale, con quello del Veneto,
Regione ordinaria, anche in relazione alle nostre peculiarità di
tipo linguistico, tutelate anche a livello internazionale.
Lo afferma il capogruppo dell'UDC in Consiglio regionale, Edoardo
Sasco, riguardo alle proposte emerse in questi giorni a tale
proposito, che prefigurano una riorganizzazione degli organi
periferici del ministero dell'Istruzione basata su una dimensione
che diventa interregionale e con sede nel capoluogo di regione
più popoloso, in questo caso Venezia.
La Giunta Tondo - prosegue il centrista - ha già avviato un
laborioso percorso, seguito dall'assessore Roberto Molinaro, che
nell'ambito dell'attuazione del Titolo V della Costituzione
prevede nei nostri confronti l'assegnazione di nuove funzioni in
materia di istruzione, questione attualmente in avanzata fase di
approfondimento nella Commissione paritetica Stato/Regione.
Tale contrattazione - rileva Sasco - ci assegna il trasferimento
degli uffici statali che adempiono alle funzioni attribuite alla
Regione, per cui nell'ipotesi attualmente allo studio del Governo
inerente l'Ufficio scolastico non si tiene per niente conto di
questa prospettiva. E non si tiene neppure conto della nostra
specialità, che prevede già l'insegnamento della lingua slovena,
regolata da rapporti internazionali, e di scuole con corsi
plurilingue relativamente alle tre lingue minoritarie presenti, a
loro volta tutelate dalla legge nazionale n. 482 del 1999. Cosa,
questa, che non riguarda minimamente la Regione Veneto, entro il
cui perimetro si vorrebbe collocare il costituendo Ufficio
scolastico interregionale.
Va pertanto salvaguardata, allo stregua di quanto accade per le
Province autonome di Trento e Bolzano, l'attuale dimensione
regionale dell'Ufficio scolastico del Friuli Venezia Giulia -
chiosa il capogruppo centrista - cosa già chiesta dal presidente
Tondo al ministro Profumo, ma che va sostenuta con convinzione e
urgenza dall'intero Consiglio regionale e da tutti i nostri
parlamentari.