PD: Menosso, il welfare Padano rimane incostituzionale
(ACON) Trieste, 9 nov - COM/AB - Che l'ennesimo ricorso contro
il welfare Padano sia stato notificato in ritardo è una brutta
notizia. Nella sua prima versione - ricorda Annamaria Menosso,
consigliere regionale del PD - limitava e discriminava, sulla
base della residenza, l'accesso ad alcuni servizi del sistema
sociale regionale e proprio per questo era già stato considerato
incostituzionale dalla Corte. Poi, la Lega ci ha riprovato,
insistendo in una posizione discriminatoria ma diminuendo, con
apposita legge regionale, gli anni di residenza necessari
all'accesso al welfare.
Si spera - aggiunge la Menosso - che questo incidente di percorso
di natura meramente formale non comprometta decisioni di merito
che non potrebbero che esprimersi contro un intervento normativo
palesemente incostituzionale.
Suonano fuori luogo i toni trionfalistici con cui la Lega, per
voce del suo capogruppo in Consiglio regionale, Danilo Narduzzi,
accoglie la notizia del ritardo di cui sopra. Non vi è, infatti,
una sentenza che dichiara legittime le norme del welfare padano,
non vi è alcuna pronuncia in questo senso. Quelle disposizioni,
ogni qual volta sono state oggetto di giudizio, sono sempre state
giudicate discriminatorie. Bene hanno fatto alcuni Comuni a
disapplicarle in sede di autotutela.
La Lega - conclude l'esponente del PD - si felicita per una
parziale vittoria a tavolino. Parziale perché, dovesse andar male
all'impugnativa del Governo a causa del ritardo della notifica,
rimarrebbe sempre la via dei Tribunali ordinari, che molti
cittadini hanno interesse a percorrere e che porterà
inesorabilmente all'attenzione della Corte tutte le norme
discriminatorie volute dalla Lega.