PD:Lupieri,III Commissione,indecoroso comportamento maggioranza
(ACON) Trieste, 9 nov - COM/MPB - "E' poco definire vergognoso
il comportamento della maggioranza di centrodestra, che senza
numero legale non ha potuto aprire i lavori della III Commissione
che prevedevano l'esame del ddl sulla sanità targato Tondo".
A dirlo è Sergio Lupieri, consigliere regionale del PD e
vicepresidente della III Commissione consiliare.
"L'assenza di qualche consigliere di maggioranza non può essere
casuale - sostiene l'esponente PD - e va ricercata nella mancata
capacità di costruire quella sintesi politica necessaria per la
condivisione su un provvedimento così complesso e importante. Una
azienda sanitaria per area vasta o l'azienda sanitaria unica o la
sede che la direzione dell'azienda giuliano-isontina dovrebbe
avere a Trieste o Gorizia, sono solo alcune delle questioni sulle
quali Tondo e la sua squadra non hanno fatto chiarezza.
"Forse - ipotizza Lupieri - vi sono anche nervosismi per problemi
di candidature per le prossime elezioni regionali, ma si tratta
comunque di uno spettacolo molto imbarazzante che probabilmente
nessuno poteva prevedere, a dimostrare che la maggioranza Tondo
sta molto peggio di quanto si possa immaginare.
"I lavori della Commissione prevedevano l'oltranza, proprio
perché il ddl giuntale sulla riforma della sanità regionale
veniva ritenuto una priorità da portare in Aula quanto prima, già
alla fine di novembre. Ora - avverte il consigliere - le cose si
complicano per la Giunta Tondo, perché la conferenza dei
capigruppo convocata per martedì prossimo non dovrebbe poter
calendarizzare per i prossimi lavori d'Aula una norma non ancora
approvata in Commissione. Ma oltre al comportamento inaccettabile
di questa maggioranza, ci si mette anche il Ministro della sanità
Balduzzi che sta varando provvedimenti urgenti sulla sanità
nazionale che andranno inevitabilmente a confliggere con la
prossima futura legge regionale, qualora approvata.
"Quindi, considerata la quasi totalità di critiche al
provvedimento, le incertezze all'interno della maggioranza, i
prossimi provvedimenti nazionali, il poco tempo rimasto per i
lavori della Commissione e dell'Aula, meglio sarebbe - conclude
Lupieri - rimandare l'esame del provvedimento a tempi migliori
per poter costruire una buona riforma condivisa, soprattutto
nell'interesse dei cittadini".