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Presidente Franz su autonomia e rapporti con lo Stato

14.11.2012
14:30
(ACON) Trieste, 14 nov - COM/AB - L'autonomia regionale, che in Friuli Venezia Giulia è sinonimo di assunzione di precise responsabilità e di gestione in proprio di compiti e funzioni, non può prescindere da un rapporto con lo Stato fondato sulla correttezza reciproca per quanto concerne il trasferimento di risorse e la determinazione dei tagli alla spesa.

Lo afferma il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, a giudizio del quale è estremamente importante che questo concetto basilare sia stato ripreso anche dalla sentenza della Corte costituzionale n. 241 del 31 ottobre scorso nella misura in cui stabilisce come sia illegittimo, con riferimento alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome, il prelievo d'imperio delle finanze regionali da parte dello Stato senza che vi sia a monte una negoziazione con la Regione, in quanto ciò si porrebbe in contrasto con i rispettivi statuti di autonomia e le relative norme di attuazione statutaria. Confidiamo che ora sia il TAR del Lazio, alla luce di queste considerazioni, a intervenire sui tagli che la nostra Regione ha subito almeno nelle ultime tre manovre.

La gestione autonoma da parte del Friuli Venezia Giulia - così ancora Franz - di importanti settori come, solo per citarne alcuni, la sanità e i servizi alla persona, il trasporto pubblico locale e i trasferimenti agli Enti locali, non può essere compatibile con l'entità dei pesanti tagli progressivi che al Friuli Venezia Giulia sono stati imposti prima dalla Manovra Tremonti dell'agosto 2011, poi a fine 2011 dal decreto Salva Italia e ora dalla spending review varata dal Governo Monti: provvedimenti che per il 2013 ci imporranno di rinunciare a un miliardo di euro su un bilancio regionale che pareggerà a circa 4 miliardi.

Appare a mio avviso necessario e indifferibile - conclude il presidente del Consiglio regionale - procedere a una riforma organica del sistema di relazioni finanziarie tra lo Stato e la nostra Regione affinché il Friuli Venezia Giulia, anche in considerazione della sua particolare posizione geografica, sia messo nelle condizioni di conseguire strumenti, quali la fiscalità di sviluppo, in grado di dare maggiore flessibilità e manovrabilità al prelievo fiscale sul proprio sistema produttivo, per consentirle di reggere la concorrenza fiscale pregiudizievole dei Paesi contermini ed evitare così che imprese locali si trasferiscano oltre confine in Austria e Slovenia, perché attratte naturalmente dal vantaggio fiscale.