SA-SEL: Pustetto, nessun ostruzionismo su legge riordino sanità
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - Ostruzionismo? Una comoda
accusa della maggioranza per giustificare una riforma fatta
esclusivamente per fini elettorali, ma non per questo meno
pericolosa.
È quanto afferma il consigliere regionale Stefano Pustetto
(SA-SEL) in riferimento ai lavori della III Commissione sul
disegno di legge della Giunta di riordino del Sistema sanitario.
Secondo il Devoto Oli - aggiunge Pustetto - con la parola
ostruzionismo si intende, infatti, "con cavilli e pignolerie
ostacolare una determinata attività o linea di condotta".
Definirei il mio atteggiamento, al contrario di quanto si tenta
di far passare, del tutto responsabile, perchè affrontare il
riordino di un settore così importante come quello della sanità
non può essere fatto se non vagliando studi, numeri, statistiche
e criticità del settore. E quale la sede più opportuna per tali
discussioni e chiarimenti se non nel luogo deputato proprio a
questo: la Commissione competente. Quale luogo migliore per una
discussione costruttiva?
Tutta la documentazione citata, che ogni interessato può
consultare, (desunta da lavori ufficiali fatti dall'AGENAS,
dall'Università Luigi Bocconi, dalla CERGAS) dimostrano
l'eccellenza della nostra sanità regionale e, pertanto, chiunque
proponga un riordino del settore deve contestualmente dimostrare
che tali performance saranno migliorate.
Più volte ho sollecitato l'assessore a spiegare sulla base di che
cosa si vuole il riordino, quali sono le proiezioni, i risultati
o i risparmi attesi, quali i vantaggi per i pazienti, perché si
dice di voler uniformare la sanità regionale e poi si mantengono
due modelli organizzativi diversi, perché a inizio legislatura il
presidente Tondo promette di non voler toccare né sminuire la
sanità isontina e poi fa l'esatto contrario. Dove sta l'urgenza
visto che la riforma partirà solo dal 2014? Che senso hanno avuto
le audizioni dei portatori di interessi se nemmeno una, e
sottolineo, una loro osservazione è stata accolta? Non si può
trascurare il fatto che, a eccezione dei direttori generali,
tutti gli auditi si sono dichiarati contrari a tale riforma
rilevando criticità più o importanti.
Come si concilia questo - aggiunge Pustetto - con la volontà, più
volte manifestata proprio dallo stesso presidente Tondo a inizio
legislatura, che ogni riforma per essere tale deve essere
condivisa, deve partire dal basso, fatta previa individuazione
delle criticità e delle eccellenze, con il coinvolgimento dei
professionisti? La scelta di interrompere la discussione della
Commissione e di andare direttamente in Aula non è stata forse
motivata dall'impossibilità di dare risposte documentate alle
obiezioni della minoranza?
La dimostrazione che non c'è mai stata la volontà di discutere
seriamente di riordino della sanità la si può anche desumere da
alcuni fatti:
- si pensava seriamente di esaurire una discussione di tale
importanza in tre sedute di commissione?
- la decisione di portare in Aula questa riforma nello stesso
giorno che approdava in Commissione non sta a significare che si
era deciso, a prescindere, che le discussioni andavano stoppate?
- l'assenza strategica del consigliere Marini non ha fatto molto
più ostruzionismo delle mie domande?
- quanto hanno pesato le divisioni della maggioranza nella
decisione di andare direttamente in Aula con un unico relatore
d'ufficio che è l'assessore?
Forse il fatto più grave di tutta questa vicenda - conclude
Pustetto - è che per interessi di parte e in modo irresponsabile
si improvvisa, sulla pelle dei cittadini, una riforma della
sanità regionale con motivazioni inconsistenti.