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PD: Lupieri, su riforma sanità maggioranza arrogante e antidemocratica

15.11.2012
16:51
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - Inaccettabile comportamento della maggioranza di centro destra in III Commissione sul disegno di legge di riforma della sanità regionale. Dopo un lungo percorso a ostacoli durato quasi due mesi, dopo che più volte la maggioranza non era riuscita a portare avanti i lavori sospendendoli per assenza del numero legale o per mancanza dei voti necessari per l'approvazione dell'articolato, l'assessore Ciriani ha fatto bruscamente interrompere la Commissione richiamandosi al Regolamento consiliare che consente di iscrivere all'Aula un disegno di legge assegnato da più di 90 giorni.

Una forzatura antidemocratica - denuncia il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri - che crea un precedente pericoloso e che ha tolto alla Commissione la possibilità di discutere una riforma così delicata quale quella della sanità, che viene venduta come la più importante della Giunta Tondo e della sua maggioranza. Una riforma che comunque dovrebbe concretizzarsi appena negli anni 2014-2015 e che non presenta quindi alcun carattere di urgenza, non avendo ricadute sulla salute dei cittadini per i prossimi 2-3 anni.

In questo modo il centrodestra ha aggirato le divisioni al proprio interno sulla querelle fra Blasoni e Dal Mas per il ruolo di relatore, non essendoci ora più alcun relatore al di fuori dell'assessore Ciriani. È stato così sospeso anche il confronto sulla collocazione della sede della direzione dell'Azienda sanitaria di area vasta giuliano-isontina, a Gorizia piuttosto che a Trieste o a Monfalcone.

Nello stesso momento in cui il presidente Tondo invitava i suoi consiglieri a ritirare gli emendamenti, questi al contrario aumentavano, evidenziando così tutte le divisioni che stanno lacerando la maggioranza a fine legislatura.

Il Gruppo del PD il giorno dopo ha subito presentato la richiesta di convocazione urgente della III Commissione per consentire la conclusione dei lavori che erano stati impropriamente interrotti e per portare avanti un confronto politico su un tema così importante che necessita di ampie condivisioni.

Gli emendamenti presentati dal PD vanno a rinforzare il ruolo del distretto e il rapporto ambito-distretto, la partecipazione dei Comuni alla programmazione socio-sanitaria, a costruire un nuovo sistema di governo del Servizio sanitario, stante anche i severi giudizi negativi espressi dalla Corte dei conti sull'attuale Direzione centrale.

Riguardo al numero delle Aziende sanitarie, tema importante ma non centrale, il PD propone un'analisi a livello aziendale volta a individuare il miglior assetto organizzativo per il sistema delle Aziende territoriali della regione.