PD: Lupieri, su riforma sanità maggioranza arrogante e antidemocratica
(ACON) Trieste, 15 nov - COM/AB - Inaccettabile comportamento
della maggioranza di centro destra in III Commissione sul disegno
di legge di riforma della sanità regionale. Dopo un lungo
percorso a ostacoli durato quasi due mesi, dopo che più volte la
maggioranza non era riuscita a portare avanti i lavori
sospendendoli per assenza del numero legale o per mancanza dei
voti necessari per l'approvazione dell'articolato, l'assessore
Ciriani ha fatto bruscamente interrompere la Commissione
richiamandosi al Regolamento consiliare che consente di iscrivere
all'Aula un disegno di legge assegnato da più di 90 giorni.
Una forzatura antidemocratica - denuncia il consigliere regionale
del PD Sergio Lupieri - che crea un precedente pericoloso e che
ha tolto alla Commissione la possibilità di discutere una riforma
così delicata quale quella della sanità, che viene venduta come
la più importante della Giunta Tondo e della sua maggioranza. Una
riforma che comunque dovrebbe concretizzarsi appena negli anni
2014-2015 e che non presenta quindi alcun carattere di urgenza,
non avendo ricadute sulla salute dei cittadini per i prossimi 2-3
anni.
In questo modo il centrodestra ha aggirato le divisioni al
proprio interno sulla querelle fra Blasoni e Dal Mas per il ruolo
di relatore, non essendoci ora più alcun relatore al di fuori
dell'assessore Ciriani. È stato così sospeso anche il confronto
sulla collocazione della sede della direzione dell'Azienda
sanitaria di area vasta giuliano-isontina, a Gorizia piuttosto
che a Trieste o a Monfalcone.
Nello stesso momento in cui il presidente Tondo invitava i suoi
consiglieri a ritirare gli emendamenti, questi al contrario
aumentavano, evidenziando così tutte le divisioni che stanno
lacerando la maggioranza a fine legislatura.
Il Gruppo del PD il giorno dopo ha subito presentato la richiesta
di convocazione urgente della III Commissione per consentire la
conclusione dei lavori che erano stati impropriamente interrotti
e per portare avanti un confronto politico su un tema così
importante che necessita di ampie condivisioni.
Gli emendamenti presentati dal PD vanno a rinforzare il ruolo del
distretto e il rapporto ambito-distretto, la partecipazione dei
Comuni alla programmazione socio-sanitaria, a costruire un nuovo
sistema di governo del Servizio sanitario, stante anche i severi
giudizi negativi espressi dalla Corte dei conti sull'attuale
Direzione centrale.
Riguardo al numero delle Aziende sanitarie, tema importante ma
non centrale, il PD propone un'analisi a livello aziendale volta
a individuare il miglior assetto organizzativo per il sistema
delle Aziende territoriali della regione.