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V Comm: riordino ordinamento locale, proposta Idv (1)

15.11.2012
17:38
(ACON) Trieste, 15 nov - MPB - Cinque testi sull'ordinamento locale all'attenzione della V Commissione consiliare, presieduta nell'occasione da Edoardo Sasco (UDC).

Sono tutte proposte di legge: una presentata a settembre dai consiglieri del Gruppo Idv Alessandro Corazza e Enio Agnola con norme sul trasferimento delle funzioni esercitate dalle Province; un'altra dello scorso ottobre del consigliere Antonio Pedicini (Pdl) per la razionalizzazione e semplificazione dell'ordinamento locale in materia di Province; una terza dei consiglieri del PD Gianfranco Moretton, Franco Brussa, Franco Iacop, Alessandro Tesini e Mauro Travanut, già illustrata nell'ottobre del 2010, inerente l'ordinamento istituzionale degli Enti locali; una sul riordino dell'assetto istituzionale e delle competenze degli Enti locali firmata dai consiglieri del Gruppo Misto Roberto Asquini ed Edouard Ballaman, datata novembre 2011; infine, una proposta di legge nazionale presentata il 25 ottobre scorso dai consiglieri Pdl Roberto Marin e Antonio Pedicini assieme al capogruppo dell'UDC Edoardo Sasco.

Sullo sfondo l'interrogativo se ci sia ancora bisogno di un ente intermedio tra Regione e Comuni. Tenendo inoltre conto, come fa Idv, che il legislatore regionale non ha il potere legislativo di chiudere le Province ma di ridefinirne confini e numero e di revocare le competenze che negli anni ha delegato a esse.

Il testo di Idv si propone di superare il modello istituzionale del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda le Province, attraverso una modifica puntuale delle leggi regionali che hanno affidato alle Province le diverse funzioni, consentendo un percorso graduale di attuazione dato che il testo (26 articoli in tutto) è suddiviso per singole competenze, trasferibili autonomamente l'una dall'altra.

L'iniziativa legislativa - ha spiegato Agnola, senza sottovalutare l'importanza delle identità territoriali riconducibili agli attuali confini provinciali - nasce per affrontare autentiche emergenze: dalla crisi economica, che ha messo a nudo un sistema burocratico costoso e inefficiente, alla tutela della specialità regionale che passa attraverso la capacità di fare prima e meglio di quanto previsto a livello centrale in materia di riordino degli enti locali.

La nostra specialità muore ogni volta che il cambiamento viene da Roma su materie in cui la Regione ha competenza, e in fatto di riordino delle Province stiamo agendo con provvedimenti legislativi nazionali già approvati in via definitiva. I ricorsi che la Regione promuove contro i provvedimenti che intaccano l'autonomia e la specialità, se non accompagnati da iniziative propositive, finiscono per fornire una immagine deleteria di una specialità utilizzata come scudo difensivo rispetto al cambiamento invocato a ogni livello e ciò rappresenterebbe un tradimento della tradizione istituzionale della Regione Friuli Venezia Giulia.

(immagini tv)

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