V Comm: riordino ordinamento locale, proposta Idv (1)
(ACON) Trieste, 15 nov - MPB - Cinque testi sull'ordinamento
locale all'attenzione della V Commissione consiliare, presieduta
nell'occasione da Edoardo Sasco (UDC).
Sono tutte proposte di legge: una presentata a settembre dai
consiglieri del Gruppo Idv Alessandro Corazza e Enio Agnola con
norme sul trasferimento delle funzioni esercitate dalle Province;
un'altra dello scorso ottobre del consigliere Antonio Pedicini
(Pdl) per la razionalizzazione e semplificazione dell'ordinamento
locale in materia di Province; una terza dei consiglieri del PD
Gianfranco Moretton, Franco Brussa, Franco Iacop, Alessandro
Tesini e Mauro Travanut, già illustrata nell'ottobre del 2010,
inerente l'ordinamento istituzionale degli Enti locali; una sul
riordino dell'assetto istituzionale e delle competenze degli Enti
locali firmata dai consiglieri del Gruppo Misto Roberto Asquini
ed Edouard Ballaman, datata novembre 2011; infine, una proposta
di legge nazionale presentata il 25 ottobre scorso dai
consiglieri Pdl Roberto Marin e Antonio Pedicini assieme al
capogruppo dell'UDC Edoardo Sasco.
Sullo sfondo l'interrogativo se ci sia ancora bisogno di un ente
intermedio tra Regione e Comuni. Tenendo inoltre conto, come fa
Idv, che il legislatore regionale non ha il potere legislativo di
chiudere le Province ma di ridefinirne confini e numero e di
revocare le competenze che negli anni ha delegato a esse.
Il testo di Idv si propone di superare il modello istituzionale
del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda le Province,
attraverso una modifica puntuale delle leggi regionali che hanno
affidato alle Province le diverse funzioni, consentendo un
percorso graduale di attuazione dato che il testo (26 articoli in
tutto) è suddiviso per singole competenze, trasferibili
autonomamente l'una dall'altra.
L'iniziativa legislativa - ha spiegato Agnola, senza
sottovalutare l'importanza delle identità territoriali
riconducibili agli attuali confini provinciali - nasce per
affrontare autentiche emergenze: dalla crisi economica, che ha
messo a nudo un sistema burocratico costoso e inefficiente, alla
tutela della specialità regionale che passa attraverso la
capacità di fare prima e meglio di quanto previsto a livello
centrale in materia di riordino degli enti locali.
La nostra specialità muore ogni volta che il cambiamento viene da
Roma su materie in cui la Regione ha competenza, e in fatto di
riordino delle Province stiamo agendo con provvedimenti
legislativi nazionali già approvati in via definitiva. I ricorsi
che la Regione promuove contro i provvedimenti che intaccano
l'autonomia e la specialità, se non accompagnati da iniziative
propositive, finiscono per fornire una immagine deleteria di una
specialità utilizzata come scudo difensivo rispetto al
cambiamento invocato a ogni livello e ciò rappresenterebbe un
tradimento della tradizione istituzionale della Regione Friuli
Venezia Giulia.
(immagini tv)
(segue)