PD: Pupulin, fallito programma reinserimento lavoratori in difficoltà
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/RC - Il consigliere regionale del
PD Paolo Pupulin ricorda di aver chiesto, assieme al collega Igor
Gabrovec, di conoscere come fosse finita l'operazione, avviata
ancora a metà dell'anno scorso, dei 1.842 lavoratori affidati a
un'agenzia privata per il reinserimento in azienda.
Afferma Pupulin: "Avevo considerato giusto l'obiettivo di cercare
di ricollocare 1.848 lavoratori in situazione di particolare
difficoltà occupazionale, di cui 228 per la provincia di Trieste,
434 per Pordenone, 250 per Gorizia e 930 per Udine. Si prevedeva
un impegno pubblico notevole, del valore complessivo di circa 2
milioni, suddiviso in una serie di lotti: lotto 1 (Trieste)
219.899 euro ; lotto 2 (Pordenone) 398.724 euro ; lotto 3
(Gorizia) 206.894 euro; lotto 4 (Udine) 824.483 euro. Importi IVA
esclusa.
"Siamo arrivati quasi alla fine dei tempi di rendicontazione, che
scadranno a metà novembre, e già adesso si può considerare
fallimentare l'esito del progetto. Infatti, i dati ufficiali del
periodo giugno 2011-giugno 2012 relativi ai primi tre
quadrimestri parlano da soli.
"Dei 1.842 lavoratori in condizioni di particolari difficoltà
occupazionali, a giugno scorso, solo 104 sono stati ricollocati
sulla base dei criteri del contratto di affidamento che
riguardavano solo inserimenti con rapporti di lavoro a tempo
indeterminato o almeno della durata di 6 mesi consecutivi. In
sostanza solo il 5,65% delle persone affidate all'agenzia privata
è stato ricollocato in una qualche impresa.
"Non è stato neppure chiarito, e ce ne faremmo carico dopo la
scadenza finale del progetto, quale sia il rapporto tra numero
contratti a tempo indeterminato e quelli a 6 mesi, cosa che
farebbe comprendere se serviva impegnare tante risorse per un
numero risicato di assunzioni incentivate, magari in gran parte
precarie. Così come quale sia il costo reale, a carico della
Regione, per ogni singola assunzione, che per certo non sarà
giustificabile da nessun punto di vista.
"Avevamo valutato fin dall'inizio questa operazione sbagliata e
che sarebbe finita male. Occorreva prendere un'altra strada, che
prevedesse il coinvolgimento d'insieme delle agenzie operanti in
Friuli Venezia Giulia. Ci fu risposto che non si poteva subire il
ricatto delle stesse, che giudicavano, tutte insieme,
l'impostazione e gli obiettivi del programma velleitari e
irraggiungibili. Adesso lo stesso assessore al Lavoro afferma che
bisogna prendere atto dei risultati ingiudicabili e scegliere un
percorso diverso, che metta assieme l'intero fronte delle agenzie
private, all'interno d'un programma condiviso con
l'Amministrazione regionale e quelle provinciali. Potremmo
affermare "l'avevamo detto". Il guaio è che si è perso tanto
tempo e troppo denaro pubblico.
"Un caso da non ripetere, dunque, perché rappresenta in forma
evidente un esempio di cattiva amministrazione e di scelte
errate, che ricadono soprattutto su chi sta pagando prezzi
pesantissimi per una crisi economica e sociale che investe
l'intero territorio".