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PD: Pupulin, fallito programma reinserimento lavoratori in difficoltà

20.11.2012
16:47
(ACON) Trieste, 20 nov - COM/RC - Il consigliere regionale del PD Paolo Pupulin ricorda di aver chiesto, assieme al collega Igor Gabrovec, di conoscere come fosse finita l'operazione, avviata ancora a metà dell'anno scorso, dei 1.842 lavoratori affidati a un'agenzia privata per il reinserimento in azienda.

Afferma Pupulin: "Avevo considerato giusto l'obiettivo di cercare di ricollocare 1.848 lavoratori in situazione di particolare difficoltà occupazionale, di cui 228 per la provincia di Trieste, 434 per Pordenone, 250 per Gorizia e 930 per Udine. Si prevedeva un impegno pubblico notevole, del valore complessivo di circa 2 milioni, suddiviso in una serie di lotti: lotto 1 (Trieste) 219.899 euro ; lotto 2 (Pordenone) 398.724 euro ; lotto 3 (Gorizia) 206.894 euro; lotto 4 (Udine) 824.483 euro. Importi IVA esclusa.

"Siamo arrivati quasi alla fine dei tempi di rendicontazione, che scadranno a metà novembre, e già adesso si può considerare fallimentare l'esito del progetto. Infatti, i dati ufficiali del periodo giugno 2011-giugno 2012 relativi ai primi tre quadrimestri parlano da soli.

"Dei 1.842 lavoratori in condizioni di particolari difficoltà occupazionali, a giugno scorso, solo 104 sono stati ricollocati sulla base dei criteri del contratto di affidamento che riguardavano solo inserimenti con rapporti di lavoro a tempo indeterminato o almeno della durata di 6 mesi consecutivi. In sostanza solo il 5,65% delle persone affidate all'agenzia privata è stato ricollocato in una qualche impresa.

"Non è stato neppure chiarito, e ce ne faremmo carico dopo la scadenza finale del progetto, quale sia il rapporto tra numero contratti a tempo indeterminato e quelli a 6 mesi, cosa che farebbe comprendere se serviva impegnare tante risorse per un numero risicato di assunzioni incentivate, magari in gran parte precarie. Così come quale sia il costo reale, a carico della Regione, per ogni singola assunzione, che per certo non sarà giustificabile da nessun punto di vista.

"Avevamo valutato fin dall'inizio questa operazione sbagliata e che sarebbe finita male. Occorreva prendere un'altra strada, che prevedesse il coinvolgimento d'insieme delle agenzie operanti in Friuli Venezia Giulia. Ci fu risposto che non si poteva subire il ricatto delle stesse, che giudicavano, tutte insieme, l'impostazione e gli obiettivi del programma velleitari e irraggiungibili. Adesso lo stesso assessore al Lavoro afferma che bisogna prendere atto dei risultati ingiudicabili e scegliere un percorso diverso, che metta assieme l'intero fronte delle agenzie private, all'interno d'un programma condiviso con l'Amministrazione regionale e quelle provinciali. Potremmo affermare "l'avevamo detto". Il guaio è che si è perso tanto tempo e troppo denaro pubblico.

"Un caso da non ripetere, dunque, perché rappresenta in forma evidente un esempio di cattiva amministrazione e di scelte errate, che ricadono soprattutto su chi sta pagando prezzi pesantissimi per una crisi economica e sociale che investe l'intero territorio".