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CR: pdl diritto allo studio, relatore Agnola (7)

20.11.2012
17:11
(ACON) Trieste, 20 nov - MPB - Le "Norme per l'accesso al sapere, il diritto allo studio, il nuovo ordinamento del sistema di istruzione e formazione professionale e lo sviluppo del sistema formativo del Friuli Venezia Giulia", che costituiscono la proposta di legge sulla riforma del sistema scolastico regionale presentata dai consiglieri di Italia dei valori, sono arrivate direttamente all'attenzione dell'Aula perché il capogruppo Alessandro Corazza ha fatto valere il limite dei 90 giorni previsti dal regolamento interno dopo i quali, se la Commissione non ha ancora svolto l'esame preliminare, il testo può essere richiamato direttamente in Consiglio regionale.

Salvaguardare la scuola, organizzare a livello regionale gli organici e gestire l'ampliamento dell'offerta formativa, dare risposte intelligenti ai tagli alla didattica e al personale imposti dal Governo centrale, contrastare il declassamento subito dall'intero sistema nazionale dell'istruzione, difendere la qualità della formazione italiana che riscuote successi in tutto il mondo. Questi i punti fondamentali della proposta di legge dell'Italia dei valori, composta da 77 articoli suddivisi in 5 Titoli, che vuole arginare anche la flessione degli iscritti registrata nell'ambito della formazione professionale.

Le linee essenziali di intervento sono rivolte sia alle istituzioni scolastiche e al rafforzamento della loro autonomia (con la previsione di istituire i Centri territoriali di servizi alle scuole, di rafforzare le istituzioni scolastiche dei territori montani, di guardare allo sviluppo del plurilinguismo), sia alle famiglie e alla popolazione degli alunni e degli studenti per rafforzare e diversificare il sistema dei servizi finanziari e reali di assistenza per il diritto allo studio e il sostegno alla frequenza scolastica. Altro obiettivo è quello di dare vita a forme di organizzazione e gestione degli interventi pubblici di indirizzo e di governo del sistema scolastico e formativo che favoriscano la partecipazione attiva dei soggetti che con la propria iniziativa concorrono alla crescita e allo sviluppo della società della conoscenza.

"Con questo provvedimento proponiamo un sistema integrato tra gli istituti professionali statali e i percorsi regionali di formazione professionale, in particolare per il biennio relativo all'obbligo di istruzione con organico di competenza statale - ha spiegato il consigliere Enio Agnola relatore unico in Aula -. È una risposta concreta alle proteste e alle proposte fatte da genitori, studenti e docenti che hanno promosso molte iniziative e petizioni popolari nel tentativo di farsi ascoltare dalla classe politica regionale.

La nostra proposta, che si finanzia attraverso una ridistribuzione più efficiente delle risorse senza comportare maggiori oneri per la Regione, mira a salvaguardare gli standard elevati di qualità del nostro sistema di istruzione regionale attaccati prima dalla riforma Gelmini e poi dai tagli lineari giunti a cascata, quando tocca anche registrare che il diritto allo studio dipende dalle condizioni economiche di singole ammnistrazioni comunali.

A monte della riforma su questo tema importantissimo c'è un confronto approfondito con i modelli di altre Regioni e Province - ha aggiunto Agnola, che si è soffermato sulla questione del personale. - Essa guarda a una autonomia totale della regione e a una specialità non nostalgica.

(immagini tv)

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