CR: pdl diritto allo studio, relatore Agnola (7)
(ACON) Trieste, 20 nov - MPB - Le "Norme per l'accesso al
sapere, il diritto allo studio, il nuovo ordinamento del sistema
di istruzione e formazione professionale e lo sviluppo del
sistema formativo del Friuli Venezia Giulia", che costituiscono
la proposta di legge sulla riforma del sistema scolastico
regionale presentata dai consiglieri di Italia dei valori, sono
arrivate direttamente all'attenzione dell'Aula perché il
capogruppo Alessandro Corazza ha fatto valere il limite dei 90
giorni previsti dal regolamento interno dopo i quali, se la
Commissione non ha ancora svolto l'esame preliminare, il testo
può essere richiamato direttamente in Consiglio regionale.
Salvaguardare la scuola, organizzare a livello regionale gli
organici e gestire l'ampliamento dell'offerta formativa, dare
risposte intelligenti ai tagli alla didattica e al personale
imposti dal Governo centrale, contrastare il declassamento subito
dall'intero sistema nazionale dell'istruzione, difendere la
qualità della formazione italiana che riscuote successi in tutto
il mondo. Questi i punti fondamentali della proposta di legge
dell'Italia dei valori, composta da 77 articoli suddivisi in 5
Titoli, che vuole arginare anche la flessione degli iscritti
registrata nell'ambito della formazione professionale.
Le linee essenziali di intervento sono rivolte sia alle
istituzioni scolastiche e al rafforzamento della loro autonomia
(con la previsione di istituire i Centri territoriali di servizi
alle scuole, di rafforzare le istituzioni scolastiche dei
territori montani, di guardare allo sviluppo del plurilinguismo),
sia alle famiglie e alla popolazione degli alunni e degli
studenti per rafforzare e diversificare il sistema dei servizi
finanziari e reali di assistenza per il diritto allo studio e il
sostegno alla frequenza scolastica.
Altro obiettivo è quello di dare vita a forme di organizzazione
e gestione degli interventi pubblici di indirizzo e di governo
del sistema scolastico e formativo che favoriscano la
partecipazione attiva dei soggetti che con la propria iniziativa
concorrono alla crescita e allo sviluppo della società della
conoscenza.
"Con questo provvedimento proponiamo un sistema integrato tra gli
istituti professionali statali e i percorsi regionali di
formazione professionale, in particolare per il biennio relativo
all'obbligo di istruzione con organico di competenza statale - ha
spiegato il consigliere Enio Agnola relatore unico in Aula -. È
una risposta concreta alle proteste e alle proposte fatte da
genitori, studenti e docenti che hanno promosso molte iniziative
e petizioni popolari nel tentativo di farsi ascoltare dalla
classe politica regionale.
La nostra proposta, che si finanzia attraverso una
ridistribuzione più efficiente delle risorse senza comportare
maggiori oneri per la Regione, mira a salvaguardare gli standard
elevati di qualità del nostro sistema di istruzione regionale
attaccati prima dalla riforma Gelmini e poi dai tagli lineari
giunti a cascata, quando tocca anche registrare che il diritto
allo studio dipende dalle condizioni economiche di singole
ammnistrazioni comunali.
A monte della riforma su questo tema importantissimo c'è un
confronto approfondito con i modelli di altre Regioni e Province
- ha aggiunto Agnola, che si è soffermato sulla questione del
personale. - Essa guarda a una autonomia totale della regione e
a una specialità non nostalgica.
(immagini tv)
(segue)