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PD-Ssk: Gabrovec, pochi assunti con i centri per l'impiego

21.11.2012
17:38
(ACON) Trieste, 21 nov - COM/RC - In Friuli Venezia Giulia, la percentuale di lavoratori collocati attraverso i centri per l'impiego pubblico è drammaticamente bassa, seppur leggermente migliore della media nazionale.

È il dato essenziale della risposta fornita dall'assessore Angela Brandi al consigliere regionale Igor Gabrovec. L'esponente del PD-Slovenska skupnost, infatti, a settembre aveva presentato un'interrogazione urgente per sapere quali fossero i risultati ottenuti dai "Progetti speciali per l'affidamento di servizi di ricollocazione di lavoratori in situazione di difficoltà occupazionale a soggetti accreditati per lo svolgimento di servizi per il lavoro".

Con la legge regionale 18/2005 - ricorda Gabrovec - si sono previste misure in risposta al sempre più pressante problema della disoccupazione, ma le testimonianze raccolte tra alcuni diretti interessati sono discordanti, per cui rimane dubbia la buona riuscita dell'iniziativa.

L'assessore Brandi ha spiegato che il progetto ha rappresentato una sperimentazione di collaborazione tra i servizi pubblici, gestiti dalle Province attraverso i Centri per l'impiego, e un soggetto privato accreditato. L'appalto è stato aggiudicato a una società di Piacenza, che si è presentata quale unico concorrente a tutti e quattro i lotti della gara (uno per provincia). Da giugno 2011 ad aprile 2012, sono stati affidati al progetto oltre 1.800 lavoratori disoccupati: 250 nella provincia di Gorizia, 434 in quella di Pordenone, 228 a Trieste e 930 a Udine. Ai fini della remunerazione della società, è stata presa in considerazione esclusivamente la ricollocazione dei lavoratori con assunzioni a tempo determinato per almeno sei mesi fino a quelle a tempo indeterminato. La percentuale di lavoratori collocati sul numero di soggetti trattati supera il 10% nella provincia di Gorizia, il 9% nelle province di Trieste e Pordenone, mentre si attesta attorno al 7% a Udine.

Nella sua replica, il consigliere Gabrovec ha ribadito che "sebbene il dato totale di riuscita del programma, poco oltre il 5%, superi comunque quello medio nazionale, non si può certo parlare di un grande successo. L'iniziativa va comunque proseguita, ma rivedendo i punti che hanno presentato maggiori difficoltà".