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Citt: Alunni Barbarossa, no acquisto nuova sede per l'Ares

22.11.2012
16:35
(ACON) Trieste, 22 nov - COM/AB - Il presunto acquisto di un immobile da parte dell'Ares, l'Agenzia regionale per l'edilizia sostenibile, di cui la Regione detiene il 100% delle quote, è finito nel mirino del consigliere regionale dei Cittadini-Libertà Civica Stefano Alunni Barbarossa, che presentato un'interrogazione alla Giunta. "Considerato che il piano delle attività di Ares, approvato nel 2011 dalla Giunta e confermato dalla società nel 2012, prevede l'acquisto e l'arredo di una sede distaccata a Udine con funzioni di sportello e di aula didattica, per un importo di spesa pari a 240.000 euro - ha sottolineato Alunni Barbarossa - ho ritenuto opportuno chiedere spiegazioni su una scelta che appare quanto meno discutibile. La spesa graverebbe sul bilancio ragionale in un periodo non certo facile in cui tutti, a partire dalla Pubblica amministrazione, siamo chiamati a razionalizzare l'uso del denaro. Risulta difficile immaginare che, considerato il patrimonio immobiliare regionale, non si possa trovare una soluzione alternativa all'acquisto di una sede per garantire l'operatività formativa di Ares".

In Aula l'assessore Savino ha dichiarato che "al Servizio gestione patrimonio immobiliare non risulta pervenuta alcuna richiesta da parte di Ares per verificare la disponibilità di immobili regionali in Udine. In termini generali, tuttavia, gli immobili della Regione a Udine sono al momento tutti destinati ad attività istituzionali, eccezion fatta per l'immobile di via San Francesco che però, stando all'interrogazione di Alunni Barbarossa pare non essere adatto alle esigenze di Ares".

"Una risposta - ha osservato Alunni Barbarossa - deludente e improvvisata che aiuta a capire come mai, in una situazione economica difficile come quella attuale, una società di proprietà della Regione che ha un CdA più numeroso dei dipendenti in servizio (risultano essere soltanto due) e dispone già di due sedi operative a Udine e Maniago (Pn), abbia pensato di acquistare una sede nuova invece di chiederne e ottenerne una in comodato dalla Regione".