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Conferenza lingua friulana: presidente Consiglio Maurizio Franz (1)

24.11.2012
10:51
(ACON) Udine, 24 nov - AB - Il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz ha aperto i lavori della prima Conferenza regionale di verifica dello stato di attuazione delle legge regionale 29/2007 per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana, che si è svolta all'auditorium del palazzo della Regione a Udine.

La tutela delle minoranze linguistiche non è materia di oggi - ha ricordato, parlando in marilenghe - perché la nostra Regione si è dotata di normative specifiche ben prima che se ne occupasse il legislatore statale. Un'attenzione che non è mai scemata, anzi, al termine della scorsa legislatura sono state approvate le nuove leggi a tutela del friulano e dello sloveno, mentre all'inizio di questa si è completata l'opera con l'approvazione della legge a tutela della minoranza germanofona.

Il presidente Franz ha quindi voluto stigmatizzare quanto recentemente accaduto con il decreto spending review, con il quale il Governo centrale ha riconosciuto quali aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica solo quelle in cui siano presenti minoranze di lingua straniera, misconoscendo con un colpo si spugna la storia e la cultura della nostra gente e quella delle altre minoranze linguistiche storiche non straniere presenti nel nostro Paese, effettuando così un'odiosa discriminazione e disparità di trattamento. Ancora una volta l'azione di contenimento della spesa pubblica, seppur legittima nelle sue intenzioni, tende a sopraffare principi costituzionalmente garantiti. Per tale motivo la nostra Regione non ha esitato a ricorrere davanti alla Corte costituzionale contro questo e altri provvedimenti del Governo che, senza alcun dubbio, risultano fortemente lesivi della nostra autonomia, rischiando concretamente di svuotarla dei propri contenuti.

Sullo specifico tema della Conferenza, Franz ne ha riconosciuto la grande valenza per fare il punto su quanto fatto finora per il friulano e, in particolare, per il suo uso pubblico, l'insegnamento nelle scuole, la diffusione attraverso i mezzi di comunicazione nonché a sostegno delle realtà associative che svolgono un'attività qualificata e continuativa per la diffusione della lingua friulana. Dalla verifica dello stato di fatto si potranno trovare soluzioni a eventuali problematiche che si siano delineate in questo primo periodo di applicazione della legge.

Personalmente - ha evidenziato - ritengo che l'elemento più qualificante e incisivo della norma sia rappresentato dall'insegnamento del friulano nelle scuole perchè, come sostenuto da illustri studiosi, nessuna lingua storica è in grado di sopravvivere se non viene codificata ed esercitata nella fase di scolarizzazione. Non si tratta di sostituire l'insegnamento dell'italiano e delle lingue straniere con quello del friulano, ma affiancarlo e integrarlo in maniera tale che possa divenire il cardine dell'educazione linguistica e la chiave d'accesso al ricco patrimonio culturale e alla memoria storica dell'intera comunità friulana.

Le 39.000 famiglie del Friuli storico che hanno chiesto per i loro figli l'insegnamento scolastico della lingua friulana - ha concluso Franz - sono la palese dimostrazione della volontà della nostra gente di mantenere viva la nostra storia, la nostra cultura e la nostra lingua che, come ricordato recentemente da Gianfranco D'Aronco, a buon diritto può essere considerata la carta d'identità di un popolo.

(foto, immagini tv)

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