SA-PRC: Kocijancic, su rigassificatore chiarire chi è contrario
(ACON) Trieste, 28 nov - COM/AB - Le modalità alquanto
originali con le quali si è chiusa la conferenza dei servizi
preposta al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale per
l'impianto di rigassificazione di Zaule (TS) ha intensificato la
polemica su questo tema tra Pdl e PD, alias Renzo Tondo e Debora
Serracchiani.
Non credo - osserva Igor Kocijancic, consigliere regionale SA/PRC
- sia particolarmente interessante cimentarsi nell'esercizio di
trovare torti o ragioni, così come ritengo non interessi a
nessuno sapere a chi spetta la primogenitura della protesta. In
questi ultimi otto anni, credo ne siano passati tanti da quando i
terminal di rigassificazione (oltre a quello di Gas Natural si
parlava anche di quello off shore di Endesa) sono oggetto di
dibattiti e manifestazioni pubbliche, c'è stato chi, fin
dall'inizio e con motivazioni tecniche e oggettive si è
pronunciato contrario all'opera, chi è stato favorevole in una
prima fase, come i DS (con l'allora assessore regionale Sonego
che tacciava i contrari di volere la fame e il freddo, mentre la
Margherita aveva posizioni già più articolate) e chi,
sostanzialmente tutto il Pdl attuale, con l'allora sindaco Di
Piazza in testa, era favorevole in cambio di adeguate
contropartite.
Non trattandosi di interventi e dichiarazioni preistoriche o
prebelliche è abbastanza facile ricostruire le posizioni che i
vari soggetti politici hanno assunto sul tema, mentre il Pdl,
soprattutto a livello regionale, si è sempre professato a favore
dell'opera. Molto più sciagurate le posizioni dell'attuale
Governo tecnico di Mario Monti, che sul tema ha registrato
posizioni contraddittorie dei ministri Clini (il rigassificatore
non si farà) e Passera (favorevole all'impianto da lui definito
strategico - luglio 2012).
Quello che interessa oggi - sottolinea Kocijancic - è sapere che
il PD, dal 2008 a oggi, prima più cautamente poi esplicitamente
ha cambiato l'originale impostazione e ha assunto una posizione
di chiara contrarietà in seno al Consiglio provinciale e a ben
tre Consigli comunali (Trieste, Muggia e Dolina). Per fugare
alcune maldicenze circolanti in questi giorni sul fatto che si
sarebbe di fronte a una contrarietà del tutto formale, che può
permettersi di esprimere chi saprebbe già che i giochi sono
fatti, sarebbe opportuno che alla prossima manifestazione
cittadina vi fosse la partecipazione in prima fila di tutti quei
soggetti istituzionali - sindaci e presidente della Provincia in
testa - che si dichiarano contrari all'opera, resa, se possibile,
ulteriormente inutile dopo aver avuto certezza che una parte del
nuovo gasdotto South Stream attraverserà il territorio regionale.
Insomma, per dissipare sospetti e maldicenze vorremmo vedere alla
testa di un nutrito corteo contro il rigassificatore almeno tanto
popolo istituzionale del PD e del centro sinistra quanto è stato
quello in occasione della recente marcia per il Portovecchio.