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SA-PRC: Kocijancic, su rigassificatore chiarire chi è contrario

28.11.2012
16:54
(ACON) Trieste, 28 nov - COM/AB - Le modalità alquanto originali con le quali si è chiusa la conferenza dei servizi preposta al rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale per l'impianto di rigassificazione di Zaule (TS) ha intensificato la polemica su questo tema tra Pdl e PD, alias Renzo Tondo e Debora Serracchiani.

Non credo - osserva Igor Kocijancic, consigliere regionale SA/PRC - sia particolarmente interessante cimentarsi nell'esercizio di trovare torti o ragioni, così come ritengo non interessi a nessuno sapere a chi spetta la primogenitura della protesta. In questi ultimi otto anni, credo ne siano passati tanti da quando i terminal di rigassificazione (oltre a quello di Gas Natural si parlava anche di quello off shore di Endesa) sono oggetto di dibattiti e manifestazioni pubbliche, c'è stato chi, fin dall'inizio e con motivazioni tecniche e oggettive si è pronunciato contrario all'opera, chi è stato favorevole in una prima fase, come i DS (con l'allora assessore regionale Sonego che tacciava i contrari di volere la fame e il freddo, mentre la Margherita aveva posizioni già più articolate) e chi, sostanzialmente tutto il Pdl attuale, con l'allora sindaco Di Piazza in testa, era favorevole in cambio di adeguate contropartite.

Non trattandosi di interventi e dichiarazioni preistoriche o prebelliche è abbastanza facile ricostruire le posizioni che i vari soggetti politici hanno assunto sul tema, mentre il Pdl, soprattutto a livello regionale, si è sempre professato a favore dell'opera. Molto più sciagurate le posizioni dell'attuale Governo tecnico di Mario Monti, che sul tema ha registrato posizioni contraddittorie dei ministri Clini (il rigassificatore non si farà) e Passera (favorevole all'impianto da lui definito strategico - luglio 2012). Quello che interessa oggi - sottolinea Kocijancic - è sapere che il PD, dal 2008 a oggi, prima più cautamente poi esplicitamente ha cambiato l'originale impostazione e ha assunto una posizione di chiara contrarietà in seno al Consiglio provinciale e a ben tre Consigli comunali (Trieste, Muggia e Dolina). Per fugare alcune maldicenze circolanti in questi giorni sul fatto che si sarebbe di fronte a una contrarietà del tutto formale, che può permettersi di esprimere chi saprebbe già che i giochi sono fatti, sarebbe opportuno che alla prossima manifestazione cittadina vi fosse la partecipazione in prima fila di tutti quei soggetti istituzionali - sindaci e presidente della Provincia in testa - che si dichiarano contrari all'opera, resa, se possibile, ulteriormente inutile dopo aver avuto certezza che una parte del nuovo gasdotto South Stream attraverserà il territorio regionale. Insomma, per dissipare sospetti e maldicenze vorremmo vedere alla testa di un nutrito corteo contro il rigassificatore almeno tanto popolo istituzionale del PD e del centro sinistra quanto è stato quello in occasione della recente marcia per il Portovecchio.