PD: Menosso, riforma sanitaria finta, uno spot elettorale
(ACON) Trieste, 4 dic - COM/AB - La maggioranza di centrodestra
ha dunque approvato la sua finta riforma della sanità. Finta
perché non lambisce neanche aspetti istituzionali importanti
quali la cosiddetta governance, ossia la determinazione delle
funzioni dei soggetti responsabili del settore e le loro
interrelazioni, ma soprattutto detta norme che entreranno in
vigore tra due anni.
È evidente - afferma Annamaria Menosso, consigliere regionale del
PD - che si tratta di una spot del presidente Tondo che verrà
sbandierato in campagna elettorale. Di fatto la legge ridurrà, in
un lontano futuro, il numero delle Aziende territoriali e dei
Distretti sanitari.
Di per sé la riduzione delle Aziende non significa alcunché,
tutto dipende da come e perché viene fatta, in quanto da sola non
porta a nulla: nessun risparmio e nessuna accelerazione dei
processi decisionali e soprattutto nessun miglioramento dei
servizi resi ai cittadini. L'unico risultato certo è una grande
confusione per i lavoratori del SSR e quindi, a cascata, anche
per gli utenti.
La riduzione dei Distretti, invece, è cosa grave perché allontana
i servizi dai cittadini, li spersonalizza e con ogni probabilità
li renderà di qualità inferiore.
Un simile intervento andava accompagnato da un parallelo
riposizionamento della governance regionale, stabilendo ad
esempio la piena responsabilità pianificatoria (le scelte
strategiche di politica sanitaria) in capo alla Regione, e
soprattutto dal rafforzamento della pianificazione e della
programmazione dei servizi di Area vasta.
È l'Area vasta il perno attorno a cui far ruotare qualsivoglia
riduzione di Aziende. Questa dimensione territoriale, infatti, è
la sola a poter garantire una programmazione dei servizi efficace
per bacino di utenza, omogeneità e rilevanza epidemiologica.
A ciò si aggiunga che il ministro della Salute è pronto a
cambiare le regole anche per i bacini di utenza e le casistiche
dei servizi ospedalieri; si tratta di modifiche importanti, di
quelle che hanno segnato la storia della sanità nazionale e
regionale.
Purtroppo l'esigenza elettorale del presidente ha prevalso su
tutto: ragioni tecniche, buon senso e efficacia dei
provvedimenti. Questi sono i veri costi della politica: le leggi
inutili quando non addirittura dannose.