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CR: legge manutenzione, relatore minoranza Brandolin (2)

05.12.2012
11:04
(ACON) Trieste, 5 dic - RC - Il provvedimento firmato Giunta regionale - è stata la considerazione del relatore di minoranza Giorgio Brandolin (PD) - è nato dall'esigenza di correggere e aggiornare alcune norme dopo le bocciature della Corte costituzionale, piuttosto che la sopravvenuta entrata in vigore di leggi nazionali. Ma se il testo iniziale si limitava a introdurre poche novità di una qualche rilevanza, in seguito Giunta e maggioranza hanno apportato modifiche forzate e non corrispondenti allo spirito della legge di manutenzione.

Il risultato - ha accusato ancora Brandolin - è un testo che da 132 è passato a 214 articoli. Non vorremmo fosse il preludio alla volontà di modificare in Aula altre norme importanti, evitando il normale iter legislativo a causa dell'imminente chiusura della legislatura. Si tratta di un modo di agire costante di questa maggioranza.

Il relatore dell'opposizione è quindi passato a elencare tutte le riforme mancate del centrodestra, seppure annunciate: il Piano delle attività estrattive e quello della gestione dei rifiuti solidi urbani, il Piano paesaggistico e quello di governo del territorio, la riforma delle Unioni montane, la gestione dell'Azienda speciale di Villa Manin.

Pertanto - ha rimarcato Brandolin - non siamo d'accordo con alcune proposte presentate che sanno poco di manutenzione, ma molto di tamponamento improvvisato. Si fa riferimento, ad esempio, all'articolo 135 dove si decide per legge quanto devono durare i provvedimenti comunali di limitazione della mobilità veicolare a seguito di inquinamento atmosferico, o ad alcune disposizioni in materia di attività estrattive che si inseriscono in un quadro normativo non definito in quanto manca il relativo Piano regionale. Stessa cosa per le proposte relative allo sghiaiamento degli alvei di competenza regionale, alle modifiche al codice dell'edilizia, alla prosecuzione dell'attività di alcuni impianti di depurazione delle acque reflue urbane.

Se poi si è deciso, anche grazie all'intervento del PD, di esaminare la questione caccia in separata sede, ci sono state modifiche confusionarie sulla legge che ha istituito l'Azienda speciale di Villa Manin, dove la maggioranza ha riesumato una norma abrogata solo qualche mese fa. E da approfondire ci sono anche le proposte della maggioranza per permettere ai sindaci che amministrano Comuni fino a 10.000 abitanti di potersi presentare alle elezioni per il terzo mandato consecutivo; per i tempi di evasione delle pratiche burocratiche degli enti pubblici a vantaggio di cittadini e imprese; per l'abrogazione del Garante delle autonomie locali, peraltro mai nominato dalla Giunta regionale.

(segue)