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Pdl: Valenti e Marin replicano ad accuse su sanità isontina

06.12.2012
10:29
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/AB - "In questa Finanziaria di ristrettezze, di lacrime e sangue, per la prima volta in assoluto il finanziamento al comparto sanitario del Friuli Venezia Giulia è diminuito del 2%. Ecco perché è stata fortemente voluta e approvata una riforma sanitaria tesa a razionalizzare la spesa, ma anche a conservare la qualità dei servizi, facendo fronte ai bisogni emergenti".

Ad affermarlo, i consiglieri regionali del Pdl Gaetano Valenti e Roberto Marin che replicano così alle dichiarazioni dei consiglieri del PD Franco Brussa e Giorgio Brandolin.

"Nessuno vuole negare - rilevano Valenti e Marin - che la provincia di Gorizia sia l'unica a non avere un'Azienda sanitaria solo sua. Vogliamo però ricordare che con questa riforma le Aziende sono passate da sei a tre, e gli accorpamenti hanno riguardato anche altri territori e non soltanto quello isontino".

"La conservazione dell'autonomia degli ospedali di Gorizia e di Monfalcone - sottolinea Valenti - è stata la nostra stella polare. Una necessità che è stata evidenziata in tutti i miei incontri con gli operatori ospedalieri del territorio".

"Ricordo - prosegue Valenti - che il progetto per la costituzione dell'Azienda ospedaliera degli Ospedali riuniti di Gorizia e Monfalcone, firmato anche dai colleghi Marin e Razzini, era nato per contrastare la visione di un'unica Azienda territoriale regionale che avrebbe previsto l'incorporamento di tutti gli ospedali di valenza territoriale nelle tre Aziende ospedaliere già operanti in regione. Credo che già da solo il verbo incorporare (assorbire, annettere, inglobare), dia la netta sensazione di quanto sarebbe successo ai servizi ospedalieri isontini nel breve e medio periodo".

"I giudizi di Brussa e Brandolin lasciano, quindi, il tempo che trovano, sono strumentali e non entrano nel merito delle questioni. Quando lo stesso Brussa - concludono Valenti e Marin - è stato in maggioranza con la precedente Giunta guidata da Illy, cosa ha fatto di positivo a favore della sanità isontina e dei nostri servizi ospedalieri e territoriali? Ci sforziamo di ricordare, senza, però, riuscirci".