PD: Menis, scuola, eliminare discriminazioni su assegni di studio
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/MPB - "Da qualche anno sono in
costante aumento le giovani famiglie costrette a trasferirsi
all'estero per motivi di studio o di lavoro. I loro figli, che
continuano a mantenere la residenza in FVG, si iscrivono alle
scuole dei Paesi che li ospitano sopportando spesso rette
d'iscrizione e frequenza molto elevate.
"La legislazione regionale prevede la corresponsione di assegni
integrativi per il diritto allo studio per coloro che inseriscono
i propri ragazzi nelle scuole paritarie, parificate o
riconosciute. Un intervento molto importante, che però vale solo
per gli istituti italiani.
A sollevare il problema è il consigliere regionale del PD Paolo
Menis, che ha annunciato di aver presentato una proposta di
legge, sottoscritta da tutta l'opposizione, con l'obiettivo di
evitare spiacevoli diversità tra i minori, accomunati dal
medesimo diritto-dovere nei confronti dello studio, ispirandosi
alla legge di settore.
"In base alla normativa attuale (la legge regionale 14/91) -
spiega Menis - possono accedere agli assegni di studio gli
studenti che frequentino scuole primarie e secondarie non
statali, parificate o paritarie, istituite senza fini di lucro
anche se situate fuori regione. Ma tali istituti esistono,
naturalmente, anche al di fuori dei confini nazionali. Tuttavia
gli uffici competenti negano l'accesso ai finanziamenti per il
diritto allo studio per ragioni di natura esclusivamente formale
(in quanto, appunto, le scuole risultano statali rispetto al
Paese in cui si trovano, ma ciò non corrisponde, come avviene in
Italia, al fatto che esse siano a frequenza gratuita).
"Vogliamo evitare - precisa il democratico - che una nostra
mamma, trasferitasi per lavoro a Shangai, a Vienna o in Tunisia,
con figli frequentanti scuole locali, private o statali, che
prevedono una corposa retta di iscrizione, sia discriminata
rispetto alla sua collega che lavora in Italia e ha figli
iscritti a una scuola non statale.
"Se la ratio della norma regionale è, come espressamente
statuisce l'articolo 1, quella di assicurare l'equipollenza del
trattamento degli alunni a sostegno dei compiti educativi della
famiglia - conclude Menis - è evidente che questa disparità di
trattamento dev'essere immediatamente eliminata perché sia
garantito a tutti il diritto all'istruzione come previsto dalla
nostra Costituzione".