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Idv: Agnola, su chiusure domenicali testa sotto la sabbia

06.12.2012
17:54
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/MPB - "Sulle chiusure domenicali dei centri commerciali il Consiglio sceglie ancora una volta di mettere la testa sotto la sabbia".

A dirlo è il consigliere regionale di Italia dei valori Enio Agnola, che ha presentato in Aula un emendamento che, modificando l'art. 29 della legge regionale 29/2005, puntava alla riduzione delle aperture domenicali dei centri commerciali da 25 a 12.

"A fronte di una situazione già grave che la crisi economica sta acuendo - sostiene Agnola - l'apertura pressoché indiscriminata tutto l'anno dei centri commerciali, sta producendo effetti negativi e drammatici su tutta la linea.

"Provoca infatti un enorme disagio ai dipendenti di queste strutture, costretti a lavorare tutte le domeniche con gravi conseguenze sulle famiglie e sulla emarginazione sociale - precisa il consigliere regionale. Inoltre, è sotto gli occhi di tutti l'effetto desertificazione dei centri storici e del commercio locale che, impossibilitati a reggere una concorrenza di questa portata, stanno facendo venir meno un tessuto sociale fatto di relazioni e servizi alla popolazione, soprattutto quella più debole. Un fenomeno che sta di fatto compromettendo l'immagine stessa dei nostri paesi.

"La stessa sopravvivenza delle aziende inserite nei centri commerciali è a forte rischio - aggiunge Agnola. Queste attività sono costrette infatti a sostenere costi di gestione (riscaldamento, utenze, personale.) tutto l'anno, sette giorni su sette, quando i fatturati stanno calando sotto i colpi di una evidente crisi dei consumi. Un'altra criticità è data infine dalla deformazione delle consuetudini sociali, che da sempre caratterizzano la società dei nostri paesi e che vede nella domenica una giornata da dedicare al riposo e alla cura della famiglia.

"Pur consapevole che le normative europee tendono a disattivare i provvedimenti in materia di limitazione della concorrenza - che in questa materia ritengo in ogni caso ingiustificati, spiega il consigliere regionale - ho voluto proporre un emendamento per modificare la legge regionale 29/2005 che attualmente prevede l'apertura di 25 domeniche per portarle a 12.

"In questo modo ho voluto offrire al Consiglio regionale l'opportunità di mandare un preciso segnale politico: quello di essere vicino alle esigenze dei lavoratori e del commercio. E favorire in ogni caso - laddove la norma risultasse facilmente applicabile - forme di autoregolamentazione e di tavoli concertativi che sono state più volte evocate, ma che per la latitanza della Giunta Tondo e del Consiglio regionale non si sono mai avviate.

"Oggi in aula, dopo aver fortemente motivato l'emendamento, si è creata la solita maggioranza pilatesca che preferisce nascondersi dietro le norme europee per assumere una posizione chiara. L'emendamento è stato pertanto respinto registrando il voto favorevole, oltre a quello del proponente, dei consiglieri della Lega, della Sinistra Arcobaleno e di Un'Altra Regione e l'astensione del Gruppo dell'UDC.

"Si è trattato - conclude Agnola - dell'ennesima occasione persa".