Idv: Agnola, su chiusure domenicali testa sotto la sabbia
(ACON) Trieste, 6 dic - COM/MPB - "Sulle chiusure domenicali
dei centri commerciali il Consiglio sceglie ancora una volta di
mettere la testa sotto la sabbia".
A dirlo è il consigliere regionale di Italia dei valori Enio
Agnola, che ha presentato in Aula un emendamento che, modificando
l'art. 29 della legge regionale 29/2005, puntava alla riduzione
delle aperture domenicali dei centri commerciali da 25 a 12.
"A fronte di una situazione già grave che la crisi economica sta
acuendo - sostiene Agnola - l'apertura pressoché indiscriminata
tutto l'anno dei centri commerciali, sta producendo effetti
negativi e drammatici su tutta la linea.
"Provoca infatti un enorme disagio ai dipendenti di queste
strutture, costretti a lavorare tutte le domeniche con gravi
conseguenze sulle famiglie e sulla emarginazione sociale -
precisa il consigliere regionale. Inoltre, è sotto gli occhi di
tutti l'effetto desertificazione dei centri storici e del
commercio locale che, impossibilitati a reggere una concorrenza
di questa portata, stanno facendo venir meno un tessuto sociale
fatto di relazioni e servizi alla popolazione, soprattutto quella
più debole. Un fenomeno che sta di fatto compromettendo
l'immagine stessa dei nostri paesi.
"La stessa sopravvivenza delle aziende inserite nei centri
commerciali è a forte rischio - aggiunge Agnola. Queste attività
sono costrette infatti a sostenere costi di gestione
(riscaldamento, utenze, personale.) tutto l'anno, sette giorni su
sette, quando i fatturati stanno calando sotto i colpi di una
evidente crisi dei consumi. Un'altra criticità è data infine
dalla deformazione delle consuetudini sociali, che da sempre
caratterizzano la società dei nostri paesi e che vede nella
domenica una giornata da dedicare al riposo e alla cura della
famiglia.
"Pur consapevole che le normative europee tendono a disattivare i
provvedimenti in materia di limitazione della concorrenza - che
in questa materia ritengo in ogni caso ingiustificati, spiega il
consigliere regionale - ho voluto proporre un emendamento per
modificare la legge regionale 29/2005 che attualmente prevede
l'apertura di 25 domeniche per portarle a 12.
"In questo modo ho voluto offrire al Consiglio regionale
l'opportunità di mandare un preciso segnale politico: quello di
essere vicino alle esigenze dei lavoratori e del commercio. E
favorire in ogni caso - laddove la norma risultasse facilmente
applicabile - forme di autoregolamentazione e di tavoli
concertativi che sono state più volte evocate, ma che per la
latitanza della Giunta Tondo e del Consiglio regionale non si
sono mai avviate.
"Oggi in aula, dopo aver fortemente motivato l'emendamento, si è
creata la solita maggioranza pilatesca che preferisce nascondersi
dietro le norme europee per assumere una posizione chiara.
L'emendamento è stato pertanto respinto registrando il voto
favorevole, oltre a quello del proponente, dei consiglieri della
Lega, della Sinistra Arcobaleno e di Un'Altra Regione e
l'astensione del Gruppo dell'UDC.
"Si è trattato - conclude Agnola - dell'ennesima occasione persa".