Citt: Colussi, vietare i fuoristrada negli alvei dei fiumi
(ACON) Trieste, 9 dic - COM/AB - È stato rinviato in IV
Commissione consiliare regionale per ulteriori approfondimenti
l'emendamento presentato in sede di legge di manutenzione
dell'ordinamento regionale che intendeva porre nuove regole per
il transito dei veicoli a motore nel demanio idrico regionale,
presentato dal consigliere Piero Colussi (Cittadini-Libertà
Civica) e sottoscritto trasversalmente dai colleghi Menis (PD),
Moretton (PD), Picco (LN), Agnola (Idv) e Venier Romano (UDC).
"Al termine di una discussione dai toni accesi - evidenzia
Colussi - abbiamo dovuto accogliere la proposta di stralcio di
Venier Romano. Se si fosse andati al voto, infatti, l'emendamento
sarebbe stato bocciato in quanto la maggioranza, condizionata
dalla lobby dei fuoristradisti ben rappresentata in Aula dal
collega Asquini, aveva ritenuto di non sostenerla nonostante in
un primo momento diversi consiglieri avessero garantito il loro
appoggio all'emendamento. Quella che oggi potrebbe sembrare una
sconfitta, rappresenta invece l'inizio per un movimento che
intende sostenere in futuro questa proposta: si tratta, in fondo,
di una battaglia culturale".
"E' un'occasione persa - aggiunge Colussi - per porre un freno a
quel turismo selvaggio che ha trasformato i letti dei nostri più
importanti fiumi in piste per improbabili tour safari. Turismo
che, da alcuni anni, sta calamitando nella nostra regione
fuoristradisti provenienti dalle regioni limitrofe (Veneto e
Lombardia) e dal nord Europa (Austria e Germania soprattutto)
dove questa attività è già vietata. Il Friuli Venezia Giulia, nel
nome di una non ben compresa libertà, è così diventato una sorta
di luna park per scorribande che, soprattutto nella stagione
estiva, si snodano verso valle, dal ponte di Pinzano fino a San
Vito al Tagliamento e oltre. Un'attività molto rischiosa causa il
carattere torrentizio di questi fiumi che provocano piene
improvvise in pochissimo tempo. Il salvataggio con l'ausilio di
elicotteri, gommoni e vigili del fuoco di turisti intrappolati in
mezzo ai fiumi anche di notte oramai non fa più notizia. E al
danno si aggiunge la beffa, in quanto nessuno è chiamato a pagare
le spese di questi costosi interventi di salvataggio".
"L'emendamento - conclude Colussi - voleva da un lato interdire
questa attività fuoristrada con l'installazione di apposita
segnaletica nell'entrata di tutte le piste di accesso agli alvei
dei fiumi, e dall'altro garantire l'accesso e il transito per
tutti gli altri utilizzi: proprietari dei fondi, cacciatori,
pescatori, militari, aziende in regime di concessione, attività
di sorveglianza. Una necessità di regolamentazione fortemente
voluta e richiesta dai Comuni rivieraschi, al punto che alcune
Amministrazioni hanno approvato ordini del giorno in tal senso:
vedi per esempio il Comune di Spilimbergo, dove la proposta,
votata all'unanimità dal Consiglio comunale, è stata fatta dalla
Lega Nord".