CR: Finanziaria regionale, relatori Valenti e Salvador (2)
(ACON) Trieste, 12 dic - RC - Il triennio 2011-2013 vede una
decurtazione di quasi 1.100 milioni dovuta a minori entrate e
contenimento della spesa - è stata l'introduzione di Gaetano
Valenti del Pdl, anch'egli relatore di maggioranza alla
Finanziaria regionale. Il 2013, rispetto al 2012, vede una
diminuzioni di circa 380 milioni.
Il consigliere ha menzionato le sentenze del 2012 della Corte
costituzionale in favore della nostra Regione, in particolare la
n. 241 che ha stabilito a noi non applicabile la clausola che
riserva allo Stato tutte le maggiori entrate derivanti
dall'aumento dei tributi quali IVA, accisa sui tabacchi, IRES,
imposta sostitutiva sulle rendite finanziarie, accisa su benzina
e gasolio. La clausola aveva avuto come conseguenza una
diminuzione delle entrate per 70 milioni e un pari aumento, per
accantonamenti ora utlizzabili, delle partite di giro. Dunque
nessun "tesoretto" nascosto - ha affermato Valenti
Inoltre, è cambiata la regola sull'avanzo nell'anno in corso,
negandone l'uso per la copertura in parte corrente delle spese
ordinarie. Le scelte politiche si sono conseguentemente rivolte
verso settori reputati più sensibili, quali il sociale e il
lavoro. Si è rimodulata la riduzione dell'addizionale IRPEF
regionale con l'apporto di oltre 12 milioni di euro, portando la
percentuale dell'imposta dall'1,23% allo 0,70%, rimodulazione che
riguarda 382.000 contribuenti con un reddito non superiore a
15.000 euro. Si è incrementato di 6,7 milioni il credito
compensativo che premia le imprese che aumentano i livelli
occupazionali: 5.021 domande di cui legittimate 3.998, per 1.335
lavoratori in più.
Per opere di viabilità, ripristino ambientale, depurazione delle
acque reflue urbane, tessuto produttivo regionale, ricerca e
innovazione, filiere produttive in area montana, filiera
foresta-legno-energia, si potrà attingere dai Fondi FAS per
159,34 milioni di euro.
Per la Sanità si prospetta una riduzione del 2% che sarebbe stata
maggiore senza l'apporto, per il 2013, di circa 11 milioni di
avanzo del consolidato delle Aziende sanitarie relativo l'anno
2011 e circa 22 milioni di entrate per i ticket. Intanto la spesa
socio-assistenziale e la Social card hanno mantenuto l'importo
del 2012.
Flash positivi di questa legge per Valenti: i finanziamenti per
conservare i collegamenti ferroviari per Roma e Milano e quelli
per garantire il volo Ronchi-Milano, i 5 milioni per il porto di
Trieste, gli 8 milioni riallocati per l'agricoltura e gli
altrettanti recuperati di tasse versate fuori regione, la
copertura dei mutui per la casa a tutto il 2012, gli 11 milioni
al Fondo sociale Ater.
Infine, quanto al debito pubblico, Valenti ha tenuto a far sapere
che la legislatura Tondo lo ha fatto diminuire di 400,82 milioni.
La contrazione economica in atto, che limita notevolmente le
entrate fiscali - ha così affermato l'ultimo relatore di
maggioranza, il centrista Maurizio Salvador - si abbatte come un
macigno sulle nostre compartecipazioni erariali, mentre le spese
del nostro bilancio, ancorché contenute dalla ferma volontà del
non indebitamento, si riducono meno delle entrate. Da qui
l'esigenza di porre dei rimedi, attraverso riforme come quella
della sanità.
Comprendiamo le esigenze che la Giunta ha avuto nel redigere
questa legge finanziaria, ma - ha aggiunto Salvador - riteniamo
che la scelta dei tagli lineari non sia mai condivisibile. Due
invece le esigenze: rinegoziare con lo Stato nuove competenze,
respingere attacchi impropri alla nostra specialità. Abbiamo
tutti presente l'apporto che questa Regione ha fornito e dovrà
fornire allo Stato per il risanamento della finanza pubblica: 212
milioni nel 2011, 699 nel 2012, 793 nel 2013 e 843 nel 2014, da
integrare con il contributo di 600 milioni totali per le
autonomie speciali da ripartire pro quota.
La prima preoccupazione dell'UDC, per la Regione, è quella di
ripristinare gli interventi a favore di famiglia, scuola e mondo
giovanile, dove assistiamo a un taglio che porta i circa 95
milioni del 2012 a una disponibilità attualmente ridotta del 32%.
L'altra preoccupazione riguarda il patto di stabilità da parte di
Comuni e Province, che dovrà essere rimodulato.
Grazie all'ulteriore disponibilità di 70 milioni sarà possibile
rimpinguare diversi capitoli, in particolare quelli delle
Autonomie locali e della cultura, ma anche il settore socio
sanitario, quello del trasporto pubblico locale e del sostegno
alle politiche del lavoro. Altri comparti come agricoltura,
parchi e montagna presentano ancora delle sofferenze che con i
nuovi fondi ci auguriamo trovino soluzione.
(segue)