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CR: Finanziaria regionale, relatori Baiutti e Colussi (3)

12.12.2012
13:09
(ACON) Trieste, 12 dic - MPB - La relazione di minoranza della legge finanziaria 2013 - per Giorgio Baiutti (PD)- è occasione per valutare di quanto è stato fatto e denunciare ciò che si sarebbe potuto fare nella legislatura se la congiuntura economica fosse stata affrontata in tempo. La situazione del Friuli Venezia Giulia viene letta, con dovizia di dati, settore per settore - fra gli indici riportati la spesa delle famiglie per i consumi a -4,5%, 1 giovane su tre è occupato, solo 1 contratto su 5 stipulati è a tempo indeterminato - dentro le prospettive nazionali, con sullo sfondo il collegamento tra finanziaria regionale e risoluzione del contenzioso costituzionale per il riconoscimento delle prerogative statutarie del Friuli Venezia Giulia in materia di compartecipazione al gettito tributario, di contributo al federalismo fiscale, di coordinamento della finanza pubblica.

Riduzione della spesa pubblica per sostenere l'economia e riordino della rete ospedaliera con il riassetto del sistema delle Aziende Sanitarie territoriali, considerata la madre di tutte le riforme, sono i punti sui quali Baiutti ha insistito per dire, infine, che la legge finanziaria, come uscita dai lavori della Commissione di merito, mantiene un impianto inaccettabile di tagli lineari sulle diverse linee di spesa che dovranno essere corrette in Aula sulla base di criteri che portino a privilegiare crescita sociale, sviluppo economico, incremento occupazionale e maggior attenzione a settori importanti come cultura e politiche sociali.

La Giunta - ha detto ancora Baiutti - ha annunciato la destinazione dei 70 milioni di maggiori entrate derivanti dalla sentenza della Corte Costituzionale. La Regione dovrebbe accollarsi anche il 35-40% dello sforamento del patto di stabilità integrato, allentando la morsa sui pesanti vincoli che ricadono sui Comuni. Molti di questi rivendicano una compensazione dell'extragettito dell'IMU, peraltro di difficile conseguimento, mentre altri contestano la mancata possibilità di utilizzo dell'avanzo di amministrazione che per i Comuni ha sempre rappresentato una risorsa per affrontare il secondo semestre dell'esercizio finanziario.

Temi di discussione e confronto in Aula saranno la riduzione del differenziale sui trasferimenti tra grandi e piccoli Comuni, la necessità di attivare tutte le misure utili a creare reddito da occupazione e muovere azioni di sostegno alle imprese che vivono una situazione critica per l'accesso al credito, i tagli alla cultura, la terza corsia: ma Baiutti ha auspicato di trovare qualcosa di più anche su sanità e rete ospedaliera, investimenti della spesa pubblica, strategie in campo energetico, dismissione di beni demaniali.

Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica), anch'egli relatore di minoranza, sottolineando che la nostra comunità regionale ha sempre dato prova di buona volontà, capacità, serietà e, soprattutto, uso responsabile della propria autonomia, ha evidenziato la necessità di un dibattito aperto che distingua giudizio politico da elementi fattuali.

Ha quindi analizzato i tagli al bilancio 2013 affermando che non vi è alcun elemento oggettivo in base al quale si possa dire oggi che l'avanzo accertato 2012 sarà maggiore di quello presunto già applicato al bilancio 2013. Ciò significa che nessuno è in grado di promettere che i tagli applicati oggi al bilancio, che a volte sono dei veri e propri azzeramenti, saranno sanati in sede di assestamento. In sostanza, questa manovra non avrà tempi supplementari e dunque è ora che bisogna decidere per il meglio - è stata l'esortazione di Colussi.

Sul che fare, Colussi pur considerando i vincoli che la manovra finanziaria sconta, ha messo in luce i limiti delle strategie adottate elencando una lunga serie di finalità di spesa in sofferenza o a risorse azzerate: azioni sociali realizzate tramite gli Enti locali; piano dell'offerta formativa; Parchi naturali regionali; politica della casa per l'edilizia agevolata e per l'edilizia popolare.

Per non parlare della cultura, sulla quale - ha detto - cala il sipario. Dai 34,3 milioni del 2012 si passerebbe - con una riduzione insostenibile del 64% - ai soli 12,5 milioni per il 2013 decretando la chiusura di gran parte delle nostre istituzioni culturali e la morte di tante piccole realtà diffuse in tutto il territorio regionale. Il dato statistico evidenzia che in 4 anni - dal 2009 al 2013 - le risorse vedono un crollo che in percentuale significa meno 70%. L'annuncio, dopo la sentenza della corte Costituzionale, dell'integrazione al settore di altri 9 milioni manterrebbe il taglio comunque al 39%. È evidente che tutto ciò non sarà sufficiente e che per limitare i danni al 20% in meno di risorse bisognerà arrivare almeno a 27-28 milioni di euro, ovvero aggiungere ulteriori 6-7 milioni: questa è la verità - ha concluso Colussi avvertendo che in un momento in cui la disoccupazione giovanile ha toccato numeri da brivido sarebbe davvero imperdonabile far mancare il lavoro - seppur precario e sottopagato - ai tanti ragazzi e ragazze che operano nel teatro, nel cinema, nella musica, nell'organizzazione delle tante manifestazioni di cui il Friuli Venezia Giulia è ricco.

(segue)