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Pdl: Colautti, per innovazione da gennaio un Consorzio autonomo

13.12.2012
16:55
(ACON) Trieste, 13 dic - COM/AB - "Ci accusano di non avere una visione politica sull'innovazione? Ci tacciano di non aver messo in atto misure di alcun tipo su questo campo? Ebbene, ho il piacere di annunciare a tutti i soggetti interessati l'emendamento, predisposto dalla Giunta, che smentisce qualsiasi presunta inefficienza dell'Esecutivo regionale".

Il consigliere regionale del Pdl Alessandro Colautti, presidente della IV Commissione consiliare, anticipa un decisivo emendamento nella Finanziaria regionale grazie al quale, anche per scongiurare polverizzazioni e scollegamenti fra i centri di ricerca in Friuli Venezia Giulia, vedrà la luce il primo Consorzio autonomo, con un proprio statuto, una propria assemblea e una propria gestione economia, finalizzato a riunire, in una logica di network, tutti i poli tecnologici e i centri di ricerca e innovazione del nostro territorio.

"Finalmente i vari soggetti quali Friuli Innovazione, Agemont, Bic Incubatori, Centro Tecnologici di Pordenone e altri ancora potranno essere ricompresi all'interno di quest'unico Consorzio pubblico, al quale la Regione parteciperà, direttamente e indirettamente (attraverso le sue società partecipate), fornendo la necessaria dotazione economica per il suo funzionamento".

"Si tratta - spiega Colautti - di una risposta concreta alle legittime esigenze di un organismo che coordini le varie realtà e permetta di fare massa critica sul campo dell'innovazione e della ricerca, anche per definire una strategia condivisa e unitaria sull'incubazione delle imprese, il trasferimento tecnologico e il sostegno alla creazione di nuove imprese e nuove idee".

Alla luce di questa azione, che diventerà realtà da gennaio 2013, Colautti respinge al mittente le accuse di una mancata vision politica sull'innovazione: "Questa è la nostra vision e sicuramente darà frutti concreti, migliorando la quota innovativa e tecnologica prodotta dal Friuli Venezia Giulia".

Al futuro Consorzio unico potranno aderire anche altri enti, quali Camere di commercio, Università e soggetti impegnati nella produzione di nuove vie per l'innovazione.