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Citt: Colussi, ancora troppo consistenti i tagli alla cultura

14.12.2012
15:33
(ACON) Trieste, 14 dic - COM/AB - Alla vigilia del voto finale in Consiglio regionale della finanziaria 2013, previsto per martedì prossimo, è necessario chiarire una volta per tutte quali siano le effettive risorse disponibili per il bistrattato comparto della cultura, così da poter valutare quali siano le reali possibilità di sopravvivenza di enti, associazioni e manifestazioni che operano e sono organizzate in Friuli Venezia Giulia.

L'analisi è del consigliere regionale dei Cittadini-Libertà civica Piero Colussi.

A questo proposito non si può non sottolineare con forza la gravità di quanto sta avvenendo nell'indifferenza di una maggioranza di centrodestra che ha evidentemente deciso di far pagare alla cultura il prezzo più alto della crisi che si è abbattuta anche sulle finanze della nostra Regione.

Nel dettaglio i numeri di cui stiamo parlando: dai 34,3 milioni del 2012 si passerà - con una riduzione insostenibile del 64% - ai soli 12,5 milioni per il 2013: un dato che, se confermato, avrebbe la conseguenza di far chiudere gran parte delle nostre istituzioni culturali e di far morire tante piccole realtà diffuse su tutto il territorio. Non dimentichiamo che, pur rimanendo al puro dato statistico, dobbiamo registrare che nel breve volgere di quattro anni - dal 2009 al 2013 - le risorse hanno visto un crollo dai 41.14 del consolidato del 2009 ai soli 12,5 milioni dell'iniziale 2013: un dato che percentualmente significa meno 70%. C'è da chiedersi se chi ha individuato le poste dei vari capitoli del bilancio si rendeva conto dell'enormità di quanto andava proponendo.

Pochi giorni fa, in occasione della grande e composta manifestazione del "Movimento 1% per la cultura del FVG", che rivendicava il diritto della cultura a esistere, l'assessore Elio De Anna ha annunciato che l'attuale dotazione destinata al settore culturale verrà integrata con altri 9 milioni, grazie ai già ricordati 70 milioni nuovamente disponibili dopo la sentenza della Corte Costituzionale dell'ottobre scorso. Fatti due conti non possiamo non evidenziare come i 21 milioni così disponibili manterrebbero il taglio comunque al 38%. Una riduzione, lo ribadisco, che non ha paragoni in questa difficile finanziaria.

È evidente che tutto ciò non sarà sufficiente e che per limitare i danni al 20% in meno di risorse bisognerà arrivare almeno a 27/28 milioni di euro. È necessario dunque un ulteriore sforzo di 6/7 milioni: questa è la verità.

Il vastissimo eco sulla stampa e sul web di queste decisioni hanno messo in moto un dibattito e un confronto dai toni civili ma fermissimi nel condannare scelte per certi versi intollerabili: a meno che non si ritenga, ma non voglio neppure pensarlo, il mondo della cultura come un settore inutile e di cui si può fare tranquillamente a meno.

In un momento in cui la disoccupazione giovanile ha toccato numeri da brivido sarebbe davvero imperdonabile far mancare il lavoro - seppur precario e sottopagato - ai tanti ragazzi e ragazze che operano nel teatro, nel cinema, nella musica, nell'organizzazione delle tante manifestazioni di cui il Friuli Venezia Giulia è ricco, giovani che molto spesso si sono laureati nelle nostre università convinti che i loro studi e il loro impegno avrebbe trovato una risposta dignitosa nella propria regione senza dover percorrere nuovamente le strade dell'emigrazione all'estero.