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PD: Pupulin, nuovo ospedale Pordenone solo a fini elettorali

20.12.2012
10:46
(ACON) Trieste, 20 dic - COM/RC - Il nuovo ospedale di Pordenone non è un vero accordo di programma, ma un evidente specchietto per le allodole. Ne è certo il consigliere del PD Paolo Pupulin, che sull'argomento così scrive:

"Ho l'impressione che gli stessi sostenitori dell'operazione considerino i contenuti del presunto accordo di programma una cosa ad uso elettorale. Ormai questo è, infatti, il terreno scelto dalla fine legislatura del centrodestra di Tondo.

La legge di riorganizzazione della sanità e la stessa legge di riordino delle ATER, approvata nella notte quasi come un furto da consumare di nascosto, sono norme di cui si annuncia l'entrata in vigore dopo il 2014-2015 e fanno comprendere che nelle reali intenzioni della Giunta Tondo non stanno le esigenze della regione e dei suoi cittadini, ma il destino di un centrodestra allo sbando.

"È un giudizio che vale pure per il fantomatico accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale in Comina. È ben strano che si siano certificati praticamente tutti gli impegni e obblighi delle parti, fuorché quelli di più diretta responsabilità dell'amministrazione regionale. Qualche riga assolutamente generica è stata concessa a chiarire il nodo finanziario, che invece rappresenta conditio sine qua non per la validità giuridica e soprattutto politica dell'accordo tra tutte le parti istituzionali, comprese le aziende sanitarie della provincia di Pordenone.

"Dall'altra parte non poteva essere diversamente, se neppure l'ultima Finanziaria appena votata ha precisato i veri contenuti di un impegno finanziario dell'Amministrazione regionale che ha visto ulteriori rinvii dei termini della ancora insufficiente copertura finanziaria, che lascia irrisolto il problema della contrazione di mutui che con l'aria che tira avranno un costo molto più elevato di quello previsto inizialmente, che affida la quadratura del cerchio a una ventilata rivalutazione degli immobili da dismettere dell'attuale sito e a un'operazione di finanza di progetto dei cui criteri e contenuti nulla si dice nel testo da sottoscrivere, successivamente alla espressione di voto del Consiglio comunale di Pordenone.

"Non vorremmo che per l'ennesima volta ci si trovasse davanti a una presa in giro della comunità pordenonese. Ha fatto bene l'amministrazione Pedrotti a non cadere nel tranello del centrodestra, con un disimpegno che avrebbe fatto ricadere sulla stessa le responsabilità di un'operazione che non procede da ormai 5 anni per pura incapacità della Giunta Tondo e che propone soluzioni differenziate tra Trieste e Pordenone. Da una parte con interventi finanziari diretti e dall'altra, nel caso di Pordenone, attraverso l'istituto della concessione di costruzione e gestione, con la previsione di un forte intervento dei privati che, dove è stato sperimentato, si è rivelato molto oneroso per le finanze pubbliche e per gli stessi utenti.

"Come sempre due pesi e due misure, che risultano insopportabili per una comunità che non si è ancora mai lamentata di un trattamento a proprio discapito sul versante dei trasferimenti regionali. Ritengo, a questo punto, che si debba assolutamente pretendere chiarezza e certezza innanzitutto sulle poste degli impegni finanziari a copertura della realizzazione dell'opera chiavi in mano e di un crono-programma realistico, effettivamente impegnativo.

"Allo stesso modo, in un serio accordo di programma debbono essere precisati in modo trasparente i contenuti del bando per la concessione di costruzione e gestione ( la cosiddetta finanza di progetto): quanto sarà l'impegno richiesto al privato, quanti e per quanto tempo (si parla di 30 anni) saranno i servizi affidati in gestione, l'assoluta impossibilità di utilizzo a fini privati degli impianti e delle strutture sanitarie, l'ampiezza della concessione dei servizi a privati, che sembra debbano comprendere tutte le strutture, comprese quelle degli ospedali di San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Sacile e Maniago.

"Ritengo che una scelta così impegnativa non possa prescindere da una consultazione non solo dell'Amministrazione civica di Pordenone, ma anche di quelle ugualmente interessate da impegni così pesanti e rischiosi per gli oneri che scaricano sulle rispettive comunità. Anzi, sarebbe indispensabile un coinvolgimento generale di tutte le istituzioni locali della provincia rispetto a un'operazione destinata, sia per gli impegni finanziari sia per gli effetti sulle prospettive degli ospedali di rete, a stravolgere la risposta sanitaria e assistenziale in provincia di Pordenone.

"Se si continuasse invece come si è fatto sinora, sulla strada dei colpi di mano, per ricattare le amministrazione che intendono assumere le proprie responsabilità in un forte rapporto di chiarezza e serietà, risulterebbe ancora più evidente la natura elettorale e strumentale delle manovre in corso da parte del centrodestra regionale".