PD: Pupulin, nuovo ospedale Pordenone solo a fini elettorali
(ACON) Trieste, 20 dic - COM/RC - Il nuovo ospedale di
Pordenone non è un vero accordo di programma, ma un evidente
specchietto per le allodole. Ne è certo il consigliere del PD
Paolo Pupulin, che sull'argomento così scrive:
"Ho l'impressione che gli stessi sostenitori dell'operazione
considerino i contenuti del presunto accordo di programma una
cosa ad uso elettorale. Ormai questo è, infatti, il terreno
scelto dalla fine legislatura del centrodestra di Tondo.
La legge di riorganizzazione della sanità e la stessa legge di
riordino delle ATER, approvata nella notte quasi come un furto da
consumare di nascosto, sono norme di cui si annuncia l'entrata in
vigore dopo il 2014-2015 e fanno comprendere che nelle reali
intenzioni della Giunta Tondo non stanno le esigenze della
regione e dei suoi cittadini, ma il destino di un centrodestra
allo sbando.
"È un giudizio che vale pure per il fantomatico accordo di
programma per la realizzazione del nuovo ospedale in Comina. È
ben strano che si siano certificati praticamente tutti gli
impegni e obblighi delle parti, fuorché quelli di più diretta
responsabilità dell'amministrazione regionale. Qualche riga
assolutamente generica è stata concessa a chiarire il nodo
finanziario, che invece rappresenta conditio sine qua non per la
validità giuridica e soprattutto politica dell'accordo tra tutte
le parti istituzionali, comprese le aziende sanitarie della
provincia di Pordenone.
"Dall'altra parte non poteva essere diversamente, se neppure
l'ultima Finanziaria appena votata ha precisato i veri contenuti
di un impegno finanziario dell'Amministrazione regionale che ha
visto ulteriori rinvii dei termini della ancora insufficiente
copertura finanziaria, che lascia irrisolto il problema della
contrazione di mutui che con l'aria che tira avranno un costo
molto più elevato di quello previsto inizialmente, che affida la
quadratura del cerchio a una ventilata rivalutazione degli
immobili da dismettere dell'attuale sito e a un'operazione di
finanza di progetto dei cui criteri e contenuti nulla si dice nel
testo da sottoscrivere, successivamente alla espressione di voto
del Consiglio comunale di Pordenone.
"Non vorremmo che per l'ennesima volta ci si trovasse davanti a
una presa in giro della comunità pordenonese. Ha fatto bene
l'amministrazione Pedrotti a non cadere nel tranello del
centrodestra, con un disimpegno che avrebbe fatto ricadere sulla
stessa le responsabilità di un'operazione che non procede da
ormai 5 anni per pura incapacità della Giunta Tondo e che propone
soluzioni differenziate tra Trieste e Pordenone. Da una parte con
interventi finanziari diretti e dall'altra, nel caso di
Pordenone, attraverso l'istituto della concessione di costruzione
e gestione, con la previsione di un forte intervento dei privati
che, dove è stato sperimentato, si è rivelato molto oneroso per
le finanze pubbliche e per gli stessi utenti.
"Come sempre due pesi e due misure, che risultano insopportabili
per una comunità che non si è ancora mai lamentata di un
trattamento a proprio discapito sul versante dei trasferimenti
regionali. Ritengo, a questo punto, che si debba assolutamente
pretendere chiarezza e certezza innanzitutto sulle poste degli
impegni finanziari a copertura della realizzazione dell'opera
chiavi in mano e di un crono-programma realistico, effettivamente
impegnativo.
"Allo stesso modo, in un serio accordo di programma debbono
essere precisati in modo trasparente i contenuti del bando per la
concessione di costruzione e gestione ( la cosiddetta finanza di
progetto): quanto sarà l'impegno richiesto al privato, quanti e
per quanto tempo (si parla di 30 anni) saranno i servizi affidati
in gestione, l'assoluta impossibilità di utilizzo a fini privati
degli impianti e delle strutture sanitarie, l'ampiezza della
concessione dei servizi a privati, che sembra debbano comprendere
tutte le strutture, comprese quelle degli ospedali di San Vito al
Tagliamento, Spilimbergo, Sacile e Maniago.
"Ritengo che una scelta così impegnativa non possa prescindere da
una consultazione non solo dell'Amministrazione civica di
Pordenone, ma anche di quelle ugualmente interessate da impegni
così pesanti e rischiosi per gli oneri che scaricano sulle
rispettive comunità. Anzi, sarebbe indispensabile un
coinvolgimento generale di tutte le istituzioni locali della
provincia rispetto a un'operazione destinata, sia per gli impegni
finanziari sia per gli effetti sulle prospettive degli ospedali
di rete, a stravolgere la risposta sanitaria e assistenziale in
provincia di Pordenone.
"Se si continuasse invece come si è fatto sinora, sulla strada
dei colpi di mano, per ricattare le amministrazione che intendono
assumere le proprie responsabilità in un forte rapporto di
chiarezza e serietà, risulterebbe ancora più evidente la natura
elettorale e strumentale delle manovre in corso da parte del
centrodestra regionale".