UAR: Rosolen presenta proposta di legge sui micronidi
(ACON) Trieste, 21 dic - COM/AB - "La mia proposta di legge
nasce letteralmente da un'esigenza proveniente dal basso, poiché
a seguito dell'applicazione della legge 20/2005 si sono
concretizzati seri problemi che possono minare il funzionamento
del nostro sistema di educazione dedicato alla prima infanzia".
È quanto afferma Alessia Rosolen, consigliere regionale di
Un'Altra Regione, che si è fatta promotrice della specifica
iniziativa legislativa presentata nel corso di una conferenza
stampa.
"L'attuale normativa, non prevedendo alcuna forma di
elasticità se non una serie di disposizioni temporanee e
transitorie destinate a scadere a breve, potrebbe porre fine a
una serie di esperienze imprenditoriali, localizzate in tutta la
regione, che costituiscono un elemento complementare
imprescindibile nell'ambito dei servizi forniti dalla società
alle neo mamme. C'è la forte esigenza di tutelare tutta una serie
di realtà che al momento sono classificate come sperimentali".
"È inutile girarci intorno: l'attuale offerta in materia di asili
nido è in alcune zone della nostra regione grandemente
deficitaria, alla quale hanno supplito negli anni le strutture
private, gravandosi di un compito che forse avrebbe dovuto fare
il pubblico. Chi si è fatto carico di ciò ha investito, ha speso
tempo e denaro per creare luoghi idonei alla permanenza di
bambini".
"Non bisogna dimenticare che questi servizi hanno un'importanza
capitale per il processo di emancipazione della donna: molto
spesso si fanno proposte coraggiose, si propongono quote rosa, ma
poi non si apprestano gli strumenti che veramente consentono a
una donna di essere autonoma e poter affrontare serenamente la
costruzione di una famiglia senza per questo dover rinunciare al
proprio lavoro".
"Sulla scia di quanto è stato fatto anche in altre regioni
italiane, ho deciso di proporre una piccola e sostanziale
modifica alla nostra normativa, introducendo la fattispecie di
micronido flessibile. Cosa s'intende? Semplicemente una struttura
come un nido d'infanzia, ma con una capacità ridotta, che può
giungere ad un massimo di ventiquattro bambini. Ai micronidi si
applicherà la normativa riguardante gli asili nido, ma saranno
garantite alcune deroghe che renderanno possibile a gran parte
delle strutture ora classificate come sperimentali di poter
continuare a funzionare, senza pregiudicare la qualità del
servizio che forniscono e la sicurezza dei bimbi ospitati".
"Questa proposta di legge si pone, quindi, come obiettivo quello
di garantire che iniziative fondamentali per la tenuta del nostro
stato sociale diretto verso l'infanzia possano permanere in
funzione, garantendo quindi la possibilità a numerose madri di
conciliare l'attività lavorativa con il loro ruolo parentale,
predisponendo una serie di deroghe specifiche che non
compromettono la qualità del servizio fornito".