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Idv: Corazza, se salta legge taglia-consiglieri ridurre indennità

07.01.2013
13:28
(ACON) Trieste, 7 gen - COM/MPB - "La possibile mancanza alla Camera della maggioranza richiesta (metà più uno, 316 deputati) rende incerta l'approvazione in seconda lettura della legge costituzionale che dovrebbe cambiare lo Statuto del Friuli Venezia Giulia diminuendo il numero dei Consiglieri regionali dai 59 attuali a 50. Ma anche se questa ipotesi si verificasse non tutto è però perduto" - sostiene il capogruppo Idv in Consiglio regionale, Alessandro Corazza, che rilancia con una proposta.

"Se il provvedimento di riduzione del numero di Consiglieri non dovesse vedere la luce, allora presenteremo una proposta di legge per tagliare le indennità dei Consiglieri regionali, chiedendone la calendarizzazione d'urgenza già al prossimo Consiglio regionale di fine gennaio. In questo modo avremo un duplice risultato virtuoso: apportare il medesimo taglio dei costi della politica che si sarebbe avuto col taglio dei Consiglieri e, al contempo, salvaguardare la rappresentanza democratica che resterebbe inalterata a livello regionale.

"La maggioranza Tondo non potrà così accampare ulteriori scuse per l'eventuale mancato taglio ai costi della politica dando, come ha sempre fatto, la colpa alle decisioni prese dal Parlamento nazionale.

"La proposta di legge - spiega Corazza - è già pronta e prevede che il rapporto dell'attuale indennità dei Consiglieri regionali, oggi fissato al 70% dell'indennità percepita dai deputati al 1 gennaio 2011, sia portato al 45%, così da ottenere un risparmio comparabile a quello che si sarebbe avuto con una decina di Consiglieri regionali in meno.

"Sono cinque anni che in Consiglio mi batto per una rivoluzione etica della politica. Ma in Consiglio regionale - denuncia Corazza - negli anni scorsi ci sono sempre state delle resistenze trasversali che hanno ostacolato di proposito le misure concrete di riduzione dei costi della politica e dei privilegi, come le indennità di fine mandato e i vitalizi, per eliminare i quali il nostro Gruppo ha depositato una proposta di legge già nell'agosto del 2010, ma che non viene portata all'esame della Commissione nonostante i nostri solleciti. Ora attendiamo di vedere se gli onorevoli saranno presenti e, se mancasse il numero, attendiamo l'approvazione della nostra proposta di legge di riduzione delle indennità.

"È questione di coerenza rispetto a quanto annunciato dallo stesso presidente Tondo, ma anche di giustizia sociale, vista la sproporzione delle indennità rispetto agli stipendi delle persone normali" - è la chiosa di Corazza.