Idv: Corazza, se salta legge taglia-consiglieri ridurre indennità
(ACON) Trieste, 7 gen - COM/MPB - "La possibile mancanza alla
Camera della maggioranza richiesta (metà più uno, 316 deputati)
rende incerta l'approvazione in seconda lettura della legge
costituzionale che dovrebbe cambiare lo Statuto del Friuli
Venezia Giulia diminuendo il numero dei Consiglieri regionali dai
59 attuali a 50. Ma anche se questa ipotesi si verificasse non
tutto è però perduto" - sostiene il capogruppo Idv in Consiglio
regionale, Alessandro Corazza, che rilancia con una proposta.
"Se il provvedimento di riduzione del numero di Consiglieri non
dovesse vedere la luce, allora presenteremo una proposta di legge
per tagliare le indennità dei Consiglieri regionali, chiedendone
la calendarizzazione d'urgenza già al prossimo Consiglio
regionale di fine gennaio. In questo modo avremo un duplice
risultato virtuoso: apportare il medesimo taglio dei costi della
politica che si sarebbe avuto col taglio dei Consiglieri e, al
contempo, salvaguardare la rappresentanza democratica che
resterebbe inalterata a livello regionale.
"La maggioranza Tondo non potrà così accampare ulteriori scuse
per l'eventuale mancato taglio ai costi della politica dando,
come ha sempre fatto, la colpa alle decisioni prese dal
Parlamento nazionale.
"La proposta di legge - spiega Corazza - è già pronta e prevede
che il rapporto dell'attuale indennità dei Consiglieri regionali,
oggi fissato al 70% dell'indennità percepita dai deputati al 1
gennaio 2011, sia portato al 45%, così da ottenere un risparmio
comparabile a quello che si sarebbe avuto con una decina di
Consiglieri regionali in meno.
"Sono cinque anni che in Consiglio mi batto per una rivoluzione
etica della politica. Ma in Consiglio regionale - denuncia
Corazza - negli anni scorsi ci sono sempre state delle resistenze
trasversali che hanno ostacolato di proposito le misure concrete
di riduzione dei costi della politica e dei privilegi, come le
indennità di fine mandato e i vitalizi, per eliminare i quali il
nostro Gruppo ha depositato una proposta di legge già nell'agosto
del 2010, ma che non viene portata all'esame della Commissione
nonostante i nostri solleciti. Ora attendiamo di vedere se gli
onorevoli saranno presenti e, se mancasse il numero, attendiamo
l'approvazione della nostra proposta di legge di riduzione delle
indennità.
"È questione di coerenza rispetto a quanto annunciato dallo
stesso presidente Tondo, ma anche di giustizia sociale, vista la
sproporzione delle indennità rispetto agli stipendi delle persone
normali" - è la chiosa di Corazza.