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Presidente Franz: basta aperture illimitate dei negozi

07.01.2013
15:11
(ACON) Trieste, 7 gen - COM/AB - "Per rilanciare i consumi, che nel 2012 in Italia hanno registrato la maggiore contrazione dal secondo Dopoguerra, è necessario mettere in atto efficaci interventi strutturali quali, ad esempio, la riduzione del cuneo fiscale che attualmente incide troppo pesantemente sulle buste paga dei lavoratori, già di per sé misere: solo in questo modo le famiglie saranno messe nelle condizioni di spendere di più, non di certo attraverso misure di mera facciata come quella della deregulation nel settore del commercio che ha fallito, con tutta evidenza, l'obiettivo per il quale era stata introdotta, ovvero dare nuovo slancio all'economia del Paese".

Il presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, da anni in prima fila contro le aperture domenicali e festive illimitate dei negozi, a festività natalizie concluse e in concomitanza con l'inizio dei saldi, ritorna su questo scottante argomento per ribadire come, in realtà, il regime di deregulation abbia unicamente provocato gravi disagi per i lavoratori del settore commercio, che in molti casi hanno dovuto alzare le serrande persino il giorno di Santo Stefano, e per le loro famiglie, che sempre più spesso non riescono a trovare gli adeguati spazi per riunirsi a causa di orari di lavoro sempre più totalizzanti.

"La riprova di come non sia sufficiente aumentare il numero di giornate di apertura dei negozi per rilanciare l'economia - precisa Franz - è fornita da un recente studio del Codacons, dal quale emerge come il periodo natalizio appena concluso verrà ricordato come il peggiore degli ultimi 10 anni sul fronte dei consumi, con un calo di oltre il 20% rispetto all'anno scorso. E, stando alle prime stime, stentano a decollare anche i saldi appena cominciati in regione, nonostante i prezzi scontati delle merci".

"La contrarietà a una deregulation selvaggia - nota Maurizio Franz - sta facendo registrare un fronte ampio, che va da Confcommercio a Confesercenti, dai sindacati dei lavoratori alla Chiesa Cattolica che in più occasioni, da ultimo nel corso dell'omelia della messa dello Spadone di Cividale, ha rivolto un appello affinché si mediti attentamente sul valore della domenica quale giorno di riposo e sulle gravi ripercussioni di carattere sociale che la liberalizzazione delle giornate di apertura dei negozi sta provocando."

"Di fronte a istanze così accorate ed eterogenee - conclude Franz - la Regione riaffermi la propria autonomia e si riappropri della potestà legislativa in materia di commercio, che le discende direttamente dalla Carta costituzionale, affinché si possa ritornare in tempi brevi a una regolamentazione capace di garantire l'adeguato contemperamento delle esigenze e degli interessi di tutti i soggetti coinvolti nel settore".