V Comm: due proposte eleggibilità sindaci a consiglieri regionali
(ACON) Trieste, 8 gen - RC - La V Commissione consiliare -
presieduta per l'occasione da Edoardo Sasco (UDC) - ha dato il
via al nuovo anno affrontando due proposte di modifica agli
articoli 2 e 4 della legge regionale n. 21 del 2004, la prima di
Alessia Rosolen (UAR) sull'ineleggibilità dei sindaci, la seconda
di Alessandro Tesolat (UDC) anche sull'incompatibilità e
ineleggibilità dei consiglieri e degli assessori regionali.
Quanto alla proposta Rosolen, è stata la stessa consigliera a
spiegare che si intende eliminare il paletto previsto dalla LR
21/2004, poi integrata dalla LR 17/2007, sull'ineleggibilità dei
sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti a
meno che non si dimettano dalla loro carica 90 giorni prima dello
scioglimento del Consiglio regionale. L'intenzione, dunque - ha
rimarcato la consigliera - è dare la possibilità ai sindaci di
Comuni non capoluogo di candidarsi alle elezioni regionali senza
tale obbligo di dimissioni. Mi rendo conto che non si riuscirà a
intervenire per le elezioni di questa primavera, ma è un
argomento che questo Consiglio regionale dovrebbe sostenere
pensando al futuro. Che poi ci sia un fatto di eticità che
dovrebbe portare i sindaci, ma anche gli assessori e i
consiglieri, a dimettersi, sono d'accordo; allora rivediamo
l'intera portata della legge.
Non va lontano la proposta Tesolat, dove semplicemente si
aggiunge che, in caso di elezione, scattano le procedure di cui
all'articolo 8 sempre della LR 21/2004 relative alla rimozione
delle cause di incompatibilità. Inoltre, in un secondo articolo
il consigliere mantiene la generale previsione di incompatibilità
tra la funzione di sindaco e di consigliere regionale, nella
condivisione del principio di contrarietà ai doppi incarichi; nel
caso particolare, nella incompatibilità tra le funzioni di primo
cittadino che comportano la rappresentanza di una specifica
comunità e le funzioni di consigliere regionale che, invece,
comportano la rappresentanza dell'intero territorio. È un
argomento sostenuto da tutto l'UDC - ha aggiunto Tesolat -
sebbene ci rendiamo conto anche noi che i tempi sono ormai
esauriti per questa legislatura, ma va affrontato per la
prossima.
Subito dopo l'illustrazione, la Commissione ha sentito il parere
dell'Associazione nazionale Comuni italiani (ANCI), che ha subito
definito "un ostacolo incomprensibile" il limite che si vuole
togliere. L'obiettivo di questa legge non è chiaro - ha
proseguito il presidente, Mario Pezzetta. Si vuole escludere una
categoria di cittadini dal ruolo di protagonisti della politica
regionale. Confidiamo che il Consiglio regionale quanto meno apra
un dibattito sulla questione. Questa è una discriminazione che,
tuttavia, non si fa ricadere né sui vicesindaci né sugli
assessori comunali; per loro non si parla di impedirne
l'allontanamento dalla comunità locale. Vi chiediamo di
riflettere su questo.
(foto; immagini tv)