V Comm: razionalizzione Province, pdl Pedicini votato come testo base
(ACON) Trieste, 8 gen - MPB - La razionalizzazione e la
semplificazione dell'ordinamento locale in materia di Province
del Friuli Venezia Giulia al centro dell'attenzione della V
Commissione, presieduta nell'occasione da Edoardo Sasco (UDC),
che all'ordine del giorno aveva il seguito dell'esame della
proposta di legge presentata dal consigliere Pdl Antonio Pedicini
e illustrata nello scorso mese di novembre: una proposta nata
dalla necessità di una revisione ordinamentale suscettibile di
ricadute anche di natura finanziaria e dalla volontà di
esercitare la potestà legislativa primaria in questa materia.
Essa precisa che razionalizzazione e semplificazione
dell'ordinamento locale in materia di Province avvengono in
attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e
adeguatezza, nel rispetto dei principi costituzionali e
disciplina l'istituzione delle nuove Province in sostituzione
delle Province di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia, alla
scadenza naturale del mandato elettorale. Le nuove Province,
stando al testo, comprendono i Comuni già appartenenti all'ambito
territoriale dell'ex Provincia di riferimento e sono Enti locali
dotati di autonomia statutaria, con funzioni onorifiche e
consultive sulle materie di competenza delle originarie quattro
Province regionali.
Oltre a elencare le competenze quali Enti con funzioni consultive
obbligatorie di area vasta, il provvedimento disciplina il
trasferimento alla Regione del personale, di tutti i beni
(compresi quelli demaniali), dei tributi e di tutte le altre
entrate. Alla Regione, stando al testo, anche la gestione del
demanio stradale delle Province, dopo il suo trasferimento,
attraverso la FVG Strade SpA. Per lo svolgimento dei compiti
preparatori e di attuazione, è prevista la nomina di un
Commissario straordinario per ogni Provincia con un incarico di
durata non superiore a un anno e non rinnovabile.
In apertura, Sasco aveva ricordato anche gli altri progetti di
legge regionali presentati riguardanti l'ordinamento degli Enti
locali: uno dei consiglieri del PD, già illustrato nell'ottobre
del 2010, inerente l'ordinamento istituzionale degli Enti locali;
uno sul riordino dell'assetto istituzionale e delle competenze
degli Enti locali firmata dai consiglieri del Gruppo Misto
Roberto Asquini ed Edouard Ballaman, datato novembre 2011; una
proposta di legge nazionale presentata il 25 ottobre scorso dai
consiglieri Pdl Roberto Marin e Antonio Pedicini assieme allo
stesso Sasco, e una presentata a settembre dai consiglieri del
Gruppo Idv Alessandro Corazza e Enio Agnola, con norme sul
trasferimento delle funzioni esercitate dalle Province.
Testo, quest'ultimo, che si propone di superare il modello
istituzionale del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda le
Province attraverso una modifica puntuale delle leggi regionali
che hanno affidato a questi enti le diverse funzioni, consentendo
un percorso graduale di attuazione dato che il testo (26 articoli
in tutto) è suddiviso per singole competenze, trasferibili
autonomamente l'una dall'altra.
Sullo sfondo le disposizioni nazionali, legate alla legge di
stabilità, che rinviano al 31 dicembre 2013 il termine per
attuare il riordino delle Province nelle Regioni a Statuto
Ordinario e che per le Regioni Speciali riducono a sei mesi il
tempo per recepire i principi da portare in norma e introdurre le
modifiche di riordino. Ma anche l'ordine del giorno, presentato
dal Partito Democratico in sede di votazione della Finanziaria
2013 e accolto dalla Giunta che - come ha ricordato il
vicepresidente della Commissione Franco Iacop (PD) - impegna
l'Esecutivo, in forza delle sue competenze, "a predisporre
idonei provvedimenti tesi a evitare che lo svolgersi delle
elezioni per il rinnovo degli organi istituzionali
dell'Amministrazione provinciale di Udine pregiudichi la
possibilità di concretizzare la riorganizzazione del sistema
istituzionale Regione-Autonomie locali, con particolare
riferimento alla razionalizzazione delle Province e delle loro
funzioni". E al momento - è stato evidenziato - la Giunta non ha
assunto alcuna iniziativa.
Stando così le cose, in base alla disciplina regionale, la
Provincia di Udine andrebbe a eleggere il proprio Consiglio;
oppure si renderebbe necessario un provvedimento che stabilisca
il Commissariamento della Provincia, da assumere prima dell'avvio
dei comizi elettorali ossia entro i primi di marzo.
Il consigliere Corazza ha quindi avanzato la richiesta che la
proposta Pedicini sia adottata come testo base e possa essere
integrata con i contenuti di quella di Idv, in modo che i due
testi possano raggiungere una sintesi da presentare all'Aula a
fine mese.
Al proposito il consigliere Idv Agnola aveva sollecitato a fare
tutto il possibile per non disperdere il percorso fin qui fatto,
considerando una contraddizione andare a rieleggere il Consiglio
provinciale di Udine così com'è.
La Commissione ha quindi votato favorevolmente, con l'astesione
di PD e SA-PRC, l'adozione della proposta Pedicini come testo
base, fissando per l'intera giornata di giovedì 17 gennaio
l'esame del testo con le integrazioni che verrano presentate
sotto forma di emendamenti. Per economia di tempo si eviterà così
la soluzione del Comitato ristretto.
(immagini tv)