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V Comm: razionalizzione Province, pdl Pedicini votato come testo base

08.01.2013
16:05
(ACON) Trieste, 8 gen - MPB - La razionalizzazione e la semplificazione dell'ordinamento locale in materia di Province del Friuli Venezia Giulia al centro dell'attenzione della V Commissione, presieduta nell'occasione da Edoardo Sasco (UDC), che all'ordine del giorno aveva il seguito dell'esame della proposta di legge presentata dal consigliere Pdl Antonio Pedicini e illustrata nello scorso mese di novembre: una proposta nata dalla necessità di una revisione ordinamentale suscettibile di ricadute anche di natura finanziaria e dalla volontà di esercitare la potestà legislativa primaria in questa materia.

Essa precisa che razionalizzazione e semplificazione dell'ordinamento locale in materia di Province avvengono in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, nel rispetto dei principi costituzionali e disciplina l'istituzione delle nuove Province in sostituzione delle Province di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia, alla scadenza naturale del mandato elettorale. Le nuove Province, stando al testo, comprendono i Comuni già appartenenti all'ambito territoriale dell'ex Provincia di riferimento e sono Enti locali dotati di autonomia statutaria, con funzioni onorifiche e consultive sulle materie di competenza delle originarie quattro Province regionali.

Oltre a elencare le competenze quali Enti con funzioni consultive obbligatorie di area vasta, il provvedimento disciplina il trasferimento alla Regione del personale, di tutti i beni (compresi quelli demaniali), dei tributi e di tutte le altre entrate. Alla Regione, stando al testo, anche la gestione del demanio stradale delle Province, dopo il suo trasferimento, attraverso la FVG Strade SpA. Per lo svolgimento dei compiti preparatori e di attuazione, è prevista la nomina di un Commissario straordinario per ogni Provincia con un incarico di durata non superiore a un anno e non rinnovabile. In apertura, Sasco aveva ricordato anche gli altri progetti di legge regionali presentati riguardanti l'ordinamento degli Enti locali: uno dei consiglieri del PD, già illustrato nell'ottobre del 2010, inerente l'ordinamento istituzionale degli Enti locali; uno sul riordino dell'assetto istituzionale e delle competenze degli Enti locali firmata dai consiglieri del Gruppo Misto Roberto Asquini ed Edouard Ballaman, datato novembre 2011; una proposta di legge nazionale presentata il 25 ottobre scorso dai consiglieri Pdl Roberto Marin e Antonio Pedicini assieme allo stesso Sasco, e una presentata a settembre dai consiglieri del Gruppo Idv Alessandro Corazza e Enio Agnola, con norme sul trasferimento delle funzioni esercitate dalle Province.

Testo, quest'ultimo, che si propone di superare il modello istituzionale del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda le Province attraverso una modifica puntuale delle leggi regionali che hanno affidato a questi enti le diverse funzioni, consentendo un percorso graduale di attuazione dato che il testo (26 articoli in tutto) è suddiviso per singole competenze, trasferibili autonomamente l'una dall'altra.

Sullo sfondo le disposizioni nazionali, legate alla legge di stabilità, che rinviano al 31 dicembre 2013 il termine per attuare il riordino delle Province nelle Regioni a Statuto Ordinario e che per le Regioni Speciali riducono a sei mesi il tempo per recepire i principi da portare in norma e introdurre le modifiche di riordino. Ma anche l'ordine del giorno, presentato dal Partito Democratico in sede di votazione della Finanziaria 2013 e accolto dalla Giunta che - come ha ricordato il vicepresidente della Commissione Franco Iacop (PD) - impegna l'Esecutivo, in forza delle sue competenze, "a predisporre idonei provvedimenti tesi a evitare che lo svolgersi delle elezioni per il rinnovo degli organi istituzionali dell'Amministrazione provinciale di Udine pregiudichi la possibilità di concretizzare la riorganizzazione del sistema istituzionale Regione-Autonomie locali, con particolare riferimento alla razionalizzazione delle Province e delle loro funzioni". E al momento - è stato evidenziato - la Giunta non ha assunto alcuna iniziativa.

Stando così le cose, in base alla disciplina regionale, la Provincia di Udine andrebbe a eleggere il proprio Consiglio; oppure si renderebbe necessario un provvedimento che stabilisca il Commissariamento della Provincia, da assumere prima dell'avvio dei comizi elettorali ossia entro i primi di marzo.

Il consigliere Corazza ha quindi avanzato la richiesta che la proposta Pedicini sia adottata come testo base e possa essere integrata con i contenuti di quella di Idv, in modo che i due testi possano raggiungere una sintesi da presentare all'Aula a fine mese.

Al proposito il consigliere Idv Agnola aveva sollecitato a fare tutto il possibile per non disperdere il percorso fin qui fatto, considerando una contraddizione andare a rieleggere il Consiglio provinciale di Udine così com'è.

La Commissione ha quindi votato favorevolmente, con l'astesione di PD e SA-PRC, l'adozione della proposta Pedicini come testo base, fissando per l'intera giornata di giovedì 17 gennaio l'esame del testo con le integrazioni che verrano presentate sotto forma di emendamenti. Per economia di tempo si eviterà così la soluzione del Comitato ristretto.

(immagini tv)