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Citt: Colussi, per la cultura manca un milione di euro

08.01.2013
17:17
(ACON) Trieste, 8 gen - COM/MPB - Decine di operatori culturali e giornalisti dei maggiori media regionali hanno partecipato a Udine (sede Regione, sala Kugy), alla conferenza stampa del consigliere regionale Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica) sulla ripartizione dei fondi regionali alla cultura.

Con tabelle alla mano, Colussi ha dimostrato che "nella Finanziaria regionale, nonostante le promesse dell'assessore De Anna, manca all'appello un milione di euro, denaro che non si capisce bene in quale voce del bilancio regionale sia stato dirottato.

"La realtà è che il totale delle risorse libere assegnate alla cultura è sceso dai 34,31 milioni del 2012 ai 23,47 del 2013 con un taglio del 31,59%, percentuale che sale addirittura al 50% se si considera il dato del 2009, ovvero a inizio legislatura".

Il dato chiarisce bene quanto la Giunta regionale tenga in "poca considerazione le esigenze di un comprato che solo per rimanere a galla avrebbe avuto bisogno almeno di altri 4 milioni di euro, comunque molti meno dei 10 milioni di euro davvero necessari alla cultura regionale.

"Il taglio voluto dal centrodestra - ha sottolineato Colussi - provocherà disastri e sarà impossibile da sostenere per molte associazioni che faranno fatica a chiudere i conti e si vedranno poi costrette a ridimensionare programmi e organici (qualcuno ha ipotizzato centinaia di addetti in meno).

"Ed è opportuno - e per Colussi va chiarito subito - che nessuno si faccia troppe illusioni su un recupero a giugno, in fase di variazioni di bilancio, che per altro spetteranno al prossimo Consiglio regionale: nei vari capitoli di bilancio non ci sono attualmente più soldi disponibili.

"Siamo consapevoli - ha concluso Colussi - delle difficoltà che sta attraversando il nostro Paese e di conseguenza la Regione, ma accanirsi così sul mondo della cultura non rappresenta certo la soluzione dei problemi. Piuttosto, il mondo della cultura regionale ha chiesto invano per anni una legge di riforma che Tondo e la maggioranza, a inizio legislatura, avevano annunciato di voler fare salvo poi ignorare volutamente ogni proposta in merito.

"Riforme importanti come questa vanno discusse con tutti i soggetti coinvolti e non imposte dall'alto. Sono stati persi 5 anni e ora, dopo il danno, è arrivata pure la beffa di tagli pesanti (emblematico quello che ha colpito il settore della musica, il più bistrattato) e senza un doveroso equilibrio territoriale (con la provincia di Pordenone per l'ennesima volta trattata da Cenerentola come nel caso di Pordenonelegge)".