Citt: Colussi, per la cultura manca un milione di euro
(ACON) Trieste, 8 gen - COM/MPB - Decine di operatori culturali
e giornalisti dei maggiori media regionali hanno partecipato a
Udine (sede Regione, sala Kugy), alla conferenza stampa del
consigliere regionale Piero Colussi (Cittadini-Libertà Civica)
sulla ripartizione dei fondi regionali alla cultura.
Con tabelle alla mano, Colussi ha dimostrato che "nella
Finanziaria regionale, nonostante le promesse dell'assessore De
Anna, manca all'appello un milione di euro, denaro che non si
capisce bene in quale voce del bilancio regionale sia stato
dirottato.
"La realtà è che il totale delle risorse libere assegnate alla
cultura è sceso dai 34,31 milioni del 2012 ai 23,47 del 2013 con
un taglio del 31,59%, percentuale che sale addirittura al 50% se
si considera il dato del 2009, ovvero a inizio legislatura".
Il dato chiarisce bene quanto la Giunta regionale tenga in "poca
considerazione le esigenze di un comprato che solo per rimanere a
galla avrebbe avuto bisogno almeno di altri 4 milioni di euro,
comunque molti meno dei 10 milioni di euro davvero necessari alla
cultura regionale.
"Il taglio voluto dal centrodestra - ha sottolineato Colussi -
provocherà disastri e sarà impossibile da sostenere per molte
associazioni che faranno fatica a chiudere i conti e si vedranno
poi costrette a ridimensionare programmi e organici (qualcuno ha
ipotizzato centinaia di addetti in meno).
"Ed è opportuno - e per Colussi va chiarito subito - che nessuno
si faccia troppe illusioni su un recupero a giugno, in fase di
variazioni di bilancio, che per altro spetteranno al prossimo
Consiglio regionale: nei vari capitoli di bilancio non ci sono
attualmente più soldi disponibili.
"Siamo consapevoli - ha concluso Colussi - delle difficoltà che
sta attraversando il nostro Paese e di conseguenza la Regione, ma
accanirsi così sul mondo della cultura non rappresenta certo la
soluzione dei problemi. Piuttosto, il mondo della cultura
regionale ha chiesto invano per anni una legge di riforma che
Tondo e la maggioranza, a inizio legislatura, avevano annunciato
di voler fare salvo poi ignorare volutamente ogni proposta in
merito.
"Riforme importanti come questa vanno discusse con tutti i
soggetti coinvolti e non imposte dall'alto. Sono stati persi 5
anni e ora, dopo il danno, è arrivata pure la beffa di tagli
pesanti (emblematico quello che ha colpito il settore della
musica, il più bistrattato) e senza un doveroso equilibrio
territoriale (con la provincia di Pordenone per l'ennesima volta
trattata da Cenerentola come nel caso di Pordenonelegge)".