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V Comm: approvato ddl fusione Comuni Rivignano e Teor (UD)

17.01.2013
17:06
(ACON) Trieste, 17 gen - RC - Primo passo, in Consiglio regionale, delle procedure da espletare affinché i circa 4.000 abitanti di Rivignano e i quasi 2.000 di Teor, in provincia di Udine, si vedano riconosciuta la volontà, espressa ad ampia maggioranza il 2 dicembre scorso, di fondersi nell'unico Comune di Rivignano Teor. Quel giorno, chiamati a referendum consultivo, il 95,07% dei cittadini di Rivignano disse sì alla fusione e lo stesso fece il 72,98% di quelli di Teor.

Stando a quanto previsto dall'articolo 19 della legge regionale n. 5 del 2003, entro 60 giorni dai risultati del referendum consultivo, se questi ovviamente danno esito positivo, la Giunta regionale è tenuta a presentare al Consiglio regionale un relativo disegno di legge. Ed è quanto l'assessore Elio De Anna ha illustrato alla V Commissione consiliare, presieduta da Roberto Marin (Pdl), che l'ha accolto all'unanimità pur non senza delle perplessità all'articolo 5.

L'articolo 1, infatti, fissa al primo gennaio 2014 la nascita del nuovo Comune di Rivignano Teor. Ciò consentirà di far coincidere la nuova gestione finanziaria, contabile e giuridico-amministrativa con l'inizio dell'anno solare. La nuova sede municipale sarà a Rivignano, secondo quanto indicato dalle due Amministrazioni comunali coinvolte.

L'articolo 2 dispone che gli organi del Comune di Teor, che dovrebbero essere rinnovati nella prossima primavera, siano prorogati fino al 31 dicembre 2013 in quanto sarebbe inopportuno eleggere una nuova amministrazione destinata a interrompersi dopo meno di un anno. Viceversa, gli organi del Comune di Rivignano, che scadono nella primavera del 2014, cesseranno automaticamente in coincidenza con la nascita del nuovo ente, il primo gennaio 2014. Da tale data e fino all'elezione dei nuovi organi, la gestione sarà provvisoria ovvero affidata a un commissario e a un vicecommissario, i quali eserciteranno i poteri dei sindaci e delle Giunte.

I successivi articoli, dal 3 al 7, non mancano di definire i rapporti patrimoniali e finanziari relativi alla successione tra i due Comuni, compresi i rapporti riguardanti il personale. In merito a quest'ultimo, per due anni sono autorizzati a sostenere i maggiori oneri per lavoro straordinario dei propri dipendenti per espletare le attività connesse all'avvio della nuova realtà. In tutto, la Regione finanzierà 2,5 milioni di euro da destinare all'estinzione anticipata di mutui e alla realizzazione di interventi per opere pubbliche strategiche per il Comune di Rivignano Teor. Ma proprio questo punto, cuore dell'articolo 5, è stato contestato bilateralmente.

Se si sono espressi tutti a favore delle fusioni, con Antonio Pedicini (Pdl) che ha sottolineato come non possano nascere per imposizione legislativa e Alessandro Tesini (PD) che ha fatto presente l'eccesso numerico di enti e livelli, Enio Agnola (Idv) ha però affermato che i processi di fusione devono avere ragioni indipendenti da quelle di cassa, devono essere viste come nuove opportunità mentre gli incentivi economici, in questo caso, sono diseducativi. A dargli man forte il presidente Marin, che ha contestato la promessa fatta dalla Giunta di assegnare 2,5 milioni di euro al nuovo Comune di Rivignano Teor se il referendum avesse dato esito positivo. Sono troppi - ha affermato Marin - e soprattutto vanno a prosciugare tutta la disponibilità messa nel relativo capitolo della Finanziaria dedicato alle fusioni dei piccoli Comuni.

L'assessore De Anna allora ha spiegare come anche l'altra fusione andata a buon fine - quella di Campolongo con Tapogliano nel 2008 - abbia visto assegnare, oltre a 180.000 euro iniziali, 500.000 euro all'anno a scalare per 6 anni per un totale, anche in questo caso, di 2,5 milioni. Ormai ci siamo impegnati in tal senso anche con Rivignano e Teor - ha rimarcato - ma resta che il Consiglio regionale è sovrano e può sempre approvare in Aula un emendamento che vada a modificare tale cifra.

Alla fine della discussione, la votazione dell'articolo 5 ha visto Pedicini favorevole con Roberto Asquini (Misto) e Alessia Rosolen (UAR), mentre si sono astenuti Roberto Marin (Pdl), Edoardo Sasco (UDC), Franco Iacop (PD), Enio Agnola e Alessandro Corazza (Idv), Igor Kocijancic (SA) e Luigi Ferone (Pensionati).

La votazione del testo nella sua interezza ha comunque registrato, come già detto, un voto favorevole unanime e Marin sarà relatore unico per l'Aula.

(immagini tv)