Pdl: Camber, le priorità per Burlo e Cattinara (Ts)
(ACON) Trieste, 23 gen - COM/AB - Mentre da 14 anni qualcuno
protestava e rimaneva a guardare, altri studiavano e si
attivavano per come venirne fuori. I dati oggettivi sono che il
comprensorio ospedaliero di Cattinara non risponde alle esigenze
di sicurezza: in caso di incendio come si evacuerebbero gli
ammalati a letto dal sesto piano in su? E se già due torri non
sono in condizioni di assoluta sicurezza è assurdo costruirne una
terza. Il Burlo scoppia, sia per le aumentate complessità, sia
perché è il primo punto nascita del Friuli Venezia Giulia.
Il polo del Maggiore è più vivo e nuovo che mai, con quattro sale
operatorie appena costruite.
A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del Pdl Piero
Camber che aggiunge.
Su queste premesse, in assenza della certezza dei fondi statali,
anche l'ipotesi di portare il Burlo al Maggiore è stata
esaminata. Aveva una sua ragion d'essere, ovvero quella di
lasciare l'attività più squisitamente ambulatoriale di AOUTs
(Oculistica, Odontoiatria, Medicina del Lavoro) nelle sedi
attuali all'interno del Maggiore e completare la ristrutturazione
del Maggiore, ridestinando l'attuale piccolo polo tecnologico e
la palazzina laboratori ad attività del Burlo. Non è stato
possibile perseguire tale ipotesi principalmente per la necessità
di AOUTs di utilizzare le parti via via ristrutturate del
Maggiore come polmone per reparti di degenza che non trovavano
collocazione adeguata a Cattinara.
Oggi finalmente - evidenzia Camber - grazie al paziente lavoro
costruttivo della Giunta Tondo, è in arrivo il finanziamento
statale, in aggiunta ai 59 milioni appena messi dalla Regione.
Ricordo solo gli ultimi 20 milioni spesi sempre dalla Regione per
il Maggiore: altro che Regione matrigna. Ma il vecchio progetto,
che prevede una terza torre e la messa in sicurezza delle attuali
due, con relativo riadattamento, richiede certamente una
rivisitazione, dato che il cantiere interno all'ospedale, piano
per piano, durerebbe dai 5 ai 10 anni, con un disagio spaventoso
per i pazienti e per gli operatori.
Oggi, dunque, il progetto va totalmente rivisto, prevedendo costi
minori adeguati al finanziamento, con una maggiore e più
funzionale razionalizzazione degli spazi e con un serio
cronoprogramma che non crei disagi alle attività attualmente in
corso presso le due strutture sanitarie.
Pertanto vi è la necessità che la Regione e le direzioni generali
ascoltino quanto suggerito in perfetta condivisione da entrambi
gli organi di indirizzo, del Burlo e di Cattinara, che hanno
identificato un chiaro percorso di priorità, prevedendo cantieri
esterni. Nello specifico:
- costruire nell'attuale area parcheggio dipendenti il nuovo
edificio parallelepipedo, come indicato dal finanziamento
regionale, con circa 600 posti letto - ginecologia adulti
compresa - e parcheggio sotterraneo per oltre 700 autovetture, e
lì spostare i degenti adulti attualmente ospitati presso le due
torri;
- riempire le due torri, dal sesto piano in su, non con strutture
assistenziali, ma con le due direzioni generali con relativi
uffici, facoltà di medicina e relative pertinenze, studi medici e
ambulatori, tutte le attività amministrative oggi decentrate sul
territorio (via Farneto in primis), servizi vari inclusa la mensa
e persino finalmente una foresteria per il Burlo;
- riadattare l'attuale palazzina direzionale destinandola alla
ricerca clinica e ai laboratori comuni Ospedale-Burlo;
- nel frattempo mettere anche l'attuale Burlo in sicurezza,
possibilmente con nuovi spazi alternativi.
Solo dopo aver completato quanto sopra, se ci saranno ancora
fondi disponibili si potrà procedere all'edificazione della nuova
palazzina degenze del nuovo Burlo, con relativo parcheggio. Senza
tanti strepiti - conclude Camber - l'Amministrazione Tondo
riuscirà così a portare avanti, con l'arma della concretezza, il
progetto costruito con i preziosi suggerimenti dei veri
professionisti della Sanità.