50° Statuto FVG: presidente Corte Costituzionale, Gallo (2)
(ACON) Trieste, 31 gen - RC - L'autonomia finanziaria di
entrata e di spesa delle Regioni, alla luce della Costituzione e
delle sue più recenti modifiche, nella lectio magistralis di
Franco Gallo.
Il neopresidente della Corte costituzionale ha parlato di
clausola di adeguamento, perequazione, decentramento, autonomia
differenziata tra Regioni ordinarie e Regioni speciali
Tra gli aspetti evidenziati da Gallo quanto a quest'ultimo punto,
l'obbligo per le Regioni ordinarie, sancito dall'articolo 119
della Costituzione, di sottostare ai principi di coordinamento
con lo Stato in materia di fiscalità, mentre per le speciali si
afferma il principio della mera armonia con il sistema tributario
nazionale. Ciò perché le seconde hanno già, come affermato
nell'articolo 116 sempre della Costituzione, i propri Statuti di
rango costituzionale che definiscono i rapporti con lo Stato e
dunque il coordinamento con esso. Infatti non significa che
possono imporre imposte regionali arbitrarie sui redditi e sul
patrimonio perché non devono mai venir meno l'armonia, la
ragionevolezza e la coerenza con il sistema tributario statale.
Il presidente ha quindi affermato che le politiche fiscali sono
spesso strumentali all'autonomia politica, ovvero l'autonomia
tributaria è autonomia politica. E ha sostenuto che la vera
specialità finanziaria delle Regioni autonome si risolve
nell'entità della quota partecipativa dei contributi, entità che
è più elevata di quella che guida le Regioni ordinarie:
l'autonomia arriva e dipende dalla percentuale di
compartecipazione tributaria.
Il discorso cambia guardando all'autonomia finanziaria dal punto
di vista delle spese. Parlando sempre delle Regioni speciali,
Gallo ha spiegato che anch'esse devono perseguire i principi di
perequazione e solidarietà, ma sono richieste che vengono loro
fatte attraverso gli Statuti costituzionali, ovvero attraverso
norme di attuazione degli Statuti e non tramite legge ordinaria
come avviene per le altre.
Avete utilizzato poco la vostra potestà contributiva - ha poi
affermato il presidente della Consulta, chiudendo il discorso
sulla fiscalità per affermare che non è vero che le Regioni hanno
un peso ridotto nel sistema nazionale, tutte hanno fatto sentire
le proprie ragioni in particolare per ambiente e pianificazione,
e che il discorso del federalismo va avanti.
Per Gallo, c'è la necessità di potenziare le Regioni come
istituto in sé e dare loro spazio sulla base del principio
sancito dall'articolo 5 della Costituzione. Ma va chiesto loro di
essere punto di sintesi amministrativo e politico dei sistemi
locali, al loro interno e verso il Governo centrale. Si impone un
progetto organico di Regione - è stata la chiosa del presidente,
che ha anche affermato che i principi di regionalismo e
centralismo devono incontrarsi tra loro, nonché fare i conti con
i principi sorti in sede europea.
(segue)