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50° Statuto FVG: presidente Corte Costituzionale, Gallo (2)

31.01.2013
13:10
(ACON) Trieste, 31 gen - RC - L'autonomia finanziaria di entrata e di spesa delle Regioni, alla luce della Costituzione e delle sue più recenti modifiche, nella lectio magistralis di Franco Gallo.

Il neopresidente della Corte costituzionale ha parlato di clausola di adeguamento, perequazione, decentramento, autonomia differenziata tra Regioni ordinarie e Regioni speciali

Tra gli aspetti evidenziati da Gallo quanto a quest'ultimo punto, l'obbligo per le Regioni ordinarie, sancito dall'articolo 119 della Costituzione, di sottostare ai principi di coordinamento con lo Stato in materia di fiscalità, mentre per le speciali si afferma il principio della mera armonia con il sistema tributario nazionale. Ciò perché le seconde hanno già, come affermato nell'articolo 116 sempre della Costituzione, i propri Statuti di rango costituzionale che definiscono i rapporti con lo Stato e dunque il coordinamento con esso. Infatti non significa che possono imporre imposte regionali arbitrarie sui redditi e sul patrimonio perché non devono mai venir meno l'armonia, la ragionevolezza e la coerenza con il sistema tributario statale.

Il presidente ha quindi affermato che le politiche fiscali sono spesso strumentali all'autonomia politica, ovvero l'autonomia tributaria è autonomia politica. E ha sostenuto che la vera specialità finanziaria delle Regioni autonome si risolve nell'entità della quota partecipativa dei contributi, entità che è più elevata di quella che guida le Regioni ordinarie: l'autonomia arriva e dipende dalla percentuale di compartecipazione tributaria.

Il discorso cambia guardando all'autonomia finanziaria dal punto di vista delle spese. Parlando sempre delle Regioni speciali, Gallo ha spiegato che anch'esse devono perseguire i principi di perequazione e solidarietà, ma sono richieste che vengono loro fatte attraverso gli Statuti costituzionali, ovvero attraverso norme di attuazione degli Statuti e non tramite legge ordinaria come avviene per le altre.

Avete utilizzato poco la vostra potestà contributiva - ha poi affermato il presidente della Consulta, chiudendo il discorso sulla fiscalità per affermare che non è vero che le Regioni hanno un peso ridotto nel sistema nazionale, tutte hanno fatto sentire le proprie ragioni in particolare per ambiente e pianificazione, e che il discorso del federalismo va avanti.

Per Gallo, c'è la necessità di potenziare le Regioni come istituto in sé e dare loro spazio sulla base del principio sancito dall'articolo 5 della Costituzione. Ma va chiesto loro di essere punto di sintesi amministrativo e politico dei sistemi locali, al loro interno e verso il Governo centrale. Si impone un progetto organico di Regione - è stata la chiosa del presidente, che ha anche affermato che i principi di regionalismo e centralismo devono incontrarsi tra loro, nonché fare i conti con i principi sorti in sede europea.

(segue)