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50° Statuto FVG: presidente della Regione, Tondo (4)

31.01.2013
14:31
(ACON) Trieste, 31 gen - AB - A concludere la seduta celebrativa è stato il presidente della Regione Renzo Tondo, che ha tratteggiato i passi più significativi della storia di un'autonomia regionale lunga cinquanta anni.

Il 31 gennaio 1963 - ha affermato - superate le remore imposte dal Trattato di pace del 1947 e, con esse, la riserva contenuta nella decima disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica, nasceva questa Regione. Essa ha rappresentato un unicum in Italia non solo per la sua originaria composizione, ma soprattutto perché, fin dall'inizio, fu definita come l'ultima delle Regioni speciali e la prima delle Regioni a statuto ordinario. Meno forti erano infatti i poteri assegnati, ma soprattutto la dotazione finanziaria spettante fu molto più ridotta rispetto alle altre autonomie allora esistenti.

Dopo aver ricordato i presupposti e i passaggi che portarono alla promulgazione dello Statuto di autonomia, Tondo ha evidenziato come i primi decenni furono dedicati soprattutto a consolidare un'unità regionale che non traeva origine da condizioni geografiche e storiche, bensì essenzialmente politiche: lo dimostra il dibattito nell'Assemblea costituente e ne è prova l'emendamento che ha sancito la specialità, proposto alla Costituente quasi all'ultimo momento, che ha fissato e fatto approvare la denominazione della Regione e la sua composizione territoriale, come poi sancita dall'articolo 116 della Costituzione.

Da quel momento ci si preoccupò innanzitutto di risolvere il problema della marginalità del nord est, geograficamente mutilato, ma soprattutto posto lontano dalle realtà più centrali ed economicamente più dinamiche del Paese, e inoltre con un territorio disomogeneo e caratterizzato dalla presenza di importanti minoranze linguistiche. La marginalità geografica, se non superata, avrebbe creato emarginazione economica e avrebbe consolidato la situazione di sottosviluppo in cui versava il confine orientale.

In questa logica e con questo obiettivo primario - così ancora il presidente Tondo - sono state portate avanti iniziative fondamentali come l'autostrada che collegava Trieste e Udine al Veneto, affidata in concessione alla Regione. Analogamente, sono state poi gestite e vinte le grandi sfide che l'Istituto regionale ha dovuto affrontare, la ricostruzione del Friuli dopo il devastante sisma del maggio e settembre 1976 e il trattato internazionale italo jugoslavo di Osimo del 1975, che interessò la provincia di Trieste.

Siamo fieri, come cittadini di questa regione, di aver potuto e saputo in quegli anni decisivi, grazie alla solidarietà nazionale e all'impegno della popolazione e della sua classe dirigente, ricostruire un dinamico tessuto economico e soprattutto di aver completato una rete infrastrutturale all'avanguardia. Le risorse per la ricostruzione hanno generato l'autostrada per Tarvisio, cioè per il nord Europa, l'ammodernamento e il raddoppio della ferrovia Pontebbana e lo scalo di Cervignano. Le risorse di Osimo hanno poi completato le strutture del confine, gli autoporti e finanziato la grande viabilità.

La riflessione di Tondo si è quindi spostata sul tema del regionalismo e dell'autonomia. Siamo consapevoli - ha affermato - che l'Italia è stretta dai vincoli imposti dall'Unione europea, che il debito pubblico accumulato è enorme, che la spesa va drasticamente ridotta e riqualificata. Ci chiediamo però se quest'opera debba essere necessariamente compiuta mortificando le autonomie, le Regioni come pure le Autonomie locali, tanto più se queste autonomie hanno potuto rappresentare concretamente la propria virtuosità.

Il Consiglio regionale è stato eletto non solo per rappresentare il territorio, ma prima di tutto per valorizzare e, se necessario, per difendere l'autonomia, definita dalla Costituzione e sancita dallo Statuto costituzionale. Noi riteniamo che la specialità sia attuale nella misura in cui adeguiamo il cambiamento globale alle esigenze del territorio. La specialità della nostra Regione non ha soltanto profonde radici storiche, in quanto la sua collocazione geopolitica ancora oggi richiede strumenti specifici di intervento, anche dopo la caduta dei confini politici in questa parte dell'Europa. Le nostre imprese subiscono la concorrenza dei Paesi vicini dove sono in vigore più favorevoli regimi di tassazione e di lavoro. Per questo è stato importante aver ottenuto, nel percorso di attuazione del federalismo fiscale, la possibilità di introdurre in Friuli Venezia Giulia una 'fiscalità di sviluppo'. Senza contare i costi dell'energia, un problema che vale per tutte le imprese italiane, ma che qui da noi diventa pressante.

A giustificare la specialità - ha sottolineato Tondo - c'è poi la presenza di minoranze, il nostro ruolo storico e geopolitico di cerniera con i Paesi del Centro e dell'Est che ha posto il Friuli Venezia Giulia nel cuore dell'Europa. Un ruolo che intendiamo rafforzare al servizio del Paese, anche grazie al progetto di Euregio Senza Confini sottoscritto il 27 novembre 2012 con Veneto e Carinzia.

L'autonomia - a giudizio di Tondo - non va rivendicata come diritto, ma conquistata con l'autorevolezza e l'efficienza, e va difesa con i fatti, i comportamenti, i numeri soprattutto vogliamo coniugarla con la parola 'responsabilità'.

La Regione Friuli Venezia Giulia è una delle poche, forse addirittura l'unica Amministrazione pubblica territoriale, Stato compreso, ad aver ridotto drasticamente, nel corso di questa ultima legislatura, il debito regionale, precedentemente prodotto e autorizzato. Questo, a nostro avviso, è il modo che dovrebbe essere comune a tutti, per concorrere efficacemente a risanare il Paese, non già quello di tagliare i servizi necessari per i cittadini, con il rischio di intaccare i livelli di assistenza.

Siamo stati, inoltre, i primi in Italia con le sole Regioni e Province speciali dell'arco alpino, ad aver aderito spontaneamente e tempestivamente all'intesa con lo Stato per il contributo di solidarietà a favore delle Regioni più svantaggiate, patto rimasto però un concorso virtuoso ma isolato a tre sole Regioni. E ci siamo sobbarcati, anche per conto dello Stato, la realizzazione di una struttura impegnativa come la terza corsia dell'autostrada sulla direttrice europea del corridoio quinto.

Nonostante questo impegno e nonostante le risorse riservate dallo Statuto siano state sin dall'origine percentualmente le più contenute - così ancora il presidente Tondo - la Regione è stata oggetto nell'ultimo periodo di tagli lineari, incompatibili con gli impegni che essa deve onorare rispetto a un territorio dove sanità, trasporto pubblico e soprattutto la finanza degli Enti locali gravano interamente sul bilancio regionale, a differenza di quanto avviene per le altre Regioni italiane.

Rispetto alla sanità, che occupa più della metà del bilancio regionale, Tondo ha ricordato che nel 1996 la Regione ha deciso di uscire dal Sistema sanitario nazionale e da allora ha gestito la sua sanità in piena autonomia, senza aver mai avuto bisogno di chiedere allo Stato risorse aggiuntive. A ciò si aggiungono strumenti quali il Fondo per l'autonomia possibile, destinato al sostegno di persone gravemente in difficoltà, portato a zero dal Governo attuale e che la Regione ha scelto di garantire con le stesse risorse. La celebrazione dei primi 50 anni della Regione autonoma - ha concluso Tondo - non sarebbe tale senza il ricordo, il riconoscimento e il ringraziamento a tutti coloro che hanno in questo lungo arco di tempo rappresentato e difeso l'istituzione regionale, dedicando la parte più importante della loro vita e tutto l'impegno professionale. E tutti siamo consapevoli che nulla di quello che è stato fatto in questi anni sarebbe stato possibile senza la responsabile partecipazione, collaborazione e anche il sacrificio della nostra gente, che oggi merita qui un forte attestato di stima.

Con l'intervento del presidente Tondo si è conclusa in Consiglio regionale la cerimonia celebrativa per il 50° dalla promulgazione dello Statuto di Autonomia della Regione Friuli Venezia Giulia.

(fine)