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PD: Lupieri, la Giunta sta svendendo il Burlo di Trieste

31.01.2013
15:28
(ACON) Trieste, 31 gen - COM/AB - Con la delibera 92/2013, la Giunta Tondo è pronta non a vendere ma a svendere il Burlo di Trieste per 14 milioni di euro, quando il valore stimato è pari ad almeno 21.250.000 euro.

A metterlo in evidenza è il consigliere regionale del PD Sergio Lupieri, che è ben consapevole che il valore dell'immobile dipenda molto dalla sua destinazione d'uso, ma ritiene che quello attribuitogli dalla Giunta Tondo faccia pensare che abbia ragionato sul solo utilizzo del terreno e sul suo conseguente valore.

Il Burlo - a giudizio di Lupieri - dovrebbe restare vincolato alla salute e all'assistenza, con una destinazione d'uso che Tondo dovrebbe dargli ospitando posti letto RSA, più o meno sanitarizzati, o posti letto di residenza protetta, hospice e stati vegetativi, dando così una risposta forte alle attuali e future carenze. Va infatti ricordato che la legge Balduzzi impone il 3,7 per mille di posti letto, che per Trieste e provincia significano 861 posti letto. Considerando che le case di cura convenzionate ne hanno 130 e il Burlo altri 130, gli ospedali di Cattinara e il Maggiore dovrebbero quindi avere 600 posti letto. Se consideriamo i problemi che già oggi esistono con i pazienti fuori reparto, possiamo immaginare cosa succederà a Cattinara con questi tagli se non si ricorrerà a un aumento dei posti letto territoriali in una struttura intermedia quale il Burlo.

Tenendo conto che il comprensorio di Cattinara, Ospedale Maggiore e Polo Cardiologico sono stati concepiti per 900 posti letto, ne consegue che passando a 600 posti letto migliorerebbe indubbiamente la vivibilità non solo dei reparti di degenza, ma anche degli spazi comuni degli operatori e di quelli dedicati alla ricerca e didattica. Bisognerebbe quindi sin d'ora programmare e pianificare il futuro dei posti letto a Trieste e provincia, attribuendo al Burlo una precisa destinazione d'uso che lo faccia rientrare in un progetto di residenzialità.

Perché anche la perizia e la stima immobiliare della direzione centrale finanze - conclude Lupieri - non può prescindere, per una valutazione del valore di mercato del bene, da quello che sarà il suo impiego. Così come le ulteriori indagini di mercato e gli studi urbanistici necessari a valutare le opportunità per gli operatori economici derivanti dalle operazioni di dismissione e valorizzazione di beni immobili.